A Milano la dislessia si scopre con un videogioco
Arriva oggi all’interno della sezione Game to Human (G2H) del sito istituzionale di IIDEA una storia che parla di videogiochi e ricerca, e di come da Milano parta una sfida europea per trovare nuovi strumenti per diagnosticare la dislessia più velocemente e in maniera meno invasiva.
Negli ultimi anni le conoscenze generali relative alla dislessia hanno fatto grandi passi avanti, e sempre più spesso difficoltà nella vita quotidiana che in passato erano spesso attribuite alla pigrizia dei bambini sono correttamente identificate come possibili sintomi di questo disturbo. Però perché questo avvenga è necessaria una grande sensibilità da parte dei genitori oppure che il bambino sia già in età scolare, quando è più semplice identificarla. Ma come arrivare a una diagnosi precoce, senza per questo far vivere inutili stress ai bambini? La risposta a questa domanda, secondo il SAE Institute di Milano, sta in un videogioco.
“Avevamo iniziato a sviluppare internamente un progetto che ci consentisse di trovare una modalità efficace per ridurre l’ansia da prestazione nei soggetti dello screening, creando un contesto ludico e protetto per testare alcuni indicatori, ma ci siamo dovuti scontrare con le difficoltà connesse ai finanziamenti e alle tempistiche. Grazie alla possibilità di accedere al bando CEI (Central European Initiative), però, abbiamo potuto tornare a riflettere sull’idea iniziale e aprire nuove strade coinvolgendo partner internazionali nella realizzazione #Playseriusly, un progetto in cui sviluppatrici e sviluppatori, game designer, game artist e psicologhe e psicologi potranno costruire le proprie squadre e partecipare a una sfida creativa con una finalità preziosissima”.
spiega
Alessandra Micalizzi, docente e ricercatrice presso il SAE Institute Milano.
#Playseriously è un
hackathon internazionale, che coinvolge oltre al SAE Institute di Milano altre cinque istituzioni formative in altrettanti Paesi del Sud Est Europa. Il
12 novembre dalle 9:00 alle 18:30 studenti, Alumni e professionisti junior del mondo game e di altre discipline umanistiche si sfideranno per realizzare un cosiddetto “
applied game”, un gioco con finalità educative, che dovrà diventare uno strumento non invasivo e soprattutto inclusivo per lo screening della dislessia nella fase prescolare (5-7 anni).
Oltre al SAE Institute Milano sono stati coinvolti SAE Institute Belgrade (Serbia), Babes-Bolyai University (Romania), University of Banjia Luka (Bosnia and Herzegovina), University of Crne Gore (Montenegro) e University of Szeged (Ungheria). A queste realtà, si sono poi affiancati Play-Ability, la prima associazione italiana che si occupa di fare ricerca e progetti di sviluppo in ambito psico-sociale attraverso il videogame e il gioco più in generale, e Hogrefe, casa editrice italiana e internazionale che pubblica test dedicati proprio allo screening e alla diagnosi in ambito DSA. Anche AIRIPA, l’associazione italiana di rappresentanza degli psicologi che si occupano di dislessia, è stata coinvolta con il patrocinio dell’evento,
parte del calendario della Milano Digital Week.
Le
iscrizioni chiuderanno il 31 ottobre, per maggiori informazioni sull’iniziativa, visita
https://www.sae.edu/ita/hackathon-play-seriously/
Game to Human è la piattaforma che l’Associazione ha deciso di realizzare per promuovere
una maggiore conoscenza dei videogiochi e del loro impatto positivo sulla vita dei videogiocatori, delle loro famiglie e più in generale nella società moderna, che presenta storie accomunate dal loro essere in grado di trasmettere l’importanza e la rilevanza sociale e culturale di un mondo in costante evoluzione come quello dei videogiochi.