Siamo soli nell'universo?
Molti scienziati credono che il futuro della nostra razza dipenda strettamente dalla possibilità di abitare un altro pianeta e che le possibilità di sopravvivenza aumentino trovando nuovi mondi abitabili. In
The Solus Project rappresentiamo l'ultima speranza per l'umanità, l'ultima fievole luce di sopravvivenza. Nella nostra recensione analizziamo il gioco dei ragazzi di
Teotl Studios e di come sono riusciti a proporre un survival spaziale ambientato in un pianeta ostile, bello e misterioso.
L'ultima speranza
The Solus Project inizia con un incidente, il nostro e quello della nostra astronave, una di cinque navicelle inviate alla ricerca di un pianeta abitabile per salvare la razza umana. La Terra è ormai destinata alla distruzione così l'uomo tenta il tutto per tutto in una missione tanto improbabile quanto necessaria. Vengono inviate nello spazio cinque astronavi alla ricerca di quello che potrebbe essere il pianeta della rinascita della nostra razza e, contestualmente, della sua sopravvivenza.
Noi pilotiamo una delle cinque, arrivati in vista di un pianeta abitabile qualcosa va però storto, la nostra navicella si schianta al suolo e restiamo soli sul pianeta
Glise-6143-C.
Ora abbiamo con noi solo degli appunti, un piccolo tablet che indica le nostre condizioni di salute e pochi resti e oggetti sopravvissuti all'impatto. Dobbiamo scoprire cosa nasconde Glise-6143-C e svelare il mistero che avvolge questo nuovo mondo.
Parola d'ordine: restare in vita
Il titolo dei
Teotl Studios è un survival spaziale in prima persona, Appena preso il controllo del protagonista ci troviamo subito a dover fare i conti con un pianeta ostile, un clima estremamente variabile e degli strani manufatti e strutture che troviamo dopo una breve esplorazione intorno al luogo dell'impatto.
In
The Solus Project siamo soli, una voce guida ci aiuta a svolgere i compiti basilari e ad esplorare il pianeta, ma il senso di solitudine è opprimente e sempre presente. Comandiamo il giocatore con i classici comandi da FPS. Non abbiamo armi con noi, solo la nostra intelligenza e il minimo equipaggiamento per cercare di sopravvivere, ià dai primi minuti di gioco è però chiaro che è molto più facile a dirsi che a farsi.
Il gioco propone un sistema di crafting semplice ma ben strutturato: possiamo raccogliere oggetti e farli interagire tra loro per cercare di ottenere ad esempio dei sassi taglienti per tagliare reti o cavi, possiamo combinare delle erbe con un bastone per ottenere una torcia e via dicendo.
Dopo una breve esplorazione veniamo anche in possesso di uno strumento molto utile nel nostro viaggio, una
pistola di teletrasporto che ci permetterà di teletrasportarci per brevi tratti, fondamentale per poter esplorare il pianeta.
Il ritrovamento di una grotta con suppellettili e strutture architettoniche ci fa capire che non siamo soli e che il pianeta è abitato, dobbiamo scoprire chi (o che cosa) abita il pianeta e nel contempo fare di tutto per restare in vita, combattendo col freddo, la fame e la sete.
The Solus Project ci obbliga infatti a mangiare, riposare e bere, ci invita a trovare riparo per la notte per evitare di morire assiderati. Insomma cercare di restare in vita può essere più difficile del previsto.
Un pianeta bellissimo
Per realizzare
Glise-6143-C e tutti gli ambienti che andremo ad esplorare, dalle caverne più profonde fino alle scogliere a strapiombo sul mare i ragazzi di
Teotl Studios hanno fatto affidamento sull'
Unreal Engine e i risultati si vedono fin da quando mettiamo piede sul pianeta.
L'aspetto estetico di
The Solus Project è una piccola gioia per gli occhi, giocando assisterete a tramonti che vi toglieranno il fiato, tempeste che vi lasceranno senza parole e tonnellate di scorci con cui realizzare sfondi per il vostro desktop.
La direzione artistica del titolo ha avuto le idee chiare fin da subito e non nasconde i suoi intenti, il gioco presenta un ambiente simile alla Terra ma al contempo declinato in chiave aliena. Ogni altarino, suppellettile, statua o struttura sembra richiamare il nostro passato ancestrale e al contempo una sorta di modernità aliena.
Le atmosfere che si respirano in
The Solus Project sono decisamente uniche nel panorama videoludico. I suoni ambientali, i rumori, le luci e le ombre, tutto è orchestrato perfettamente per tenere il giocatore sull'attenti, per fargli intendere che il pericolo è sempre dietro l'angolo. L'ottimo lavoro svolto dal comparto tecnico riesce a ricreare ottimamente gli ambienti alieni sia nelle caverne più anguste che negli spazi più sconfinati.