Storie di un passato lontano lontano
Oggi parliamo di un remake, un remake di un titolo che, quasi sicuramente, chi ha più di trent'anni sulle spalle avrà sentito parlare. Il titolo in questione è
Wonder Boy: Asha in Monster World, remake del classico targato
SEGA Monster World IV. Il fatto che al tempo della sua uscita il titolo non ottenne il successo sperato portò SEGA a tenerlo confinato sul suolo giapponese per diverso tempo. Il gioco, facente parte della saga di Wonder Boy è stato oggetto dell'interesse di
ININ Games e
STUDIOARTDINK che ne avevano annunciato il remake ed oggi siam qui a parlare proprio di questo nuovo remake quindi recuperate spada e scudo e seguiteci nella nostra
recensione di Wonder Boy: Asha in Monster World per Nintendo Switch.
La trama di Wonder Boy: Asha in Monster World
Partiamo dal presupposto che
Wonder Boy: Asha in Monster World è un remake che cerca di essere il più possibile fedele all'originale a anche dal punto di vista narrativo, questa affermazione è indubbiamente vera. Non aspettatevi una trama da Oscar o una narrativa che possa bucare lo schermo, il titolo riprende infatti tutti gli stilemi del titolo originale riportandoli, così come sono stati concepiti, direttamente ai giorni nostri. Lo stesso lavoro l'abbiamo rivisto in due produzioni sempre a tema "Wonder Boy" e più precisamente in
Wonder Boy: The Dragon's Trap (date una letta alla
nostra recensione se siete interessati) e a
Monster Boy (anche qui, se volete saperne di più vi lasciamo alla nostra
recensione di Monster Boy e il Regno maledetto).
Per quanto concerne la componente narrativa vera e propria vi basti sapere che la nostra protagonista,
Asha, una ragazza dalle fattezze un po' "geniose" dagli occhi viola e i capelli verdi, si trova a dover affrontare una grande minaccia che rischia di mettere a ferro e fuoco l'intero regno. La nostra piccola eroina avrà infatti il compito di salvare i quattro spiriti guardiani per riportare la pace e la serenità nel regno. A livello di storia vera e propria non c'è molto altro da aggiungere, il titolo offre un comparto narrativo abbastanza lineare e cerca di concentrarsi su altri aspetti.
Le buone notizie arrivano per i non anglofoni,
Wonder Boy: Asha in Monster World è localizzato in italiano (per quanto concerne i sottotitoli) e quindi il titolo risulta perfettamente fruibile per tutti.
Il gameplay di Wonder Boy: Asha in Monster World
Se l'intento dei ragazzi di
STUDIOARTDINK e
ININ Games era quello di creare un vero e proprio
remake dell'originale Monster World IV dobbiamo dire che l'obiettivo è completamente centrato:
Wonder Boy: Asha in Monster World rappresenta infatti (con tutti i pro e i contro) un remake fedelissimo all'originale. Le meccaniche di gameplay sono infatti rimaste decisamente invariate e questo, forse, non ha fatto necessariamente bene alla produzione. Fermi, non affrettatevi a tirare conclusioni: Asha in Monster World non è un gioco poco divertente è che, semplicemente, alcune meccaniche non sono invecchiate così bene come sperato.
Wonder Boy: Asha in Monster World rappresenta infatti (con tutti i pro e i contro) un remake fedelissimo all'originale
Le meccaniche di base del titolo sono molto semplici e lo rendono adatto a praticamente tutti i tipi di pubblico. Prendere i comandi di Asha è immediato: la nostra eroina è equipaggiata con una sciabola con la quale può eliminare gli avversari, avrete modo di direzionare il colpo verso punti diversi a seconda che sia a terra o in salto. Grazie allo scudo potrete parare e far rimbalzare i proiettili avversari ed una super mossa vi permetterà di infliggere ingenti danni agli avversari (soprattutto ai boss più coriacei). All'inizio di ogni area (ognuna con un tema diverso, come vuole la tradizione), avrete modo di vedere un breve intermezzo che vi farà una panoramica sul livello e su quello che potrebbe aspettarvi.
Wonder Boy: Asha in Monster World può essere visto come un action platform con elementi da metroidvania ed è forse in questa parte che il titolo soffre della lacuna peggiore: il backtraking che vi obbliga a dover tornare più e più volte sui vostri passi per cercare la via corretta da seguire. Se negli anni '90 questo poteva essere anche comprensibile, questa meccanica è risultata abbastanza fastidiosa vista con gli occhi dei nostri giorni. Pad alla mano
Wonder Boy: Asha in Monster World si comporta abbastanza bene, nella sua semplicità riesce a divertire ma i giocatori più scafati si troveranno davanti ad un titolo che, difficilmente, potrà impegnarli a lungo.
L'arte e la tecnica di Wonder Boy: Asha in Monster World
Componenti decisamente importante quando si parla di remake diventano la direzione artistica e il comparto tecnico e da questo punto di vista dobbiamo dire di essere soddisfatti del lavoro svolto dai ragazzi di
STUDIOARTDINK.
Wonder Boy: Asha in Monster World riprende le basi canoniche del titolo originale ma gli sviluppatori hanno avuto il coraggio di osare presentando un titolo in cell shading che ripropone un platform in 2.5D (con meccaniche di gameplay da puro 2D). Buona la direzione artistica che, per quanto conservativa, riesce a dare un tocco di originalità alla produzione. Siamo lontani dagli sprite presentati in Dragon's Trap o in Monster Boy ma il lavoro svolto su Asha in Monster World è decisamente eccellente.
Dal punto di vista tecnico non abbiamo problemi da sollevare,
Wonder Boy: Asha in Monster World si è comportato benissimo nelle nostre partite su
Nintendo Switch. Giocato in portabilità poi risulta ancora più "old school" e il piccolo schermo di Switch valorizza ulteriormente il comparto visivo, di tutto rispetto. Non abbiamo notato problemi o bug che impedissero il proseguimento nel gioco.
Buona anche la colonna sonora che riprende quanto di già sentito nel titolo originale e lo riporta (con grande dignità) ai giorni nostri.