The Elder Scrolls Online si espande ancora
Sono passati ben sei anni da quando
The Elder Scrolls Online fece il suo debutto su PC (per poi arrivare anche su console), il MMORPG di
Bethesda non ha avuto vita facile, anche se il background era (ed è) senza ombra di dubbio molto solido. Anno dopo anno, patch dopo patch e DLC dopo DLC il titolo ha saputo espandersi e arricchirsi risultando, effettivamente, un gioco molto completo (e sono svariate le
nostre recensioni in merito). Oggi parliamo di un DLC che arriva abbastanza vicino (in termini di rilascio) a
Greymoor e ne continua a narrare le vicende. Torniamo insieme nelle lande di Tamriel nella nostra
recensione The Elder Scrolls Online: Stonethorn per XBOX One.
La trama di The Elder Scrolls Online: Stonethorn
Partiamo da un punto fermo, non stiamo parlando di un DLC corposo,
Stonethorn non è un'espansione come
Elsweyr (giusto per citare il primo DLC che ci è girato per la testa) ma un contenuto molto meno corposo (e anche la richiesta economica è decisamente proporzionata visto che costa solo
1500 Crown). Diciamo che questo DLC non offre una nuova ambientazione ma permette al giocatore di iniziare due quest in due nuove location: stiamo parlando di
Castlethorne e
Stone Garden. A differenza delle lussureggianti foreste, dei freddi picchi di Skyrim o dei vicoli delle città Stonethorn offre una location molto più dark, quasi horror per certi punti di vista, ma scopriamo insieme di cosa parlano le due nuove linee narrative incluse nel DLC.
Iniziamo con la quest ambientata a
Stone Garden dove il nostro alter ego digitale avrà a che fare con un novello
dott. Frankenstein,
Arkasis un alchimista con la passione per le pozioni. A differenza del famoso personaggio uscito dalla penna di
Mary Shelley però Arkasis non ha come obiettivo infondere la vita dove questa non sia presente ma unisce la sua passione per i lupi a quella per la distruzione.
Stone Garden è infatti straripante di licantropi (esseri abbastanza comuni in tutta Tamriel ad onor del vero, mostri che abbiamo imparato a conoscere nei capitoli offline della saga). L'ambientazione in cui si snoda la quest ha forti richiami ai classici manieri degli scienziati pazzi, ci troveremo tra fredde celle, ampolle ed alambicchi. Interessanti e divertenti gli scontri con i boss, soprattutto quello finale che ci ha dato abbastanza filo da torcere.
La seconda quest ci porta ad avere a che fare con i vampiri (anche questa razza abbastanza comune a Tamriel), oltre ai protagonisti cambia anche l'ambientazione: in questo caso ci troviamo a
Castlethorne. La nostra antagonista è un'arzilla vecchietta (se così si può chiamare) che tiene in scacco tutta la struttura. Molto bella l'ambientazione che riprende lo stile delle cattedrali gotiche, ci fa passare per sotterranei e ambienti all'aperto intorno alle mura dal castello. Ovviamente Lady Thorn è la boss finale che elargisce (tra le altre cose) interessanti drop.
Le due quest sono comunque abbastanza brevi e non aggiungono moltissimo all'esperienza di gioco generale, anche se dobbiamo dire di aver apprezzato l'ambientazione molto dark che propongono.
Il gameplay di The Elder Scrolls Online: Stonethorn
Parlando di gameplay invece non abbiamo molto da dire,
The Elder Scrolls Online: Stonethorn non ha molto di nuovo da offrire. Certo, ci sono nuovi oggetti collezionabili e nuovi coloranti che garantiranno al vostro personaggio un nuovo look, ci sono poi
nuovi set di oggetti in tema con le ambientazioni visitate così come nuove maschere in linea con i mostri che troverete nei dungeon. Nel paragrafo dedicato alla trama abbiamo parlato solo dei due nuovi dungeon ma il DLC offre anche nuove missioni legate al
Cuore Oscuro di Skyrim e, per chi sta seguendo tutta la serie di missioni, diventano ovviamente imprescindibili.
Le meccaniche di gameplay non sono cambiate di una virgola, se volete affrontare i due nuovi dungeon scordatevi la possibilità di farlo in solitaria ed armatevi di almeno tre amici per affrontare insieme i nuovi orrori.
A conti fatti il rapporto qualità/prezzo dell'offerta è vantaggioso, permette a chi ha già speso molte ore sul MMORPG di Bethesda di trovare nuovi spunti e cose da fare in uno degli universi più curati del panorama videoludico. Ovvio che non dovete aspettarvi alcun tipo di stravolgimento: niente nuove classi o abilità che possano modificare il vostro personaggio in modo significativo.
L'arte e la tecnica di The Elder Scrolls Online: Stonethorn
A differenza delle modifiche inesistenti sotto il piano del gameplay, dal punto di vista artistico le novità sono parecchie. Questo nuovo DLC mostra un volto nuovo di Tamriel, un volto oscuro e tetro che sa offrire un tocco alternativo a quello a cui siamo stati abituati solitamente in
The Elder Scrolls Online. Abbiamo trovato eccellente la caratterizzazione dei due boss finali di entrambi i nuovi dungeon, siamo rimasti un po' meno colpiti dai mid-boss (decisamente meno incisivi rispetto ai veri e propri boss).
Sotto il profilo tecnico nulla è cambiato e
The Elder Scrolls Online dimostra di avere un motore flessibile e performante. Durante le nostre partite su
XBOX One X non abbiamo mai riscontrati problemi, rallentamenti o glitch che ci abbiano impedito di proseguire nella nostra avventura. Buono come sempre il netcode del titolo che non presta il fianco a problemi anche su linee non eccessivamente performanti.
Buono infine il comparto audio che si adatta alle nuove ambientazioni con un lavoro onesto ma non indimenticabile.