Nani strani
Nel fantasy più classico le razze che compongono i vari universi narrativi sono ormai abbastanza definite, abbiamo uomini, elfi, mezz'elfi, mezzi uomini, nani, gnomi, goblin, orchi e chi più ne ha più ne metta. Nei videogiochi abbiamo visto diverse di queste razze protagoniste in vari titoli, basti pensare al recente
The Dwarves (qui la
nostra recensione) per vedere come anche altre razze solitamente non protagoniste possono salire alla ribalta dei riflettori.
Oggi parliamo di un caso ancora più particolare,
We Are The Dwarves, degli ucraini
Whale Rock Black, un titolo che osa molto, a partire dall'ambientazione (
nani astronauti) al genere, un mix tra RPG, RTS e Action.
Vediamo nella nostra recensione se mischiare tante cose di per se buone crea un buon prodotto.
L'Infinitamente grande e l'infinitamente piccolo
We Are The Dwarves inizia con un incipit molto classico, la nostra razza (i nani in questo caso) sta rischiando l'estinzione. La stella che illumina il nostro mondo e che da energia a tutte le varie forme di vita si sta spegnendo e la morte della stella corrisponde, di fatto, all'estinzione della specie.
Il consiglio nanico sceglie tre nani e li manda nel punto più remoto dell'universo dove sembra esistano ancora delle pietre luminescenti in grado di salvare il popolo nanico. Conviene dire subito due parole sul background dell'universo di gioco. Nel titolo di
Whale Rock Black i nani vivono in un universo nel sottosuolo dove la fonte principale di energia sono le Pietre Luminescenti, corpi "celesti" che svolgono le funzioni generalmente svolte dalle stelle. I nostri eroi sono chiamati a raggiungere l'estrema periferia di questo "cosmo sotterraneo" per trovare delle Pietre Luminescenti in grado di garantire la sopravvivenza di tutti i nani.
Se la storia colpisce in modo particolare perchè l'accoppiata nani / astronauti è originale e decisamente particolare,
We Are The Dwarves pecca nella narrazione dell'avventura. Dopo una premessa che fa interessare il giocatore il gioco si "lascia andare" e lascia che la trama venga raccontata da fogli trovati lungo la nostra avventura. Un vero peccato perchè il background prometteva (e permetteva) più approfondimenti.
Ti spacco la testa in due
We Are The Dwarves presenta un gameplay particolare, un misto tra RTS e Action / RPG che cerca di unire la strategia in tempo reale alla frenesia dei titoli puramente action. Il titolo non ha un vero e proprio tutorial, per apprendere le caratteristiche e i punti di forza dei tre personaggi i ragazzi di
Whale Rock Studio hanno utilizzato i primi capitoli della storia per introdurre i tre protagonisti e le loro caratteristiche. Ad inizio gioco saremo utilizzeremo i tre nani separatamente, per poi andare a riunificarli una volta che la storia avrà preso il suo corso.
Sfruttare le abilità dei nostri eroi è fondamentale per portare a casa la pelle. Dovete pianificare con attenzione gli attacchi e utilizzare le pause tattiche per riuscire a vincere i vari scontri che si presentano nel corso del gioco. Insomma non basterà la propria abilità nel combattimento per avere la meglio sugli avversari. Detta così sembra che il sistema di gioco regga senza problemi, in realtà qualche lacuna c'è ed è rappresentata da un a IA che non è sempre all'altezza. In alcuni casi il sistema ci presenta degli scontri incredibilmente semplici per poi porci di fronte a sfide al limite della frustrazione.
Va invece citata la varietà che si presenta nei combattimenti viste le evidenti differenze dei tre protagonisti. La squadra è composta da
Forcer un nano che fa del bilanciamento il suo asso nella manica, è infatti in grado di gestire abbastanza bene sia gli attacchi sulla media distanza che gli scontri ravvicinati. Il secondo componente del team è
Smashfist il tank del gruppo, è in grado di assorbire una quantità smisurata di danni e permette ai suoi compagni di combattere difesi dalla sua corazza. L'ultimo elemento è
Shadow un nano un po' atipico, che combatte con arco e frecce e fa della silenziosità la sua arma letale, una sorta di assassino nanico (non c'è che dire, originale e divertente).
Arte nanica
Dal punto di vista di grafica e sonoro il titolo mostra degli evidenti miglioramenti rispetto alla controparte PC uscita diverso tempo fa. Gli sviluppatori hanno corretto molti problemi che affliggevano la versione originale (come cali di frame rate e freeze improvvisi).
Probabilmente forti del fatto di girare su un sistema chiuso sono riusciti a migliorare le performance e controllare meglio il tutto.
Artisticamente parlando il titolo ha carisma e originalità, già l'ambientazione e il fatto di vedere dei nani con tute spaziali è qualcosa di particolare e sicuramente non abusato.
Il gioco non sfoggia un motore grafico all'ultimo grido ma fa comunque il suo sporco lavoro. I modelli dei protagonisti sono dettagliati e ottimamente animati così come gli avversari e gli ambienti.
Colonna sonora ed effetti sonori non si distinguono da altri titoli per bellezza o realisticità, il lavoro dal punto di vista musicale e sonoro è nella media, con alcuni momenti epici resi ottimamente dalla colonna sonora utilizzata.