Il team di Call of Duty ha annunciato un importante aggiornamento del sistema anti-cheat RICOCHET in vista del lancio di Black Ops 6, previsto per il 25 ottobre su PC e console. Questo aggiornamento rappresenta il più grande rinnovamento del sistema dalla sua implementazione, con particolare enfasi sull’uso dell’intelligenza artificiale e del machine learning. Durante la fase beta, il sistema ha già mostrato la sua efficacia, bloccando oltre 12.000 account sospetti prima che potessero accedere al gioco. Il team sottolinea che questa evoluzione è stata guidata dal feedback della community e dalla necessità di contrastare gruppi di cheater sempre più sofisticati.
Tra le principali novità introdotte, troviamo il nuovo sistema Time to Action, che permette di identificare e rimuovere i cheater entro un’ora dal loro primo match, dimezzando i tempi rispetto alla versione precedente. Per i giocatori su PC, è stato aggiornato il driver a livello kernel, che ora protegge anche Call of Duty: Warzone e tutti i titoli che utilizzano questo sistema.
Inoltre, è stato implementato un sistema di mitigazioni avanzate che include funzioni come Damage Shield, Disarm, Splat e Hallucination, capaci di interrompere attivamente le attività dei cheater durante le partite. Il machine learning avanzato analizza il comportamento dei giocatori per identificare eventuali anomalie e pattern sospetti, con un’attenzione particolare agli aimbot. Un ulteriore sistema di prevenzione permette di bloccare gli account sospetti prima ancora che possano accedere alle partite, basandosi sui loro comportamenti.
Per quanto riguarda la modalità competitiva, è stato introdotto un sistema di protezione specifico per il Ranked Play, che verifica costantemente la legittimità dei posizionamenti in classifica. Infine, sono stati addestrati modelli di intelligenza artificiale specializzati sui dati della Call of Duty League, in grado di distinguere con precisione tra abilità eccezionali e l’uso di software illeciti.