Sopravviverete alle lande ghiacciate del Canada? In The Long Dark dovrete adattarvi alla natura selvaggia e sopravvivere il piu' a lungo possibile.
Dopo diversi anni in early access The Long Dark, dei canadesi Hinterlands Studio si presenta nella sua release 1.0 sui nostri pc e sulle nostre console. Il titolo ha attirato numerosi fan dei survival perché, a differenza di altre produzioni dello stesso genere, non abbiamo a che fare con orde di non morti o mostri di varia natura, l’approccio che gli sviluppatori hanno voluto dare al titolo è, per quanto possibile, realistico. Preparate quindi berretto di lana e giacca a vento e spostiamoci nel freddo Canada con The Long Dark.
Partiamo subito col dire che The Long Dark presenta due modalità principali, la prima è quella che i ragazzi di Hinterlands Studio hanno sviluppato per prima e che ci ha fatto compagnia per tutta la fase di early access: la modalità sandbox. In questa modalità il nostro unico obbiettivo è sopravvivere quanto più a lungo possibile lottando contro i lupi, le intemperie e le malattie. Insomma come in una puntata di Survivor su Sky dobbiamo imparare ad adattarci in fretta e ad arrangiarci con quello che troviamo sul territorio.
La seconda modalità è invece quella storia, aggiunta col rilascio in versione definitiva del titolo e non ancora terminata, nel momento in cui scriviamo infatti sono disponibili solo i primi capitoli dell’avventura, gli sviluppatori hanno però assicurato che la storia verrà completata tra la fine del 2017 e il corso del 2018. L’ultima modalità è quella “Challenges” che ci mette alla prova con cinque missioni da compiere sempre mentre cerchiamo di sopravvivere. Al momento The Long Dark non è tradotto in italiano e questo potrebbe creare problemi a chi non conosce molto bene l’inglese ma la traduzione italiana è prevista per le prossime settimane quindi c’è ancora davvero poco da aspettare.
La modalità storia, chiamata Wintermute, ci mette nei panini un aviatore che stava accompagnando una cliente in un volo aereo, aereo che si schianta su un’isola a nord del Canada, ci risvegliamo quindi feriti e con le carcasse dell’aereo intorno a noi. Da subito dobbiamo iniziare a cercare un riparo e i primi strumenti e oggetti per accendere un fuoco e scaldarci, curarci le ferite e riposarci. La nostra cliente non è con noi e iniziare a cercarla sarà una delle prime cose da fare una volta badato a noi stessi e alla nostra sopravvivenza.
The Long Dark, come scrivevamo in apertura non ci mette con pochi proiettili contro orde di non morti e cerca di essere il più “reale” possibile anche se un certo alone di mistero circonda l’isola e i boschi che andremo a visitare. Se volessimo fare un accenno per quello che riguarda il fattore longevità possiamo dirvi che i primi capitoli della storia vi terranno impegnati, da soli, una ventina di ore (a cui andranno sommate quelle dei capitoli in uscita) e con la modalità sandbox e challenges non dovreste aver problemi per svariati mesi.
Il manuale delle Giovani Marmotte
Il gameplay di The Long Dark è incentrato sulla sopravvivenza, tutto nel gioco gira intorno a quattro parametri vitali che dobbiamo tenere costantemente sotto controllo e che condizionano ogni nostra scelta e nostra azione. I parametri che faranno la differenza tra la vita e la morte sono: temperatura, affaticamento, grado di idratazione e fame, se anche uno solo di questo dovesse scendere sotto lo zero avremo pochissimo tempo per cercare di farlo risalire o ci aspetterà una morte certa.
Ogni azione che compiamo modifica i valori dei parametri e fare in modo che siano sempre tutti “in forma” non è cosa facile. Ma facciamo qualche esempio per far capire meglio quello che intendiamo, se per esempio la stanchezza cominciasse a farsi sentire dovremo trovare un riparo per poterci riposare e recuperare così quel parametro, il problema è che entra dormiamo la nostra temperatura corporea potrebbe scendere se non avessimo vicino un fuoco e sicuramente il senso di fame si farebbe sentire. Anche procacciarci del cibo potrebbe rivelarsi una questione complessa, potremo mangiare delle bacche trovate nel bosco correndo così il rischio di restare avvelenati oppure potremo sfruttare dei resti di cervo lasciati da qualche lupo, ma mangiare carne cruda causerebbe molto probabilmente qualche malattia.
The Long Dark ci obbliga a pensare anche alla nostra salute, le ferite possono infatti infettarsi e alle volte le sole bende non bastano, trovare medicinali potrebbe non rivelarsi così semplice come potremmo pensare. Oltre alla nostra salute dobbiamo anche tenere sotto costante controllo il nostro equipaggiamento e i nostri vestiti, questi tendono infatti a rompersi con una certa frequenza, obbligandoci a rammendarli e a mantenere in funzione gli attrezzi che abbiamo trovato o che ci siamo, faticosamente, costruiti. Insomma giocare a The Long Dark non è una passeggiata alla Mini Italia e il livello di difficoltà è abbastanza alto proprio per dare senso alla parola survival game.
L’abbiamo detto più volte nelle nostre recensioni e nei nostri articoli, il numero di poligoni non fa la bellezza di un gioco e nemmeno della sua parte artistica e tecnica. The Long Dark ne è un altro, lampante, esempio. Seguendo le orme di Firewatch, il titolo di Hinterlands Studio, ha sfruttato un motore grafico in low poly che riesce a mostrare degli scorci davvero fantastici.
Se ad un primo sguardo alcuni ambienti possono sembrare spogli o poco dettagliati vi basterà vedere un’aurora boreale per poter capire quanta bellezza e quanta crudezza c’è in The Long Dark. Stesso discorso vale per il comparto audio del gioco, sicuramente all’altezza del titolo e delle aspettative la parte sonora è curata e piacevole e ben si adatta alla atmosfere e alle situazioni che andremo ad affrontare in The Long Dark.
Per quanto riguarda la traduzione del titolo in italiano, come scrivevamo poco sopra, al momento la nostra lingua non è tra quelle presenti ma gli sviluppatori hanno garantito che verrà aggiunta prestissimo.
The Long Dark si dimostra un titolo interessante sotto molteplici punti di vista, sicuramente ostico alle prime battute, riesce poi a regalare grandi soddisfazioni una volta fatto proprio il sistema di gioco. Le meccaniche survival sono ottimamente sviluppate e sono il vero fulcro del gameplay con un sistema di crafting profondo e che tocca tutti i punti più importanti del gioco. I ragazzi di Hinterland Studios stanno dando grande supporto e hanno già annunciato che continueranno a supportare il titolo con aggiornamenti futuri, come i capitoli mancanti dello story mode. The Long Dark ha sfruttato a pieno la fase di early access per arrivare sul mercato maturo e completo, consigliassimo a tutti gli amanti dei survival e anche a chi vuole avvicinarsi al genere per la prima volta, senza dover avere a che fare con zombie e simili.
Trama 8.50
Gameplay 9.00
Arte e tecnica 8.50
profondo e vario
manca l’italiano
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