Bianco e nero
Oggi parliamo di
Toby: The Secret Mine l'ultimo platform pubblicato da
HeadUp Games per
PC,
XBOX One e
WiiU.
Le atmosfere e la grafica del titolo ricordano molto da vicino
Limbo, il platform dei
PlayDead (autori anche di uno dei migliori titoli del 2016,
INSIDE, di cui potete lettere la
nostra recensione).
Analizziamo nella nostra recensione se le similitudini con
Limbo si fermano allo stile grafico o vanno oltre.
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Sembrava filare tutto liscio
La trama di
Toby: The Secret Mine è abbastanza semplice, il nostro protagonista torna al proprio villaggio e scopre che tutti gli abitanti sono stati rapiti da esseri molto simili a loro, delle specie di diavoletti dagli occhi infuocati.
Essendo gli unici ancora in libertà non ci resta che scoprire chi ha rapito i nostri amici, dove li ha portati e perchè. D'istinto ci gettiamo all'inseguimento dell'ultima creatura che vediamo scappare e ha così inizio la nostra avventura.
L'incipit del titolo
HeadUp Games non è niente di stratosferico, niente di roboante, un'introduzione al gioco che semplicemente giustifica il viaggio che stiamo per intraprendere, non vengono forniti al giocatore dettagli aggiuntivi, tutto rimane da scoprire.
Questa scelta di lasciare il giocatore all'oscuro dei retroscena crea certamente un po' di suspense e della sana atmosfera ma d'altra parte riduce a zero le conoscenze dei personaggi e del loro background.
Impara l'arte e mettila da parte
Toby: The Secret Mine colpisce sopratutto per il suo comparto tecnico e artistico. L'autore,
Lukas Navratil, non nasconde di avere usato
Limbo come fonte di ispirazione, e ci mancherebbe altro, le somiglianza col titolo
Playdead sono a dir poco palesi!
Pur condividendo con
Limbo lo stile del protagonista e degli ambienti dove il gioco bianco/nero si impone su tutto,
Toby: The Secret Mine presenta degli sfondi colorati, diversi per ogni livello. Questo contrasto tra background e ambienti e personaggi è molto piacevole e evidenzia ancora maggiormente la scena dando grande risalto al protagonista.
Limbo non è l'unica fonte di ispirazione del titolo
HeadUp Games, l'autore cita infatti tra le altre fonti che l'hanno ispirato
BadLands (di cui troverete a breve una recensione sulle nostre pagine), come il titolo
FrogMind Games anche in
Toby: The Secret Mine alcuni elementi sono evidenziati con colori accesi (come spuntoni ad esempio) che si stagliano sul resto degli elementi in primo piano rigorosamente neri.
Colonna sonora e impianto audio fanno il loro senza eccedere in eccellenza o mediocrità, la musica utilizzata ben si adatta al tipo di gioco e al suo stile.
"Meccaniche" meccaniche
Toby: The Secret Mine si presenta come un platform con elementi puzzle ed enigmi abbastanza classico, la struttura del gioco è sviluppata in due dimensioni e l'utilizzo del "monocolore" degli elementi in primo piano è parte integrante del gameplay del titolo.
Il gioco sfrutta infatti l'ambientazione per celare elementi all'occhio del giocatore, a volte anche in modo un po' meschino. Ci spieghiamo meglio,
per risolvere determinati enigmi non dobbiamo sempre usare la testa, alle volte dobbiamo procedere per tentativi andando a sbattere contro quelli che presupponiamo siano muri e invece nascondono anfratti contenenti la soluzione all'enigma.
Questo è un problema che mina sistematicamente il gioco ed è un peccato, perchè si sarebbero potuti trovare altri modi per proporre i vari puzzle e la loro risoluzione.
Tolto questo problema l'avventura procede anche piacevolmente, alle volte
il trial and error punisce un po' il giocatore ma le situazioni proposte riescono a impegnare sufficientemente il giocatore senza annoiarlo. Il protagonista risponde bene ai comandi e alle volte ci è chiesta una particolare precisione nei comandi.
Parlando di pregi, dobbiamo necessariamente citare gli enigmi basati sulla fisica che, anche senza far gridare al miracolo, riescono a essere divertenti al punto giusto.