I duri hanno due cuori
Ed eccoci a parlare dell'ultimo capitolo di una saga che ha fatto innamorare milioni di videogiocatori: stiamo parlando di
Yakuza 6: The Song of Life. Uscito tre anni fa per
Playstation 4 il titolo è ora, finalmente, disponibile anche per XBOX One e PC e noi oggi siam qui per fare il punto della situazione e per capire come si comporta il
Dragone dei Dojima sulla piattaforma di casa
Microsoft. Poco tempo fa abbiamo recensito un altro titolo del medesimo universo:
Yakuza: Like a Dragon (se ve la siete persa potete recuperare la nostra
recensione di Yakuza: Like a Dragon per XBOX One) ed eravamo rimasti affascinati dall'universo messo in piedi da SEGA. Oggi ci troviamo invece a parlare della chiusura di un'era, nel vero senso della parola. Se siete curiosi di sapere come si comporta l'ultimo capitolo della saga di Yakuza continuate a leggere la nostra
recensione di Yakuza 6: The Song of Life per XBOX ONE.
La trama di Yakuza 6: The Song of Life
E' difficile parlare della trama di un titolo che pone il numerino 6 alla fine del proprio nome, capirete bene infatti che il nostro protagonista
Kazuma, detto il
Dragone dei Dojima, ne ha viste letteralmente una più del diavolo e il comparto narrativo è sempre stato al centro del titolo sviluppato da
Ryu Ga Gotoku Studio. Detto questo non vogliamo ne spoilerarvi troppo della storia raccontata in
Yakuza 6: The Song of Life ne metterci a fare un recap di tutto quello che è successo nei capitoli precedenti. Fatta la doverosa premessa vogliamo subito rispondere ad una domanda che, siamo sicuri, risuonerà nella vostra mente in questo momento: "Ma se non ho mai giocato ad un Yakuza prima d'ora, posso giocarmi Yakuza 6 senza problemi?" la risposta è, fortunatamente, "si, potete". Il nuovo capitolo della famosa serie di
SEGA inizia infatti con un recap che, senza annoiare, riassume per sommi capi quello che è successo nei precedenti capitoli cercando di portare anche i novellini al pari con i veterani della serie.
È possibile giocare a Yakuza 6: The Song of Life anche senza aver mai giocato i titoli precedenti
Useremo anche noi la stessa tattica messa in pista da SEGA per cercare di tirare in pari chi non ha mai sentito parlare prima di Kazuma e delle sue vicissitudini.
Yakuza 6: The Song Of Life è ambientato tre anni dopo gli avvenimenti visti in Yakuza 5 con il protagonista che si trova in carcere per pagare il proprio debito con la giustizia. Ha infatti deciso di tagliare i ponti con la mafia giapponese e con tutto quello che questo si porta dietro. Nel frattempo
Haruka (che sta gestendo un orfanotrofio ad
Okinawa) riappare a
Kamurocho (un quartiere immaginario di Tokyo, principale ambientazione della saga) con un piccolo tra le braccia, la sua visita non dura però molto visto che un pirata della strada la investe mandandola in coma. La ragazza è però riuscita a salvare il piccolo ed ora si trova in un letto d'ospedale. Questo è quello che aspetta il nostro protagonista una volta uscito di prigione: un'amica in coma, un bambino di cui scoprire l'identità e tutta una serie di amici da aiutare.
Non andremo oltre nel nostro racconto, da qui in poi dovrete cavarvela da soli, divisi tra Kamurocho e la nuova ambientazione di Onomichi (nella prefettura di Hiroshima), a cercare di trovare il bandolo della matassa. Ancora una volta
SEGA e
Ryu Ga Gotoku Studio hanno dato prova di quanto la trama e la narrazione siano il perno centrale dell'
esperienza Yakuza e ancora una volta è un piacere immergersi nelle stradine di Kamurocho e nelle atmosfere tipicamente giapponesi del titolo. Abbiamo però anche delle brutte notizie da darvi:
Yakuza 6: THe Song Of Life non è tradotto in italiano e per godervi a pieno le
oltre trenta ore che il titolo mette a disposizione dovete fare i conti con la lingua inglese.
Il gameplay di Yakuza 6: The Song of Life
Abbiamo scritto poco sopra che la narrazione è il vero perno centrale della serie di Yakuza e ne siamo fortemente convinti, questo non vuol dire però che gli sviluppatori si siano dimenticati del gameplay, anzi.
Yakuza 6: The Song Of Life rappresenta la perfetta summa di tutto quello che la saga ha saputo dare (e regalare) ai fan fin dal primo capitolo. Per chi non sa di cosa stiamo parlando possiamo identificare
Yakuza 6: The Song Of Life come un action rpg con una forte componente da beat 'em up a scorrimento e questo capitolo esalta proprio queste caratteristiche. Se è infatti vero che Kazuma ha modo di migliorare le proprie statistiche come succede in ogni RPG che si rispetti, è altrettanto vero che
Ryu Ga Gotoku Studio ha dato una virata molto più action al gameplay del gioco.
Yakuza 6: The Song of Life offre un gameplay bilanciato e un combat system di tutto rispetto
Pad alla mano Yakuza 6 risulta molto più immediato dei suoi predecessori e fare a scazzottate con i vari gruppi che abbiamo modo di incontrare durante le nostre "passeggiate" in giro per la mappa è dannatamente divertente.
Yakuza 6: The Song of Life offre un open world ricco di cose da fare, di persone da vedere e di attività extra che ci possiamo scordare in molti altri titoli. Oltre alla main quest infatti possiamo affrontare diverse quest e non solo:
Ryu Ga Gotoku Studio ha pensato bene di regalare ai giocatori dei giochi nel gioco. Sparsi per il quartiere di Kamurocho trovano infatti posto dei
Club SEGA, delle vere e proprie sale giochi dove avrete modo di giocare alle versioni complete di
Puyo Puyo o di
Virtua Fighter 5: Final Showdown senza dimenticare i vari
OutRun,
Space Harrier,
Fantasy Zone o
Super Hang-on (si, avete letto bene, le versioni complete). Ma i minigiochi non si fermano qui, potete giocare a frecciette, cantare al karaoke o dedicarvi a momenti di piacere con hostess in club a luci rosse sparsi per il quartiere.
Il nuovo motore di gioco, il
Dragon Engine, (di cui parleremo dettagliatamente nel prossimo paragrafo) permette ora di entrare in praticamente tutti i negozi della città senza il minimo caricamento e questo aiuta moltissimo la sensazione di immedesimazione nel mondo di gioco. Yakuza 6 è il classico gioco dove si apprende il tutto con estrema rapidità e che riesce a risucchiare il giocatore in un universo parallelo cercando di creare una sorta di "vita alternativa" al mondo reale. Durante le nostre partite su
XBOX One X ci siamo trovati perfettamente a nostro agio col sistema di controllo e non abbiamo mai riscontrato problemi di latenza nei comandi. Apprendere il sistema di combattimento è questione di pochi minuti ma per padroneggiarlo a dovere vi toccherà studiare un po' come affrontare più avversari contemporaneamente. Per non farsi mancare niente in Yakuza 6 dovrete pensare anche la vostro sostentamento visitando ristoranti e bar e avrete anche modo di gestire una vostra banda. È proprio nella gestione della banda e degli scontri con la Justice (un altro gruppo criminale) che
Yakuza 6: The Song Of Life si trasforma in un RTS e mostra anche una sua anima gestionale.
L'arte e la tecnica di Yakuza 6: The Song of Life
Ed eccoci arrivati, infine, a parlare della
componente artistica e tecnica di Yakuza 6: The Song Of Life. Prima di proseguire dobbiamo ricordare che quella che abbiamo provato è la versione XBOX One del titolo che è arrivata a distanza di tre anni dalla sua comparsa originale su
Playstation 4 e che, ora, i parametri grafici sono un po' cambiati rispetto a tre anni fa. Detto questo non possiamo che lodare il lavoro svolto da
Ryu Ga Gotoku Studio per quello che riguarda la realizzazione degli ambienti e dei personaggi (siano essi protagonisti o semplici passanti). Passeggiare per le strade di Kamurocho non è mai stato così bello tanto il quartiere sembra vivo e vibrante. La cura posta in ogni singolo dettaglio ha del maniacale e riflette perfettamente la dedizione che il team di sviluppo ha dedicato al progetto.
Dal profilo meramente tecnico il
Dragon Engine riesce a fare miracoli anche sulle console di casa Microsoft e dimostra ancora una volta tutte le sue potenzialità. In particolar modo è impressionante come riesca a gestire in maniera perfetta i volti dei personaggi così come riesce a ricreare ambienti aperti (e al chiuso) in modo eccellente. Molta della capacità del titolo di "portare i giocatori nel gioco" è dovuta proprio al motore grafico che fa di tutto per ricreare ambientazioni realistiche e colme di vita. Non abbiamo inoltre mai riscontrato problemi o evidenti cali di frame rate e il tutto scorre fluido sul monitor.
Eccellente come sempre anche la componente sonora che mette la famosa ciliegina sulla torta del comparto artistico e tecnico. Ottimo il doppiaggio in giapponese che partecipa anch'esso nella creazione dell'atmosfera tipica della serie di Yakuza.