John Woo chi?
Se siete appassionati dei film di
John Woo dovete, necessariamente, continuare a leggere la nostra recensione di oggi perchè il titolo di cui parliamo oggi sembra uscito da una pellicola del celebre regista. Azione, adrenalina, tonnellate di proiettili e animazioni al rallentatore sono gli ingredienti di questo twin stick shooter, e di che gioco stiamo parlando? Ma di
The Hong Kong Massacre ovviamente, titolo disponibile per
PC,
Playstation 4 e
Nintendo Switch e caratterizzato da un livello di casino e tamarraggine decisamente elevato. Se volete gettarvi nella mischia con noi continuate a seguirci nella nostra
recensione di The hong Kong Massacre per Nintendo Switch.
La trama di The Hong Kong Massacre
Come da tradizione la componente narrativa non è certamente il perno centrale su cui si basa il titolo,
The Hong Kong Massacre è infatti un twin stick shooter che attinge a piene mani dal sottobosco culturale dei film del regista cinese
John Woo. Ambientato agli inizi degli anni '90 il titolo dimostra fin dalle prime battute che la storia serve più come mero pretesto per massacrare criminali che non come vero motore trainante dell'avventura.
Ci troviamo nel 1992, ad
Hong Kong, una delle metropoli più famose e ricche dell'estremo oriente, un mondo dove la tradizione e la modernità convivono così come la correttezza e la lealtà convivono con la malavita e la mafia che attanaglia la città. In
The Hong Kong Massacre (ed in effetti il nome è già abbastanza esplicativo) impersoniamo un poliziotto in cerca di vendetta. La criminalità organizzata ha infatti ucciso la sua partner ed ora vive con un unico obiettivo nella vita: la vendetta. L'obiettivo del gioco diventa quindi abbastanza chiaro, farsi largo tra decine e decine, centinaia e centinaia di scagnozzi e tirapiedi fino ad arrivare a tagliare definitivamente la testa alla cosca mafiosa e vendicare la morta della nostra compagna.
Come avrete inteso da queste poche righe la componente narrativa non è certo il tassello fondamentale su cui si basa tutto il gioco ma, un po' come nei film del caro e vecchio John Woo, serve come mero pretesto per mettere in scena una serie di eventi e dare al giocatore un motivo per falciare senza pietà orde e orde di avversari. Visto che la trama è così risicata non avrete problemi a sapere che
The Hong Kong Massacre non è localizzato in italiano, ma è disponibile unicamente in lingua inglese.
Il gameplay di The Hong Kong Massacre
Se, come avete letto poco sopra, la componente narrativa e la trama non sono certamente il fiore all'occhiello della produzione, la stessa cosa non si può dire per la componente del gameplay:
The Hong Kong Massacre basa infatti tutta la sua forza proprio sulle meccaniche di gioco meccaniche che, ve lo diciamo subito, premieranno più i vostri riflessi pronti che l'attenta pianificazione, ma andiamo con ordine. Come ogni buon sparatutto top down che si rispetti (con rigorosa visuale dall'altro)
The Hong Kong Massacre vi pone sempre in inferiorità numerica rispetto ai vostri avversari e vi offre una serie di "bonus" per bilanciare lo scarto numerico tra voi e gli avversari. Ecco quindi arrivare in soccorso del giocatore delle meccaniche prese a mani basse da altri titoli e che qui riescono ad offrire il meglio di se.
The Hong Kong Massacre vi permetterà di sfogare tutta la vostra rabbia a suon di proiettili, bullet time e acrobazie degne del miglior film di John Woo
Lo scopo di ogni livello è semplice: ripulire tutte le aree dai vari scagnozzi e passare al livello successivo, carichi di odio e di rabbia. Vi pare poco? Considerate che
The Hong Kong Massacre è stato uno dei titoli che ci ha fatto più sfogare in assoluto in questi mesi di quarantena. Se avete già giocato ad
Hotline Miami avrete subito chiaro cosa intendiamo dire: armati di tutto punto e in grado di rallentare il tempo grazie al bullet time
The Hong Kong Massacre va ad aumentare ulteriormente l'adrenalina degli scontri e a darvi una carica decisamente sopra le righe.
The Hong Kong Massacre è un Hotline Miami sotto steroidi dove le acrobazie e il bullet time contribuiscono in modo sensibile a rendere epica ogni singola scena.
Anche se il bullet time vi offre un indubbio vantaggio rispetto agli avversari dovrete tenere sempre alta la guardia perchè basterà un unico singolo proiettile per spedirvi dritti ai titoli di coda. Capite bene che destreggiarsi tra il casino generale, massacrare gli avversari, rallentare il tempo ed evitare
tutti i proiettili non è compito facile ed è proprio qui il bello di The Hong Kong Massacre: per portare a casa la pelle dovrete prendere rapidamente dimestichezza col bullet time e con le acrobazie perchè cercare riparo dietro quella scrivania nell'angolo potrebbe salvarvi la vita (e la partita). Pad alla mano
The Hong Kong Massacre si comporta decisamente bene, abbiamo giocato il titolo su
Nintendo Switch in modalità portatile e ci siamo trovati molto bene con i comandi, il titolo di Untold Tales ben si presta al gioco in mobilità.
L'arte e la tecnica di The Hong Kong Massacre
Se il gameplay e la trama prendono grande ispirazione dalle opere di John Woo, la stessa cosa si può dire per la componente artistica. La
Hong Kong messa in bella mostra in The Hong Kong Massacre è una città tentacolare (anche se visiterete un livello alla volta), ricca di atmosfere e di clichè che richiameranno subito nella vostra mente le pellicole del regista cinese o titoli come
Stranglehold. Abbiamo trovato particolarmente azzeccate le scelte cromatiche e la decadenza generale che il titolo riesce a trasmettere pur utilizzando una semplice visuale dall'alto.
Buone notizie anche sul fronte tecnico, anche in presenza di un gran numero di avversari a schermo e di proiettili non abbiamo mai avuto problemi di stabilità del frame rate. Giocando in modalità portatile su Nintendo Switch, la resa grafica di The Hong Kong Massacre resta molto buona e il piccolo schermo dell'ibrida di casa Nintendo riesce a dare valore alle scene presenti nel titolo. Il motore di gioco regge bene in tutte le situazioni e anche il sistema di illuminazione ci è parso particolarmente convincente per la creazione delle giuste atmosfere.
Bene anche il comparto audio che fa il suo sporco lavoro con una soundtrack perfettamente in linea con le aspettative e un set di campionature adatte allo scopo.