Per l'Imper... ah no
Oggi ci troviamo a parlare di uno strategico che ha suscitato, per varie ragione, il nostro interesse fin dal suo annuncio: stiamo parlando di
Warhammer Age of Sigmar: Realms of Ruin e i motivi che hanno fatto scattare il nostro interesse si ritrovano principalmente in due elementi. Il primo riguarda il team di sviluppo: i ragazzi di
Frontier Developments hanno saputo dimostrare il loro valore sul campo e il secondo riguarda invece l'IP dietro il titolo, ogni volta che si parla di Warhammer la nostra attenzione viene subito catalizzata. Ma ora armiamoci di coraggio e affrontiamo una nuova crociata per Sigmar e non solo! Distruggete il caos e seguiteci nella
recensione di Warhammer Age of Sigmar: Realms of Ruin per PC.
La trama di Warhammer Age of Sigmar: Realms of Ruin
Conviene dirlo subito così togliamo immediatamente le castagne dal fuoco e facciamo spostare il fantomatico elefante dalla stanza:
Warhammer Age of Sigmar: Realms of Ruin non è riuscito ad entusiasmarci come avremmo voluto, l'RTS di
Frontier Developments sembra mancare di elementi che possano davvero renderlo memorabile e le bilancia tra luci e ombre non riesce a pendere da una parte in modo netto. Reams of Ruin sembra, a tratti, non riuscire a sfruttare degnamente tutte le potenzialità che un titolo di questo genere e con questa IP alle spalle avrebbe dovuto sfruttare. Torniamo a parlare della
trama di Warhammer Age of Sigmar: Realms of Ruin che è in effetti il motivo principale per cui state leggendo queste righe.
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L'End Time si è concluso, il vecchio Impero ormai non esiste più, il male (
almeno una volta ndr.) ha trionfato. L'universo di
Age of Sigmar è decisamente diverso da quello di Warhammer classico, qui Karl Franz e tanti altri eroi non ci sono più e, al loro posto, hanno fatto la loro comparsa diversi nuovi personaggi alcuni molto carismatici, altri meno. Tra questi nuovi eroi ritroviamo anche Sigmar che ormai è diventato una divinità e, con la volontà di riportare la luce nel mondo ha forgiato una nuova schiera di guerrieri: gli
Stormcast Eternals, dei combattenti che non possono morire. È con questa possente macchina da guerra che il nuovo impero ha iniziato la sua opera di espansione e di riconquista perchè nel mondo di Age of Sigmar ci sono davvero tanti, tanti pianeti e mondi da convertire e riconquistare.
In
Warhammer Age of Sigmar: Realms of Ruin prendiamo proprio il controllo di una legione di Stormcast Eternals elle prese con la conquista del pianeta Ghur, il regno delle bestie. Il racconto che si divincola in diverse missioni che sarete chiamati ad affrontare nel corso della campagna è stato scritto da
Gavin Thorpe non propriamente l'ultimo della classe in fatto di Warhammer possiamo dire. Il racconto calza a pennello nella lore di Age of Sigmar e propone al giocatore di vestire non solo i panni degli Stormcast Eternals ma anche dei Kruelboyz e non solo! Prima di passare a parlare del gameplay vi ricordiamo che
Warhammer Age of Sigmar: Realms of Ruin è localizzato in italiano e che la traduzione è di buona fattura.
Il gameplay di Warhammer Age of Sigmar: Realms of Ruin
Parlare del
gameplay di Warhammer Age of Sigmar: Realms of Ruin non è facile perchè, al netto degli evidenti difetti che il titolo di
Frontier Developments ha, il modo in cui può essere giudicato dipende molto da quale sia la vostra aspettativa a riguardo. Se vi aspettate un RTS in stile Age of Empires resterete delusi, senza se e senza ma, se invece cercavate uno strategico più improntato al combattimento (
alla Dawn of War per intenderci ndr.) allora le cose potrebbero essere viste sotto un'ittica diversa ma i problemi, lo ribadiamo, restano in entrambi i casi.
Il gameplay di Warhammer Age of Sigmar: Realms of Ruin non è riuscito a convincerci fino in fondo
Partiamo parlando dei difetti per poi passare ai pregi:
Realms of Ruin non riesce ad offrire un comparto tattico e strategico di spessore: durante le vostre partite sarete chiamati a raccogliere unicamente due tipi di risorse, i
punti comando e le
pietre del potere i due materiali che vi consentiranno di generare le truppe e costruire i (pochi) edifici disponibili. Ecco, se siete tra quei giocatori che non vedono l'ora di espandere il numero di edifici e la loro potenza qui resterete abbastanza delusi. Considerate che la componente di costruzione degli edifici, di ricerca e di potenziamento degli stessi è davvero stringatissima e sia per varietà che per numero, gli edifici non stupiscono, così come non stupisce la tipologia di unità disponibili. Ecco, sul fronte della tipologia di unità si solleva un altro problema che riguarda la componente strategica:
Warhammer Age of Sigmar: Realms of Ruin mette in campo un sistema di forza/debolezza delle varie unità molto semplice che non riesce ad essere profondo e incisivo come ci saremmo aspettati.
Il gameplay non ha però solo elementi negativi, se siete tra quei giocatori che preferiscono gli RTS da giocare più sul campo di battaglia che non dietro le quinte allora nel titolo di
Frontier Developments potrete trovare degli elementi che, indubbiamente, potrebbero piacervi. Si, perchè
Warhammer Age of Sigmar: Realms of Ruin demanda molti degli scontri al giocatore e alla sua capacità di posizionare le truppe giuste al momento giusto, un po' come succedeva nel già citato
Dawn of War di
Relic. A differenza del suo illustre predecessore qui però le possibilità tattiche si riducono e non basta il buon sistema di controllo (che rende il gioco sempre molto dinamico) perchè anche il bilanciamento non è esattamente calibrato alla perfezione. Gli eroi in Realms of Ruin hanno un peso davvero spropositato e spesso la loro sola presenza sul campo di battaglia è in grado di cambiare le intere sorti di uno scontro.
L'arte e la tecnica di Warhammer Age of Sigmar: Realms of Ruin
Inutile negarlo, siamo sempre affascinati dalle ambientazioni proposte da
Warhammer (e anche dalla sua controparte ambientata nel quarantesimo millennio) e, da questo punto di vista,
Warhammer Age of Sigmar: Realms of Ruin non fa differenza. Abbiamo trovato la direzione artistica del titolo di
Frontier Developments ispirata e perfettamente aderente all'universo narrativo e contestuale dell'ambientazione. Realms of Ruin grida Warhammer da tutte le parti e gli appassionati non faticheranno a trovare riferimenti ed elementi comuni dell'universo dei Martelli da Guerra anche in questa produzione. Abbiamo particolarmente apprezzato la caratterizzazione dei personaggi principali e delle location che abbiamo trovato molto evocative.
Tecnicamente abbiamo invece qualche dubbio in più. Abbiamo provato
Warhammer Age of Sigmar: Realms of Ruin su
PC e su
Steam Deck e se sul primo il titolo si comporta decisamente bene senza grossi problemi (anche se con qualche problemino qua e la), su
Steam Deck il gioco funziona ma durante gli intermezzi sono presenti evidenti problemi grafici. Dobbiamo, per correttezza, ricorda anche che il titolo non è segnalato da
Valve come Deck Verified ne compatibile in alcun modo ma ci teniamo a dare questa informazione perchè magari qualcuno che è interessato a giocarlo sulla portatile di Valve possa sapere che può giocarci ma che incontrerà qualche problema. Più che altro la resa grafica perde molta qualità negli zoom e non sempre il colpo d'occhio è all'altezza delle aspettative.
Bene il fronte audio che propone una soundtrack epica come si conviene e un doppiaggio inglese di tutto rispetto.