Cosa unisce luoghi tanto diversi tra loro come il Lazzaretto Nuovo a Venezia, la Grotta Guattari a San Felice Circeo, Siberia, Siviglia e la Cattedrale di San Fermo a Verona? Oltre a ospitare sepolture più o meno celebri – da quella di un Neanderthal alla presunta tomba di Cristoforo Colombo – sono tutte ambientazioni di Code#DNA, la cui storia arriva oggi su Game to Human (G2H), la piattaforma con cui IIDEA promuove una maggiore conoscenza dei videogiochi e del loro impatto positivo sulla società.
Code#DNA è un applied game, sviluppato da Idra Interactive Studios in collaborazione con Fondazione VIGAMUS, che nasce per far vivere con un’esperienza interattiva che segue lo stile classico dei serious games le attività di ricerca del Centro per lo studio del DNA antico del Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”. Anteponendo il fine informativo, didattico e promozionale dei corsi a quello puramente di intrattenimento, Code#DNA punta a valorizzare lo studio del DNA antico e le ricerche svolte dal Centro, incentivando ragazze e ragazzi a iscriversi ai corsi di biologia erogati dall’Ateneo.
commenta la professoressa Antonella Canini, Ordinario di Botanica e Direttrice dell’Orto Botanico presso il Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”.“Code#DNA è stato progettato e realizzato per destare curiosità, con l’aiuto di un approccio ludico e interattivo, sul mondo che c’è dietro allo studio del DNA antico, e questo lo rende un titolo unico nel suo genere. Attraverso le avventure della giovane antropologa molecolare protagonista del gioco, si possono infatti visitare virtualmente gli ambienti, fedelmente e rigorosamente riprodotti, di un laboratorio specializzato nelle tecniche di estrazione del DNA; grazie a tali tecniche e alle conoscenze che si acquisiscono in gioco, si potranno dunque ricostruire e risolvere in prima persona diversi casi scientifici tratti da ricerche realmente avvenute”
conclude la professoressa Canini.“Siamo convinti che titoli come Code#DNA, e in più generale il settore dell’edutainment, abbiano un futuro molto interessante, nell’ambito della didattica. Senza dubbio, le modalità di apprendimento e di fruizione e immagazzinamento delle informazioni da parte delle nuove generazioni stanno cambiando, ed è giusto che anche la didattica cambi, di conseguenza, adattandosi alle nuove esigenze di un mondo in continua evoluzione. In questo ambito, il videogioco acquisisce un forte valore didattico e culturale, che ci piacerebbe veder crescere in tutte le sue potenzialità. Code#DNA è stato un primo passo in questa direzione, e senz’altro potrà avere ulteriori declinazioni e sviluppi futuri”