7.5

Recensione The Inner World

Se siete alla ricerca di un'avventura grafica divertente e di stampo decisamente classico The Inner World fa al caso vostro, ma andiamo a scoprirne insieme i segreti nella nostra recensione.

Il ritorno delle avventure grafiche

Le avventure grafiche sono state uno dei generi più in voga negli anni 90, Lucasarts, ad esempio, ne ha fatto la propria fortuna. Chi tra voi non ha mai sentito nominare, almeno una volta, Monkey Island? Con l’arrivo della grafica 3D e della promessa di “nuova potenza” a disposizione degli sviluppatori il mercato si orientò verso generi più scenografici. La produzione di avventure grafiche subì una battuta d’arresto e il genere pian piano divenne di nicchia. Da qualche tempo a questa parte invece, il mercato sembra invece aver ridato un po’ di spazio al genere. Aiutati da produzioni indie, da un ritorno alla grafica in 2D e da tanta passione sono nati una serie di brand e progetti interessante.

Oggi parliamo proprio di uno di questi, The Inner World e nello specifico della sua trasposizione su XBOX One, un’avventura grafica vecchio stile che merita la vostra attenzione, ma ora addentriamoci per i meandri di Asposia e sveliamo il mistero che affligge questo strano mondo!
 
The Inner World

Mondo cavo!

L’avventura di Robert, il protagonista di The Inner World, è ambientata ad Asposia, un mondo fantasioso che ha una caratteristica unica, è interamente costruito all’interno di una sfera. Esatto niente cielo e stelle sopra le nostre teste ma case, città e tutto il resto. Essenziali per la sopravvivenza dei suoi abitanti, tre Fontane del Vento permettono all’aria di entrare in Asposia e rendere così possibile la vita.

Ma cosa centra Robert con tutto questo? Beh, il nostro protagonista, a differenza di tutti gli altri abitanti del posto ha sul naso dei buchi anziché delle strisce bianche e nere e questo l’ha reso un musico presso il monastero del vento, l’ultimo rimasto attivo. Delle tre fontane che danno aria e vita al mondo di gioco solo una è rimasta attiva, spetta al gran sacerdote Conrad l’onore e l’onere di proteggere quest’ultima speranza di sopravvivenza dai terribili attacchi dei basilischi che hanno pietrificato gli altri monaci guardiani e reso inutilizzabili le altre due fontane.

In questo contesto Conrad è diventato di fatto la persona più importante di tutta Asposia e noi siamo il suo aiutante. La situazione in città si sta facendo decisamente critica, i basilischi minacciano gli abitanti, l’ultima Fontana del Vento riesce a malapena a sostenere il fabbisogno d’aria della città e su tutto aleggia un alone di mistero.

Finiti per un improbabile imprevisto nella botola per lo smaltimento dei rifiuti mentre cercavamo di recuperare il Medaglione del nostro maestro Conrad ci troviamo catapultati nei bassifondi cittadini. Qui facciamo la conoscenza di una ragazza particolare e qui inizierà la nostra avventura, perché non tutto è come sembra ad Asposia e forse è davvero giunto il momento di svelare il mistero che attanaglia la città e i suoi abitanti.
 
The Inner World

Punta e clicca

The Inner World è un’avventura grafica di stampo decisamente classico, il lavoro dei ragazzi di Fizbin Studios si rifà a più riprese a capolavori del passato come Monkey Island e altre avventure di Lucas Arts. Per procedere nel gioco dobbiamo risolvere gli enigmi che ci vengono presentati man a mano che procediamo nell’avventura e questi si risolvono generalmente utilizzando e combinando oggetti in modo più o meno logico.

Diciamo in modo più o meno logico perché non sempre i rompicapo proposti hanno una soluzione intuitiva, in alcuni casi infatti dovremo andare un po’ a tentativi per sbloccare la situazione.
Fortunatamente un ottimo sistema di aiuti ci viene incontro e ci permette di evitare di fare mille tentativi per procedere per la nostra strada.

Il sistema di controllo si adatta molto bene al controller dell’XBOX One (versione da noi testata) e permette di selezionare degli hot spot a video per interagire con i vari oggetti, un sistema simile a quanto visto, per esempio, in Enigmatis i Fantasmi di Maple Creek (di cui potete leggere qui la nostra recensione).

Purtroppo il titolo non è tradotto in italiano e questo potrebbe renderne la fruizione difficoltosa per chi non conoscesse l’inglese, anche perché capita spesso di dover assistere a dialoghi molto lunghi.
 
The Inner World

Un lavoro da artigiano

The Inner World è interamente disegnato a mano, il porting in alta risoluzione della produzione ha dato i risultati sperati e se già su mobile la grafica risultava piacevole, su XBOX One l’impatto è davvero positivo.

Guardando il gioco in movimento si ha la sensazione di essere di fronte ad un cartone animato. Decisamente ispirata la direzione artistica che ha saputo creare un mondo originale e fantastico con personaggi bizzarri e caratteristici. I ragazzi di Fizbin Studios hanno saputo dare una svolta humor ad un gioco capace anche di trattare temi importanti e non propriamente leggeri e questo è certamente un punto a favore della produzione di HeadUp Games.

Molto buona anche la colonna sonora che risulta piacevole e mai invasiva, aiuta per certi versi anche a concentrarsi sugli enigmi e a rilassarci.
 
The Inner World
 

The Inner World

The Inner World è un’ottima avventura grafica, presenta un background interessante e una storia che, anche sei abbastanza prevedibile e priva di grossi colpi di scena, riesce ad appassionare il giocatore alle disavventure di Robert e degli abitanti di Asposia. Potete portare a termine il gioco in 5/6 ore, una durata tutto sommato adeguata per il tipo di gioco e che ha evitato agli sviluppatori di dover allungare troppo il brodo per aumentare artificiosamente la longevità. Purtroppo il gioco è non disponibile in lingua italiana e da qui nasce il 7,5 assegnatoli. Se conoscete l’inglese considerate il voto come un 8 pieno. Riteniamo che per godere a pieno di un’avventura grafica la sua traduzione sia un elemento troppo importante per essere trascurato.

7.5

Trama 8.00

Gameplay 7.00

Arte e tecnica 7.50

Pro:

avventura interessante

Contro:

un po’ breve

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