Incubi da un lontano passato
Alcuni generi di giochi hanno un'evoluzione incredibile, altri invece tendono a restare ancorati alle tradizioni in modo più granitico. Quello delle avventure grafiche è uno di questi, soprattutto quando si parla di avventure grafiche in prima persona (quelle "alla Myst" per intenderci) e oggi, guarda un po', parliamo proprio di uno di questi casi:
Without Escape che vede il suo arrivo anche su
Nintendo Switch. Siete pronti ad affrontare un male oscuro all'interno della vostra casa? Bene allora seguiteci nella nostra
recensione di Without Escape per Nintendo Switch.
La trama di Without Escape
Sarebbe buona norma che un'avventura grafica avesse una trama degna di quel nome, una storia che possa, in qualche misura, tenere il giocatore attaccato al monitor ma, abbiamo visto in più occasioni, che non sempre è così.
Without Escape non ha una grande trama e usa anzi un clichè narrativo decisamente abusato e da un incipit abbastanza banale e da questo ne tira fuori una sequenza di eventi che non riescono a prendere il cuore del giocatore per tutta la sua durata.
Tornati da una serata un po' sopra le righe troviamo ad accoglierci una casa deserta, ne mamma ne papà sono infatti presenti nell'abitazione: avevano detto che avrebbero passato il weekend dai nonni. Tutto nella norma, capita spesso che i genitori del protagonista passino il weekend fuori casa, ma una strana sensazione attanaglia il nostro eroe. Al diavolo le sensazioni, la giornata è stata tosta e un sano riposo ripoterà le cose al suo posto. Andiamo a letto ma, nel cuore della notte, veniamo svegliati da uno strano rumore: ladri forse? Sono le 2.45, potrebbero essere dei ladri, ci alziamo dal letto e andiamo a controllare ma purtroppo non si tratta di malviventi.
La casa sembra infatti sprofondata negli inferi, la nostra stessa dimora ci tiene prigionieri: una notte da incubo ha inizio. Con questo incipit narrativo i ragazzi di
Bumpy Trail Games ci danno il benvenuto in
Without Escape. Come dicevamo in apertura non è sicuramente un'introduzione originale ma il contesto narrativo ha permesso agli sviluppatori di costruire un titolo divertente e senza troppe pretese ma che, se non altro, vi consentirà di arrivare a ben sei differenti epiloghi.
Il gameplay di Without Escape
Without Escape è un titolo che si fa, senza mezze misure, al filone di titoli che vede in
Myst il proprio capostipite. Il titolo dei fratelli Robyn e Rand Miller metteva il giocatore a confronto con una serie di enigmi, a difficoltà crescente.
Without Escape mette il giocatore di fronte ad una serie di schermate statiche dove bisogna trovare indizi, risolvere enigmi e scoprire dettagli fondamentali per avanzare nella narrazione.
Parlare nel 2020 di "
giochi alla Myst" fa un po' strano, i lettori più "anzianotti" ricorderanno bene i pomeriggi passati a scovare indizi e dettagli, ma al giorno d'oggi l'approccio al gaming è decisamente diverso anche nello stesso genere delle avventure grafiche. Questo discorso non sposta di una virgola la qualità oggettiva del titolo che, seppur senza toccare vette di eccellenza, riesce a divertire il giocatore e fargli usare la materia grigia.
Durante le nostre partite su
Nintendo Switch abbiamo potuto notare due principali problemi: il primo è l'
assenza della lingua italiana che rischia di tenere lontani i non anglofoni e la seconda è strettamente legata alle dimensioni dello schermo (abbiamo giocato in modalità handled): sul piccolo schermo di
Switch alcune schermate risultano poco leggibili e proprio per questo motivo in alcuni casi siamo riusciti ad avanzare più per tentativi che non per propri meriti.
L'arte e la tecnica di Without Escape
Without Escape non si rifà a Myst solo per quello che concerne il gameplay ma attinge dai classici titoli di
Cyan Worlds anche sotto il profilo artistico e tecnico. Il titolo di
Bumpy Trail Games e
Eastasiasoft sembra a tutti gli effetti resuscitato direttamente dagli anni 90: un vero e proprio classico.
Le atmosfere del titolo riescono a trasmettere al giocatore tutte le sensazioni che il gioco vuole far passare: le scelte cromatiche, di design e di costruzione degli ambienti sono state fatte con cognizione di causa e contribuiscono alla creazione di un mondo di gioco a tratti "schiacciante". Buono anche il comparto audio che ben si sposa con quello visivo. Dal punto di vista tecnico non abbiamo particolari note da fare, se non la poca leggibilità di alcune situazioni nel caso giochiate al titolo in
modalità handled su Nintendo Switch.