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Recensione Waking per XBOX One - L'ultima grande battaglia

Siete pronti ad affrontare l'ultima avventura della vostra vita? Immergetevi in un'avventura tra la vita e la morte nella nostra recensione di Waking per XBOX One

Oltre la vita, oltre la morte

Abbiamo seguito lo sviluppo di Waking con molto interesse, il titolo sviluppato da Jason Oda e pubblicato da tinyBuild ci ha infatti attratto fin dal suo annuncio. Oggi siamo qui per raccontarvi il nostro parere su questo gioco decisamente particolare, da una parte troviamo una trama interessante ed una narrazione che spingono il giocatore ad andare avanti fino ai titoli di coda. Scopriamo insieme come se la cava il titolo nella nostra recensione di Waking per XBOX One.
 
Waking recensione
 

La trama di Waking

Waking è un titolo fortemente story driven, la trama fa da perno all'intera avventura ed è proprio la storia di Waking che ha attirato, fin dal suo annuncio, il nostro interesse verso il titolo. Prima di raccontarvi l'incipit del titolo (onde evitare spoiler non vi racconteremo praticamente niente della storia in se e per se), conviene subito che sappiate che Waking non è localizzato in italiano e questo potrebbe rendere la fruizione del titolo più ostica per chi non mastica l'inglese. 
 
Ci troviamo in un letto d'ospedale, in fin di vita, il nostro stato di coma profondo è talmente vicino alla morte da lasciare anche i medici interdetti sul nostro destino. E' così che Waking inizia, con il nostro protagonista immobile, in bilico fra la vita e la morte. Quello che ci viene chiesto di intraprendere in Waking è un viaggio per salvare la nostra stessa vita. Il nostro subconscio ha creato un vero e proprio universo parallelo, un mondo dominato da Somnus, un essere il cui unico scopo è quello di porre definitivamente fine alla nostra vita. Nel gioco affronteremo i suoi seguaci, forme fisiche di paure, emozioni e scelte che dobbiamo affrontare per perdere definitivamente la nostra anima e dire addio per sempre al mondo terreno.
 
A livello narrativo il titolo non ci terrà mai aggiornati sulle nostre condizioni di salute, avanzando nel titolo avremo modo di affrontare le nostre paure e potremo prendere delle decisioni che influenzeranno il resto del gioco (a livello di gameplay, ma di questo ne parliamo poco sotto), è proprio questa disanima che fa effettuare anche al giocatore un viaggio nel suo io e che lo pone di fronte a domande e scelte a cui spesso non si è nemmeno portati a pensare. 
 
Waking recensione
 

Il gameplay di Waking

E' difficile inquadrare in un genere unico Waking, il titolo di Jason Oda infatti rappresenta un mix interessante di meccaniche (non tutte completamente a fuoco) che lo rendono un gioco abbastanza unico nel mercato videoludico. Se dovessimo fare una classificazione rapida per genere potremo definirlo come un action-rpg in terza persona con meccaniche tipiche dei soulslike, ci si rende però conto che è una definizione che va un po' stretta al titolo visto l'importanza della trama e delle nostre scelte all'interno del gioco stesso e da quanto la "spinta emozionale" sia rilevante all'interno dell'avventura. 
 
In Waking vi trovate all'interno di un vostro sogno (o incubo) e più precisamente l'ultimo visto che, se fallirete il vostro alter ego morirà: esso è infatti bloccato su un letto di ospedale in un coma profondo. Il protagonista si trova in un mondo onirico popolato di esseri che vogliono, nel 99% dei casi, fargli la pelle, ogni scontro con i vari mostri o boss vi obbligherà ad utilizzare i vostri riflessi e le vostre abilità personali per uscirne vincitori. Ed è proprio la meccaniche dell'acquisizione delle abilità ad essere interessante visto che il nostro alter ego le potrà ottenere dopo aver risposto a determinate domande molto personali. A seconda delle nostre risposte il nostro protagonista otterrà delle abilità diverse. 
 
I combattimenti in Waking sono molto punitivi, quasi ereditati da Dark Souls: non potete infatti pensare di affrontare gli avversari (soprattutto i boss) a testa bassa scollegando la testa e andando di button smashing frenetico, dovrete apprendere i pattern, studiare le tempistiche e dare il meglio di voi stessi se non volete lasciarci le penne. E' anche possibile usare la telecinesi per scagliare contro i nostri avversari oggetti o elementi dello scenario e, a seconda di quanto avete caricato il colpo, infliggerete più o meno danni. I comandi sono sufficientemente reattivi e, abbastanza semplici da padroneggiare, questo però non deve farvi credere di poter prendere sotto gamba il gioco. 
 
Se da un lato il combat system ci è piaciuto e l'abbiamo trovato anche sufficientemente profondo, dall'altro dobbiamo dire di aver avvertito una certa ripetitività di fondo. Alla fine di "cose da fare" in Waking non ce ne sono molte, dobbiamo solo affrontare avversari e boss, certo tutta la parte di conoscenza personale disegna una crescita interiore di sicuro interesse ma a livello di gameplay il titolo si dimostra abbastanza povero. 
 
Waking recensione
 

L'arte e la tecnica di Waking

Prima di parlare della dimensione artistica e tecnica di Waking conviene accennare ad un fatto di cui non vi abbiamo ancora parlato: lo sviluppatore, Jason Oda, è stato realmente in coma e, per certi versi, il titolo è una proiezione delle sue emozioni e dei suoi sentimenti, una sorta di liberazione dai terribili momenti che il ragazzo ha passato. 
 
Sotto il profilo artistico e stilistico Waking cerca di ricreare un mondo onirico fatto di demoni ma anche di speranza, la creatura angelica che segue il protagonista è il simbolo della volontà di volercela fare, di superare le avversità e di tornare alla vita, in forte opposizione con Somnus il vero e proprio villain del titolo. La direzione artistica cerca di creare un mondo fantastico e oscuro, quasi dark. I mostri e gli avversari ci sono sembrati sufficientemente originali, forse poco vari, ma sicuramente adeguati al contesto. La stessa cosa si può dire per le scelte cromatiche, tutti elementi volti a rafforzare il concetto di viaggio interiore e di combattimento tra la vita e la morte. 
 
Tecnicamente parlando Waking mostra il fianco ad una produzione che possiamo definire buona ma non eccellente che dimostra tutti i limiti del budget a disposizione dello sviluppatore. Le animazioni non possono essere definite propriamente fluide così come la mole poligonale non è certo esaltante. Al netto di tutto però Waking riesce a portare al giocatore anche degli scorci interessanti e dei momenti "wow".
 
Buona anche la colonna sonora e gli effetti audio che aiutano molto a tenere alta l'atmosfera. 
 
Waking recensione 

Waking

Waking è un titolo che va affrontato senza farsi false speranze. Non è un walking simulator anche se il viaggio attraverso il subconscio del protagonista (e di riflesso il nostro) è sempre presente, non è un vero e proprio soulslike perchè le meccaniche dei titoli souls sono solo accennate. Visto nel suo insieme Waking è un gioco unico nel panorama videoludico, in grado di trasmettere al giocatore forti emozioni e, al contempo, di porgli davanti delle domande anche scomode a cui, questa volta, è obbligato a rispondere. 

7

Trama 7.00

Gameplay 7.00

Arte e tecnica 7.00

Pro:

storia interessante

Contro:

comparto tecnico altalenante

alla lunga ripetitivo

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