Con la testa tra le nuvole...
Prima di iniziare a parlare di
The Forgotten City per
Nintendo Switch dobbiamo fare una piccola premessa: il titolo sviluppato dai ragazzi di
Modern Storyteller è un porting stand alone di una mod di Skyrim che riscosse un grandissimo successo (se volete saperne di più sul famoso RPG di
Bethesda date una letta alla nostra
recensione di The Elder Scrolls V: Skyrim per XBOX One). Il titolo è uscito solo recentemente su Nintendo Switch e, visto le limitazioni tecniche della console Nintendo, è stato rilasciato in una versione "Cloud Version", scopriamo insieme di cosa si tratta esattamente nella nostra
recensione di The Forgotten City per Nintendo Switch.
La trama di The Forgotten City
La
trama di The Forgotten City è ambientata nella nostra cara Italia, a
Roma e più precisamente ci toccherà di fare un bel salto indietro nel tempo: un salto di oltre duemila anni. La scrittura di The Forgotten City è ben strutturata e, pensare che il titolo era nato come una mod di
Skyrim fa riflettere, The Forgotten City è la dimostrazione che la passione fa sempre la differenza. Ma torniamo a noi e alla storia che ruota intorno alla ricerca di una persona, misteriosamente scomparsa. Ci troviamo infatti sulle rive del Tevere dove, dopo un breve setup del nostro personaggio, veniamo avvicinati da una misteriosa figura femminili che ci chiede di ritrovare il suo compagno, scomparso in circostanze misteriose.
È
Galerius la prima persona che conosciamo, Galerius è un contadino che ci da qualche informazione in più sul nuovo mondo che abbiamo di fronte perchè si, per tornare alla normalità, dobbiamo necessariamente aiutare la ragazza conosciuta poco prima sulla riva del famoso fiume romano. La nuova realtà che ci troviamo di fronte è un connubio tra il periodo Romano classico e un misto di esoterismo decisamente affascinante. Scoprirete così che nel luogo dove vi trovate dovreste stare molto attenti ad ogni cosa che farete perchè, in un attimo, tutto quello che vedete intorno a voi potrebbe trasformarsi in oro e no, non è una buona notizia.
Ecco quindi che veniamo lanciati in un
loop in temporale che ci porterà ad affrontare una serie di enigmi e mini storie che sapranno toccare l'anima di ogni singolo giocatore. La nostra personale "battaglia" contro la
Golden Rule (capire quando viene applicata e cosa la attiva non è così semplice infatti) è solo l'elemento centrale in cui tutto ruota intorno ma scoprirete presto che la storia narrata va ben oltre questa regola. Non andremo oltre nel racconto perchè vogliamo lasciarvi gustare ogni singolo minuto di questa storia che saprà tenervi letteralmente incollati allo schermo fino ai titoli di coda. Purtroppo non abbiamo buone notizie sul fronte della localizzazione visto che
The Forgotten City non è tradotto in italiano.
Il gameplay di The Forgotten City
Il
gameplay di The Forgotten City si basa, principalmente, sulla meccanica del loop temporale: ebbene si, il mondo di gioco si "resetta" ogni volta che infrangiamo la Golden Rule e il titolo ci da la possibilità di ricominciare da capo. Non preoccupatevi però, non ripartire senza nulla con voi perchè, oltre alla conoscenza di ciò che potete e non potete fare, avrete con voi anche gli elementi che avete raccolto nel vostro passaggio precedente. Capirete ben presto che non bisogna arrivare ad uccidere per infrangere la regola aurea ma a volte basterà fornire una risposta sbagliata, mentire o commettere piccoli errori per vedersi catapultati nuovamente alle porte della città.
The Forgotten City sfrutta la meccanica del loop temporale in maniera intelligente senza correre mai nel tranello di "stancare" il giocatore
Al giro successivo, ovviamente, avremo un bagaglio culturale ampliato, saremo venuti a conoscenza di nuove preziose informazioni e potremo "sbagliare" più difficilmente. Tornare al punto dove tutto inizia ci consente anche di resettare il singolo puzzle che, magari, tanto ci ha dato filo da torcere nella nostra ultima "run" (si può chiamare così ogni tentativo del gioco?). The Forgotten City riesce a fondere diversi generi, ci sentiremo immersi in un gioco di ruolo fino al midollo visto che dovremo prendere davvero i panni del nostro protagonista se vogliamo arrivare in fondo. Troviamo delle contaminazioni da titolo di
investigazione poichè cercare elementi e trovare indizi ci aiuterà in più occasioni durante l'avventura e infine avremo anche modo di affrontare piccoli combattimenti, ma questi non rappresentano certamente il cuore dell'esperienza.
È difficile riuscire a descrivere quello che si prova giocando a
The Forgotten City: il titolo di
Modern Storyteller è profondo e sfaccettato, difficile ma mai proibitivo e, soprattutto, riesce sempre a fornire una "seconda possibilità" al giocatore per rivedere le proprie scelte e tornare così sui suoi passi. Pad alla mano, o meglio,
Nintendo Switch alla mano The Forgotten City si comporta decisamente bene e anche il sistema di controllo è ben mappato per il controller della Switch.
L'arte e la tecnica di The Forgotten City
Partiamo subito con le buone notizie: abbiamo trovato la
direzione artistica di The Forgotten City particolarmente ispirata, con chiari rimandi al periodo dell'Impero Romano, il titolo dei ragazzi di
Modern Storyteller riesce a trovare anche una sua connotazione artistica abbastanza unica nel panorama videoludico attuale. Ottima anche la caratterizzazione dei personaggi che incontrerete durante il vostro cammino così come la realizzazione degli ambienti di gioco, sempre ispirati ed evocativi.
Parlando della componente tecnica dobbiamo invece togliere subito l'elefante dalla stanza e arrivare al nocciolo della questione:
The Forgotten City non gira infatti sulla vostra Nintendo Switch ma gira su dei server in cloud è la Switch è solo il "client" del tutto. Questo cosa comporta? Beh, prima di tutto il fatto che non potrete giocarlo in mobilità (a meno di avere una connessione davvero stabile attraverso il vostro smartphone) e secondariamente che, per giocare, è necessaria la connessione ad internet. Ovviamente dal punto di vista estetico vi trovate di fronte ad un titolo di assoluto spessore che sarebbe stato impossibile (o quasi) veder girare in questo modo nativamente su Switch. Il nostro parere spassionato sui giochi "In cloud" di questo tipo non è sempre lusinghiero e preferiamo di gran lunga la più tradizionale scheda di gioco o il download completo in digitale.
Evocativa anche la colonna sonora e ottimo il doppiaggio dei personaggi anche se presente solo in inglese.