Come un falco in picchiata
Dopo mesi di sviluppo, di annunci e di notizie siamo finalmente giunti alla recensione di
The Falconeer, il titolo sviluppato da
Tomas Sala, l'eclettico game designer olandese che ha realizzato questo progetto praticamente da solo. Si, infatti al netto di alcuni assets commissionati esternamente, tutto quello che vedete sullo schermo è stato pensato, analizzato e programmato da lui stesso. Capite bene che l'operazione (soprattutto per il risultato finale decisamente ottimo) ha dell'incredibile. Andiamo però con ordine e se volete saperne di più su questo mix di generi seguiteci nella nostra
recensione di The Falconeer per XBOX One.
La trama di The Falconeer
Tomas Sala, oltre ad aver curato l'aspetto estetico del titolo e quello del gameplay ha creato anche il mondo di gioco di
The Falconeer, la sua lore e tutto l'universo narrativo in cui è ambientato il titolo. Iniziamo subito col parlare della prima particolarità di
The Falconeer: la sua
campagna. Si, The Falconeer ha una modalità a giocatore singolo che si svolge a mo' di campagna ma a differenza della quasi totalità degli altri titoli in commercio in questo caso non avete una scaletta temporale che dovete necessariamente seguire. Avete letto bene, in The Falconeer potete scegliere quale capitolo giocare in modo slegato dagli altri. All'inizio della vostra avventura potete scegliere se giocare il
prologo o uno dei due capitoli della storia nell'ordine che volete. Il completamento di questi livelli vi darà accesso ad altri due livelli della story mode e all'epilogo.
La scelta dello sviluppatore olandese è decisamente originale (ma non è l'unica cosa originale del titolo) e da ampia libertà al giocatore di affrontare la storia come meglio crede. Ovviamente questa scelta mette immediatamente in evidenza come la trama non sia così strettamente legata alla progressione del giocatore e come sia, per certi versi, frammentata in componenti separate e in grado di vivere da sole. Questa soluzione che possiamo definire quasi "episodica" permette al titolo di aggiungere altri capitoli in futuro senza dover necessariamente seguire una timeline narrativa forzatamente stringente.
La scelta, sicuramente originale, di organizzare i vari capitoli senza seguire un ordine temporale è anche dettata dal fatto che, in ogni capitolo, avrete a che fare con un nuovo
Falconeer, scelta che può avvenire tra due classi distinte (ma di questo ne parliamo nel prossimo paragrafo).
The Falconeer è ambientato nel mondo del
Grande Ursee, un mondo alla costante ricerca di un suo equilibrio, un modo ricoperto dal mare dove, da tempo immemore, diversi arcipelaghi si danno battaglia e stringono alleanza. Un mondo messo, molto spesso, sotto scacco dai pirati, un mondo dove definire chi è amico e chi no non è sempre semplice. La storia, in ogni capitolo, prosegue grazie ad un sistema di quest che permettono al giocatore di avanzare nella narrazione, città dopo città, isola dopo isola.
The Falconeer è tradotto in italiano, potrete quindi seguire le avventure nel mondo del
Grande Ursee anche senza conoscere l'inglese.
Il gameplay di The Falconeer
Parlando di gameplay è difficile dare una definizione canonica di
The Falconeer, il titolo sviluppato da
Tomas Sala e pubblicato da
Wired Productions infatti può essere catalogato come un action gdr ma il fatto che i veri protagonisti siano questi falchi giganti potrebbe disorientare.
The Falconeer potrebbe essere (e forse vuole proprio essere) un novello
Star Fox, i combattimenti aerei e l'esplorazione del mondo di gioco sono infatti il vero perno del gameplay. Parliamo subito dei controlli per poi approfondire le due meccaniche principali (esplorazione e combattimenti aerei) del titolo: sotto questo punto di vista il lavoro svolto da
Tomas Sala è decisamente eccellente. Grazie al nostro falco saremo in grado di lanciarci in picchiata verso le navi nemiche, effettuare bruschi e repentini cambi di rotta per portarci al sicuro o per sferrare il nuovo attacco e tutto in modo semplice e naturale. Un'altra volta il controller di
XBOX One ha dato dimostrazione della propria versatilità. Dovrete abituarvi un attimo col sistema di mira perchè in The Falconeer risulta un po' diverso dai classici titoli action o dagli fps, e in effetti sparare dal dorso di un falco non è propriamente il massimo.
Pad alla mano The Falconeer offre un ottimo feedback dei comandi.
Abbiamo detto che i momenti di gameplay più importanti del titolo sono principalmente due: le fasi esplorative e quelle dei combattimenti aerei, partiamo quindi dalle prime. L'esplorazione è un elemento fondamentale in
The Falconeer per due buoni motivi: il primo è legato alla possibilità di approfondire il (vasto) mondo di gioco e della sua storia. Se è vero che la narrazione risulta frammentata e quasi ermetica è altrettanto vero che esplorando il mondo di gioco avrete modo di scoprire un sacco di elementi che vi racconteranno molto del
Grande Ursee e della sua storia. Esattamente come in un
Dark Souls anche qui l'ambiente racconta se stesso al giocatore. Il secondo motivo è perchè, esplorando il mondo di gioco, avrete accesso ad una serie di missioni secondarie che vi permetteranno di potenziar il vostro falco. L'open world messo in pista da Tomas Sala poi merita di essere vissuto, isola dopo isola, cavalcando le sue nubi o visitando le sue roccaforti.
Il secondo momento di gameplay veramente rilevante in
The Falconeer è espresso dai combattimenti aerei, questi risultano vari, divertenti e danno al giocatore un fortissimo senso di controllo del falco. Per affrontare gli avversari avrete a disposizione una serie di armamentari di tutto rispetto ma non solo, la vostra abilità alla "guida" del falco sarà essenziale per portare a casa la vittoria. Ci troviamo, ovviamente, di fronte ad un sistema di combattimento e di volo prettamente arcade, non dovete preoccuparvi troppo delle leggi della fisica e virate all'ultimo istante, cadute in picchiata e giri della morte sono tutte armi che potete (e dovete) sfruttare a vostro vantaggio. Questo rende i combattimenti sempre molto spettacolari e, tra accelerazioni, correnti ascensionali e tempeste vi assicuriamo che gli esiti delle battaglie non sono mai scontati. Proprio riguardo all'esito degli scontri va detto che, purtroppo, la difficoltà non è sempre ben bilanciata: ci siamo trovati di colpo dal pensare di essere invincibili al vederci sconfitti in breve tempo. Al netto di questo però possiamo confermare che gli scontri sono sempre appaganti e divertenti.
L'arte e la tecnica di The Falconeer
Potete vederlo voi stessi dagli screen pubblicati in questa pagina: quanto fatto sul comparto tecnico e soprattutto artistico, da
Tomas Sala ha dell'incredibile.
The Falconeer è bello da vedere, ispirato e originale, la sua ambientazione sa di steampunk ma non lo è del tutto, le scelte cromatiche disegnano un mondo vario e fortemente alternato tra luci e ombre, il design del mondo di gioco è semplice ma mai banale. Come potete ben capire
siamo stati ammaliati dal mondo di gioco di The Falconeer.
Abbiamo pochi appunti da fare anche sul comparto tecnico,
abbiamo giocato The Falconeer su XBOX One X e l'abbiamo trovato estremamente fluido e dal forte impatto visivo. Sembra che su
XBOX Series X (da cui si è fatto vanto di essere uno dei titoli di lancio) il titolo giri ad un frame rate assurdo (almeno per il mondo console) con picchi fino ai 120 fps. Non abbiamo trovato particolari problemi sul fronte tecnico ne bug che ci impedissero di proseguire il normale corso dell'avventura. L'impressione che si ha giocando a
The Falconeer è che
Tomas Sala abbiamo curato ogni minimo dettaglio della sua creatura e i risultati si vedono.
Molto buono è anche il comparto audio del titolo, sia per quanto riguarda la colonna sonora che per gli effetti audio. Esplorare le tranquille acque oceaniche e arrivare fino a toccare le nuvole è un'emozione difficilmente descrivibile e parte di tutto questo è anche legato agli effetti sonori che ci fanno compagnia durante le nostre scampagnate nel mondo del Grande Ursee.