L’inizio di una lunga storia
La moda delle versioni remastered non va sempre vista come un problema, in alcuni casi rispolverare vecchie glorie può far (ri)scoprire generi o titoli che altrimenti sarebbero rimasti, ai più, sconosciuti. E’ proprio il caso di
Ys Origin, titolo rianimato dai ragazzi di
DotEmu di cui ci accingiamo a raccontarvi nella nostra recensione.
La trama di Ys Origin
Ys Origin è un prequel della famosa saga che fa compagnia al popolo dei videogiocatori ormai da decenni. I luoghi che andremo a visitare faranno tornare alla mente situazioni già vissute dai giocatori che hanno avuto modo di mettere le mani su altri capitolo della serie.
La storia che viene raccontata da Ys Origin parla della venuta del male, e di come quest’ultimo abbia violato le terre pacifiche e verdi di Ys. Tutto nasce dalla sparizione delle dee gemelle che hanno da sempre protetto il regno e di cui ora non vi è traccia. Immediatamente i nostri protagonisti capiscono che tra l’apparizione dei demoni nel mondo e il rapimento delle due divinità c’è una forte correlazione.
Proprio per questo motivo vengono inviate diverse squadre per il mondo alla ricerca di tracce delle divinità. All’inizio dell’avventura possiamo decidere se impersonare un incantatore o una guerriera, questa scelta aprirà strade di dialogo differenti ma il plot narrativo non subirà alterazioni. Appena messo piede a terra le tracce indicheranno che le due divinità sono state portate nell’altissima torre che si erge alta e imponente nel bel mezzo del regno. Inizia così la nostra
scalata alla torre, piano dopo piano fino alla ricerca della verità e della soluzione al problema dei demoni.
Il gameplay di Ys Origin
Se guardando gli screen di
Ys Origin vengano subito alla mente una trafila di jrpg del passato non bisogna lasciarsi trarre in inganno perché il gameplay di
Ys Origin è un raffinato mix tra RPG e action che mette l’azione davanti al giocare di ruolo. In Ys Origin i combattimenti si svolgono in real time, premiando i riflessi pronti più che l’attenta pianificazione. Anche la scena del protagonista influenza notevolmente il gameplay e lo fa per molteplici ragioni.
Cominciamo a identificare i due personaggi selezionabili: Hugo, un incantatore più fragile ma con un attacco ranger che gli consente di mantenere le distanze tra se e i nemici e Yunica, una sorta di guerriera sacra che dalla sua ha una percentuale di danno maggiore ma che obbliga il giocatore agli scontri corpo a corpo con gli avversari.
Capite bene che i due personaggi offrono due approcci al titolo diametralmente opposti, scegliere uno dei due non permetterà soltanto di avere un punto di vista diverso (filmanti e dialoghi inclusi) sulla narrazione, ma costringerà il giocatore ad adattare il proprio modo di giocare alle caratteristi che del personaggio selezionato. Per i giocatori alle prime armi scegliere
Hugo offre una difficoltà mediamente più bassa, anche se
Yunica potrà (una volta passati i primi livelli) contare su una potenza bruta decisamente più impressionante. Un piccolo discorso va fatto sugli avversari che incrocerete nella vostra partita, se da una parte gli avversari comuni vi regaleranno la possibilità di trucidarli senza pietà, gli scontri con i boss vi metteranno di fronte a sfide più importanti e impegnative.
La boss fighe risultano i momenti più divertenti e adrenalinici dell’intera produzione, è proprio in questi frangenti che le capacità di utilizzo del nostro alter ego fanno la differenza tra la vita e la morte.
L’arte e la tecnica di Ys Origin
Giudicare un prodotto che ha 12 anni di storia alle spalle (
Ys Origin uscì infatti nel lontano 2006) è sempre difficoltoso, l’analisi del comparto tecnico e artistico va quindi fatta ragionando con la “testa” di allora (e poi successivamente valutare il lavoro di rimasterizzazione).
Dal punto di vista artistico Ys Origin ha la capacità di creare un mondo solido, con una sua lore e una sua storia radicata nelle ambientazioni e nella narrazione stessa.
Il design dei personaggi è originale così come i luoghi e le ambientazioni, la visione d’insieme di
Ys Origin è interessante e spinge il giocatore a “volerne sapere di più”. Tecnicamente parlando il titolo il motore di gioco gestisce tranquillamente il
mix di ambienti 3D su sprite 2D e lo fa con il giusto piglio artistico. Ultimamente siamo abituati a vedere ottime produzioni in 2D (come abbiamo visto nella
recensione di The Adventure Pals) o ottime realizzazioni di ambienti e personaggi in 3D (come risulta chiaro nella
recensione di Hellblade: Senua’s Sacrifice) e difficilmente ci vengono proposti mix così arditi. All’epoca della prima Playstation invece questo sistema andava decisamente più di moda.
L’effetto finale è decisamente gradevole e i ragazzi di
DotEmu hanno svolto un’ottimo lavoro di pulizia grafica e di riadattamento ai 16:9 in questa nuova versione rimasterizzata. Qualche parola sul comparto sonoro: la potenza della colonna sonora viene fuori sopratutto durante le boss fight dove le musiche proposte risultano quasi indispensabili per pompare adrenalina e farci ottenere risultati migliori contro i nostri avversari.