La caccia alla strega è aperta
Ed eccoci oggi a parlare di un titolo che ci ha letteralmente rapito fin dal suo annuncio, un po' per via dei suoi sviluppatori, i ragazzi di
The Astronauts e un po' per le ambientazioni e il mood generale della produzione. Gli sviluppatori polacchi sono infatti le menti dietro a grandi FPS come
Painkiller e
Bulletstorm ma ne parliamo più approfonditamente più avanti. Ad ogni modo oggi siamo qui per parlarvi di
Witchfire, titolo disponibile da pochi giorni in esclusiva su
Epic Game Store, un titolo che unisce un'ambientazione dark fantasy da urlo a meccaniche di gunplay molto interessanti. Ancora in Early Access abbiamo avuto modo di provare il titolo grazie ad un codice fornito dagli sviluppatori, se volete saperne di più non vi resta quindi che seguirci nella
recensione di Witchfire per PC.
La trama di Witchfire
Prima di raccontarvi l'
incipit narrativo di Witchfire ci teniamo a fare due parole sulla storia di
The Astronauts, gli sviluppatori polacchi che hanno dato vita a
Witchfire e precedentemente a
The Vanishing Of Ethan Carter (che abbiamo avuto il piacere di
recensire ai tempi della sua uscita). La storia del team di sviluppo ha però radice più profonde e radicante nel mondo del gaming: i fondatori di
The Astronauts infatti avevano fondato un'altra software house:
People Can Fly. Se questo nome non vi dice niente questa compagnia è quella che ha dato i natali a
Bulletstorm e
Painkiller, hanno lavorato con Epic Games a
Gears Of War: Judgment, insomma non stiamo propriamente parlando degli ultimi arrivati. I tre soci fondatori di
People Can Fly:
Chmielarz,
Poznanski e
Kosieradzki decisero, verso la fine del 2012, di aprire uno studio più piccolo per dedicarsi ai propri progetti senza avere a che fare con etichette molto più grosse che, in qualche misura, potevano dettare regole restringenti.
Fatta la doverosa premessa torniamo a parlare del titolo protagonista della nostra recensione,
Witchfire è un FPS che sembra uscito dalla fusione delle atmosfere della serie
Dark Souls e l'adrenalina di titoli come
Doom Eternal. Ed è proprio l'ambientazione, la lore e il mondo di gioco che hanno saputo, prima di qualsiasi altro elemento, attrarre la nostra attenzione. Il mondo di Witchfire è un mondo che vede la Chiesa avere un forte controllo sul mondo, un potere temporale che sembra non conoscere rivali. O meglio, un rivale c'è e si fa ogni giorno più forte e ingombrante. Le streghe hanno infatti iniziato una guerra con la santissima Chiesa e quest'ultima si trova in un momento di grossa difficoltà. Per resistere al potere della strega alla congregazione non resta altro da fare che giocare sporco e utilizzare una magia proibita in grado di trasformare dei peccatori in vere e proprie macchine da guerra.
Noi vestiamo proprio i panni di uno di questi cacciatori con una missione chiara e semplice: eliminare la strega a qualunque costo. In guerra tutto è lecito, anche l'utilizzo della
Witchfire, una sostanza in grado di potenziare le abilità di ogni individuo. Il giocatore, una volta avviato Witchfire, ha quindi ben chiaro in mente il proprio obiettivo: eliminare la strega a tutti i costi, meno chiara è invece la narrazione visto che il titolo dei ragazzi di
The Astronauts non propone una trama solida a supporto del titolo. Il giocatore ha modo di conoscere il mondo di gioco combattendo sui campi di battaglia e la narrazione emerge dal mondo di gioco man a mano che si avanza missione dopo missione. C'è da dire che le cose potrebbero cambiare in corso d'opera visto che
Witchfire è attualmente in
Early Access e, probabilmente, in futuro la trama vedrà delle importanti implementazioni. Vi ricordiamo inoltre che, al momento in cui scriviamo queste righe,
Witchfire non è localizzato in italiano.
Il gameplay di Witchfire
Ok, il mondo di gioco è eccezionale (
se apprezzate il dark fantasy chiaramente ndr.), gli avversari sono carismatici e la lore del titolo sembra molto promettente... ma pad alla mano come si comporta
Witchfire? Beh, possiamo dire che il
gameplay di Witchfire è immediato, profondo e, per certi versi, galvanizzate. In apertura parlavamo di gameplay "simil DOOM Eternal" (se volete saperne di più sul titolo
ID Software date uno sguardo alla nostra
recensione di DooM Eternal) ed in effetti la mobilità del protagonista, il tipo di armi e il loro impatto ricorda molto l'FPS della software house texana. Il nostro eroe (se così possiamo chiamarlo) non ha però solo a disposizione le proprie armi per sterminare gli avversari lungo il percorso ma potrà fare affidamento anche sulle sue abilità e sulle sue magie ed è proprio qui che
Witchfire mostra la sua anima da mix di generi.
Witchfire è divertente da giocare, immediato e terribilmente bello da vedere!
Iniziamo parlando del gunplay e di come
Witchfire risulti familiare a tutti gli appassionati di "FPS Doom Style": bastano infatti pochi secondi per trovarsi a proprio agio con i controlli, sia che voi stiate usando mouse e tastiera piuttosto che il pad. Dal canto nostro abbiamo giocato a
Witchfire sia su
PC che su
Steam Deck (anche se esclusiva Epic Games Store il titolo è giocabile sulla portatile di casa Valve grazie a Proton, nel nostro caso abbiamo usato, per comodità,
Heroic Games Launcher) e ci siamo trovati in entrambi i casi molto bene. Il gunplay è immediato e il feeling delle armi è eccellente. Vi basteranno poche partite per prendere confidenza con le meccaniche di gioco e con le armi che potrete portarvi missione dopo missione.
Parliamo un attimo di come funzionano le missioni: visto che non abbiamo una vera e propria narrazione non esiste nemmeno un sistema di livelli da affrontare uno dopo l'altro. Al giocatore è infatti data la possibilità di accedere alle diverse mappe (ambientazioni) in cui vengono, volta per volta, distribuiti obiettivi da completare. Lo scopo del giocatore è quello, oltre a completare i vari obiettivi proposti, di recuperare il Witchfire lasciato dai nemici per potersi potenziare al campo base, far crescere le proprie abilità, studiare nuove magie e diventare quindi sempre più potente. Non fatevi intimorire dalla presenza della barra della
stamina oltre che quella della salute: imparerete molto rapidamente a danzare tra gli avversari cercando di preservare l'energia essenziale per muovervi.
Facciamo ancora due appunti su intelligenza artificiale dei nemici e level design e poi passiamo a parlare di
direzione artistica e di
tecnica. Pur essendo ancora in
Early Access Witchfire presenta un'intelligenza artificiale degli avversari di tutto rispetto. I nemici sono in grado di reagire bene ai vostri movimenti e, la loro disposizione nel mondo di gioco, ci è sembrata sempre molto ben ragionata e funzionale all'ambiente circostante. Ottima anche la varietà degli avversari così come ci sono piaciute molto le boss fight, varie e sfidanti. Il
livello di difficoltà di Witchfire è ben calibrato e il gameplay loop risulta divertente anche se, alla lunga, tende ad essere un po' ripetitivo nelle meccaniche. Ora non resta da vedere che modifiche andranno ad attuare gli sviluppatori durante il periodo di
Early Access.
L'arte e la tecnica di Witchfire
Difficile non restare ammaliati dalla
bellezza del mondo di gioco di Witchfire. La
direzione artistica del titolo sviluppato da
The Astronauts ci è sembrata ispirata e originale, in grado di presentare ai giocatori un mondo dark fantasy decadente e attraente allo stesso tempo. Ottimo il design dei livelli sia dal punto di vista del gameplay che dell'estetica: in Witchfire vi capiterà di combattere in angusti territori, in ampi campi di battaglia, in villaggi in rovina o in manieri abbandonati. Il mondo di gioco che vi circonda non farà nulla per rendere la vostra vita più facile.
Dal punto di vista tecnico dobbiamo dire che, pur essendo bellissimo da vedere,
Witchfire è abbastanza pesantuccio al momento. Per godere appieno degli effetti visivi vi servirà un PC abbastanza corazzato anche se, durante le nostre prove su
Steam Deck siamo riusciti a trovare un buon compromesso tra prestazioni e grafica. Certo, il piccolo schermo di Steam Deck aiuta a "limitare" tanti problemi che su un monitor di dimensioni più generose sicuramente non passerebbero inosservati.
Ottimo anche l'accompagnamento sonoro: sia per quanto concerne la colonna sonora che per gli effetti audio presenti nella produzione.