L'inverno non sta arrivando: è arrivato
Sono passati sei anni dal secondo capitolo e
Brian Fargo è tornato con una nuova avventura ambientata nell'universo post-apocalittico di
Westland. I ragazzi di
inXile Entertainment (ora sotto l'ala protettrice degli
XBOX Game Studios) hanno portato su
PC,
XBOX One e
Playstation 4 un seguito solido estremamente coerente con la serie e, in definitiva, estremamente interessante. Se siete pronti a gettarvi nelle gelide terre del Colorado dove l'eterno inverno sembra non voler cedere il passo seguiteci nella nostra
recensione di Wasteland 3 per XBOX One.
La trama di Wasteland 3
La serie di Wasteland ha radice profonde e molto lontane, tutto ebbe inizio nel 1988, più di trent'anni fa sul poderoso
Commodore 64. Di acqua ne è passata sotto i ponti e la serie, dopo anni e anni di silenzio è tornata a far parlare di sei circa sei anni fa quando veniva pubblicato
Westland 2, oggi possiamo invece raccontarvi come si comporta l'ultimo arrivato della serie, questo
Wasteland 3 che tanto ha fatto parlare di se. Brian Fargo guida ancora
inXile Entertainment e il suo tocco si sente.
Wasteland 3 è un RPG post-apocalittico ambientato negli Stati Uniti: sono passati più di cento anni da quanto le bombe sono cadute e la vita di milioni di persone è radicalmente cambiata. Ci troviamo al comando di un gruppo di ranger, ormai unica speranza di un mondo che sta andando letteralmente a rotoli, dopo aver combattuto per l'Arizona ora è il Colorado ad avere bisogno del nostro aiuto e per salvare la nostra patria dobbiamo rispondere alla chiamata.
Il
Patriarca del Colorado ha infatti diramato un messaggio alla radio chiedendo l'aiuto di tutte le persone all'ascolto: il Colorado deve tornare quanto prima in una situazione di normalità (se di normalità si può parlare) e i tre sanguinari figli del Patriarca devono "essere sistemati" una volta per tutte, ne va del destino della nazione. E' questo l'incipit che ci accoglie in
Wasteland 3, un incipit che obbliga i nostri Ranger a lasciare le torride terre dell'Arizona per spostarci verso il freddo inverno nucleare del Colorado. Dobbiamo ripartire da zero, ricostruire una nuova base, formare nuove reclute e prepararci a vivere un'avventura che non scorderemo facilmente. Non vogliamo assolutamente aggiungere altro per non rovinarvi le oltre quaranta ore che ci serviranno per avanzare nella trama principale (oltre a tutte quelle necessarie per "sistemare" le missioni secondarie). Armiamoci quindi di tutto punto, indossiamo gli abiti più pesanti che abbiamo e continuiamo nella nostra
recensione di Wasteland 3. Prima di proseguire è però giusto farvi presente che
Wasteland 3 non è tradotto in italiano e chi non ha una conoscenza abbastanza profonda dell'inglese si troverà in grossa difficoltà a proseguire nel gioco.
Il gameplay di Wasteland 3
Partiamo dal presupposto che
Wasteland 3 è un gioco di ruolo abbastanza classico e che, come in molti altri titoli del genere, possiamo prendere il controllo non solo del nostro protagonista ma anche di una serie di comprimari (fino a sei ulteriori personaggi) che ci daranno man forte per portare a casa sana e salva la pellaccia. Partiamo proprio dalla creazione del nostro alter ego e della nostra squadra: le possibilità offerte sono molte, possiamo decidere di fare tutto di testa nostra e preparare il nostro personaggio da zero oppure iniziare da dei profili già pre-impostati. La stessa cosa si può fare per gli altri cinque compagni ranger che ci porteremo appresso per cercare di risolvere il problema che il
Patriarca ha con i suoi figli. Il fatto di poter contare su una squadra vi permette di poter specializzare il vostro personaggio in modo abbastanza approfondito e utilizzare gli altri compagni come vero e proprio supporto offrendo ad ognuno di essi delle caratteristiche che li rendano indispensabili e molto efficaci in diverse situazioni.
Durante l'esplorazione
Wasteland 3 vi consente di muovervi come meglio vi aggrada (al netto di location che diventano visitabili solo dopo aver corazzato a dovere il nostro veicolo) e la stessa libertà vi viene offerta anche quando bisogna confrontarsi con i personaggi che popolano il
Colorado. Se è vero che mettere mano alle armi potrebbe sembrare la soluzione più rapida e semplice, in realtà in alcuni casi ferirà più la penna della spada e la
diplomazia potrebbe girare le situazioni a vostro favore senza dover estrarre la pistola dalla fondina. Questo è un elemento da tenere in grande considerazione soprattutto se si pensa che la
difficoltà media di Westland 3 è abbastanza alta e che molto spesso leggerete la scritta
Game Over anche solo perchè avete preso sotto gamba un avversario che sembrava molto più alla vostra portata.
Il sistema di combattimento a turni permette, anche su console, di gestire molto bene gli scontri (abbiamo provato il titolo su
XBOX One X e il sistema di controllo ci è sembrato ben ottimizzato per la console). Preparatevi però a dedicare parecchio tempo al titolo perchè ci sono capitati scontri particolarmente lunghi dove l'attenta pianificazione delle mosse, il posizionamento dei nostri personaggi e la giusta scelta delle skill non è stata sufficiente a risolvere rapidamente lo scontro. Occhio infine anche alle missioni secondarie che deciderete di intraprendere perchè ci è spesso capitato di incappare in missioni molto più complesse di quello che credevamo e il "semaforo" che indica il livello di difficoltà della missione non ci è sempre sembrato realistico.
Tenete poi presente che
in Wasteland 3 vi troverete davanti ad una montagna interminabile di dialoghi, di discorsi e di discussioni da affrontare con personaggi non sempre amichevoli. Una buona conoscenza dell'inglese vi permetterà di comprendere appieno quello che sta succedendo intorno a voi (comprese le varie sfumature che una traduzione superficiale potrebbe non farvi cogliere) e quindi per godervi appieno il gioco
dovete avere una buona dimestichezza con la lingua d'Albione. Considerate poi che molte delle missioni secondarie che andrete ad intraprendere sono correlate tra loro e che avere una buona memoria di quello che avete già detto o delle situazioni che avete affrontato potrebbe tornarvi molto utile nel corso dell'avventura.
L'arte e la tecnica di Wasteland 3
Come potete vedere dalle immagini in questa pagina
Wasteland 3 riesce ad offrire un colpo d'occhio di tutto rispetto. I ragazzi di
inXile Entertainment hanno dato grande importanza agli ambienti di gioco, ai personaggi (primari e non) per creare un mondo di gioco coeso e consistente che fosse in grado di offrire al giocatore un universo coerente con la serie e con la sua storia. Pur parlando infatti di un ambiente completamente nuovo per la serie (il Colorado) e pur avendo cambiato le ambientazioni, più fredde rispetto all'Arizona e avendo quindi radicalmente cambiato il mondo di gioco,
Wasteland 3 ha una coerenza narrativa da far invidia a molti altri titoli.
Sotto il profilo artistico le scelte stilistiche ci sono sembrate azzeccate, in linea con la saga di Wasteland e adatte al contesto. Ottime le scelte delle palette cromatiche, degli stili degli ambienti di gioco e della lore del titolo. Sotto il profilo tecnico non abbiamo molto da dire
Wasteland 3 sembra un piccolo quadro in movimento, pur utilizzando il
Unity Engine (non certo noto per la sua forza bruta), i ragazzi di
inXile Entertainment hanno saputo sfruttare a pieno il motore di gioco hanno saputo valorizzarlo con effetti particellari e effetti di luce ed ombra. Pur mantenendo una visuale isometrica (estremamente classica ma altrettanto efficace in questo genere di giochi), il colpo d'occhio è sempre piacevole sia nelle ambientazioni esterne che in quelle interne.
Bene anche il comparto audio, forse non memorabile ma adatto al contesto e ben integrato nel mondo di gioco e nelle sue atmosfere. Stessa cosa si può dire per gli effetti audio e per il doppiaggio dei personaggi che si incontrano nel mondo di gioco (ottimo, tra l'altro il lip sync tra personaggi e testi).