Di sopravvivenza e morti viventi
Oggi parliamo di un titolo che è stato per diversi anni in accesso anticipato e che, aggiornamento dopo aggiornamento, ha migliorato il suo gameplay e proposto al pubblico un titolo che ha destato l'interesse di molti. Stiamo parlando di
The Last Spell, titolo sviluppato dai ragazzi di
Ishtar Games e pubblicato da
The Arcade Crew (che ci ha gentilmente fornito un codice per provarlo) che mixa meccaniche da tower defense, a micro gestione e dinamiche da strategico a turni. Se siete pronti a difendere l'ultima fortezza dell'umanità non dovete far altro che armarvi di coraggio e seguirci nella
recensione di The Last Spell per PC (giocato su Steam Deck).
La trama di The Last Spell
Come avrete visto dalle immagini in questa pagina il mondo di
The Last Spell non è propriamente un mondo fatto di fiori, di giardini col prato all'inglese e col sole sempre alto nel cielo... tutt'altro. È vero che il titolo non è un gioco fortemente story driven ma è altrettanto vero che gli sviluppatori hanno ideato un universo che sorregge molto bene la lore alla base del gioco e si dimostra interessante anche se non completamente originale ma scopriamola insieme.
Il mondo di
The Last Spell era invischiato in una guerra che durava da tanto, troppo tempo. In un'ultima disperata mossa i maghi del regno lanciarono il
Cataclisma: un enorme incantesimo che ha distrutto praticamente quasi ogni forma di vita presente sulla faccia del regno. Questo potentissimo incantesimo ha lasciato morte e distruzione dietro di se, oltre ad una cupa nebbiolina viola che circonda l'ultimo baluardo dell'umanità. Tra le controindicazioni di questo potente (ma evidentemente poco compreso incantesimo) si trova anche la creazione di mutanti assetati di sangue che sono alla continua ricerca di carne viva.
Tocca a noi gestire l'ultima roccaforte dell'umanità nel frattempo che i maghi trovino una soluzione al problema che loro stessi hanno generato. È con questo incipit che il giocatore viene messo a capo della città che viene in continuazione presa d'assalto da orde di terribili mostri. L'incipit narrativo è di sicuro impatto e riesce ad immergere il giocatore nel mondo di gioco. Peccato che
The Last Spell non sia localizzato in italiano e che quindi, per seguire la storia e avere coscienza (sopratutto) di tutti gli elementi a video, una buona conoscenza della lingua inglese è fondamentale.
Il gameplay di The Last Spell
Ma eccoci arrivati al vero motivo per cui siamo qui: per il
gameplay di The Last Spell. Il titolo di
Ishtar Games unisce diverse meccaniche di gioco e riesce ad amalgamarle egregiamente, in modo diametralmente opposto da quanto avvenuto con
Scars Above (se volete capire il perchè non dovete far altro che leggere la nostra
recensione). Partiamo dalle basi: in The Last Spell il nostro compito è quello di proteggere la città e l'evocatore dai continui assalti delle creature che, scesa la notte, attaccheranno senza sosta. Si, avete già visto qualcosa di simile vero? Si, probabilmente vi ricorderà quello che abbiamo scritto nella
recensione di Age of Darkess: Final Stand anche se qui le cose sono ancora più rafforzate.
The Last Spell offre dinamiche di gameplay in grado di tenere sempre alta l'attenzione del giocatore
Partiamo dalla distinzione tra giorno e notte, elemento che, prima di ogni altra cosa, diversifica il gameplay di The Last Spell. Durante il giorno il titolo si trasforma in una sorta di city builder dove il nostro scopo sarà quello di fortificare le strutture difensive, recuperare oro e costruire le abitazioni che ci consentiranno di mantenere alto il numero di cittadini. La componente da city builder offre delle semplificazioni atte a permettere al giocatore di pensare più alla pianificazione che alla gestione di ogni singolo dettaglio anche perchè tutta questa fase è preparatoria al calare delle tenebre dove The Last Spell mostra la sua parte più cupa e interessante.
Una volta premuto il pulsante di avanzamento tra giorno e notte non potremo più costruire e dovremo dedicare anima e corpo alla difesa della città dalle orde di non morti (che arriveranno da una direzione comunicata in precedenza). È così che ci troviamo in compagnia dei tre baldi (oddio, non sempre) eroi a cui spetterà il compito di salvare la città dalla distruzione. Il sistema li genererà per noi ad ogni partita e rispetteranno sempre il template di
tank,
mago e
ranger. Ognuno di essi avrà caratteristiche uniche e avrà bonus e malus che cambiano di partita in partita. Potremo potenziarli grazie a oggetti e armi recuperati al termine della battaglia ma loro tre saranno l'ultimo bastino a difesa del Mago e della città stessa. È qui che entra in gioco la modalità di strategico a turni del titolo: ogni turno avrete a disposizione diversi punti da investire nelle azioni e potrete decidere come approcciare l'orda di avversari (qui non dovete pensare ad un combattimento uno contro uno ma tre contro molti, moltissimi alle volte).
A seconda di come sarà andata la battaglia avremo poi dei bonus da utilizzare per potenziare i nostri eroi e le divinità ci doneranno nuovi strumenti per potenziare la città e le sue difese. Non dovete inoltre dimenticare che anche i cittadini sono importanti (anzi fondamentale) e tenere sotto controllo il loro stato d'animo tenendo lontano gli zombie è importante tanto quanto difendere l'ultimo mago. In questo modo, giorno dopo giorno, sarete in grado di potenziare le vostre difese e rendere la vita della città un po' più sicura. Ecco, considerate che
The Last Spell è un titolo che richiede la vostra completa attenzione: alcune partite possono durare molto tempo (anche oltre l'ora).
L'arte e la tecnica di The Last Spell
Bene anche la direzione artistica e la componente tecnica di
The Last Spell. Come scrivevamo in apertura l'incipit narrativo non è propriamente dei più originali ma i designer sono riusciti a dare un tocco di riconoscibilità al gioco. Abbiamo apprezzato il modo in cui l'algoritmo di generazione crea gli eroi (e anche di come attribuisce pro e contro visto che potrebbe capitarvi di avere eroi alcolizzati in team, ad esempio) e abbiamo apprezzato anche come il titolo presenta il mondo di gioco e le sue tinte: l'idea di essere verso la fine della razza umana è decisamente ben resa.
Abbiamo
giocato a The Last Spell su Steam Deck e ci siamo trovati decisamente bene: da una parte il titolo di
Ishtar Games è decisamente ben ottimizzato e certamente non esoso di risorse e dall'altra l'utilizzo della combinazione tra pad e trackpad funziona molto bene. Bene anche i testi a video che non risultano mai troppo piccoli per essere letti. Certo, nelle situazioni più concitate uno schermo più grande fa sicuramente la differenza.
Bene anche la colonna sonora e il comparto audio che pur non risultando protagonisti dell'avventura riescono a fare il loro dovere egregiamente.