Un mondo di draghi
The Elder Scrolls Online è senza dubbio uno dei
MMORPG più longevi (almeno per quanto concerne il lato console) presente sul mercato. I ragazzi di
Bethesda sono stati in grado di creare un universo narrativo e contenutistico in continua evoluzione e così, insieme ad espansioni corpose come
Elsweyr e
Summerset (giusto per citare gli ultimi due in termini temporali) se ne affiancano anche con contenuti più modesti. Oggi parliamo proprio dell'ultimo DLC che fa parte di questa seconda categoria e cioè:
Scalebreaker. Se siete curiosi di sapere che cosa hanno aggiunto di nuovo gli sviluppatori del Maryland seguiteci nella nostra
recensione di The Elder Scrolls Online: Scalebreaker.
La trama di The Elder Scrolls Online: Scalebreaker
Come abbiamo ricordato (e specificato) in apertura,
The Elder Scrolls Online ha visto la sua crescita virare verso due strade distinte ma legate tra loro da un sottile filo rosso: la prima vede
Bethesda impegnata nella continua realizzazione di espansioni che "espandono" letteralmente il mondo di gioco andando ad aggiungere le varie province che costituiscono l'impero di
Tamriel (abbiamo visto la comparsa di
Morrowind,
Summerset ed
Elsweyr) mentre la seconda è costituita da DLC minori che non hanno la robustezza delle espansioni appena nominate ma che ritoccano o aggiungono elementi minori al mondo di gioco. Oggi discutiamo proprio dell'ultima rilasciata e che, come già preannunciato dagli sviluppatori, segue il filo narrativo iniziato in
Elsweyr che tratta, fondamentalmente, del ritorno dei draghi e dei problemi ad esso relativi.
Scalebreaker, è questo il nome del nuovo contenuto, non aggiunge molto in tema di narrazione e trama del titolo in se ma va a mettere a disposizione del giocatore altri due dungeon (dalle dimensioni interessanti) che avviano due subquest particolarmente differenti tra loro e che vanno ad ampliare ulteriormente la lore (già di per se molto corposa). La prima subquest si svolge nel dungeon chiamato
Lair of Maarselok mentre il secondo a
Moongrave Fane, ma andiamo con ordine e vediamo insieme
Lair of Maarselok è ambientata subito dopo il risveglio del terribile trago
Maarselok e vi porterà in una quest che tocca le montagne di
Elsweyr e
Grahtwood, una location particolarmente interessante e ricca di lore. Il secondo dungeon invece cambia radicalmente ambientazione e porta i giocatori in una missione contro una fazione di vampiri (per la precisione di
Hollowfang) che si nutre del sangue di drago catturato per potenziare ulteriormente i loro poteri.
Il gameplay di The Elder Scrolls Online: Scalebreaker
Dal punto di vista del gameplay non abbiamo moltissime novità da segnalare per
Scalebreaker, il nuovo DLC rappresenta infatti un'espansione secondaria e non implementa stravolgimenti del gameplay. Detto questo dobbiamo evidenziare un paio di modifiche che faranno la felicità di diversi utenti, il nuovo aggiornamento introduce infatti la funzione di multi-crafting che permette ai giocatori di creare e scomporre più oggetti ed elementi in un colpo solo senza doverli processare uno ad uno. Anche le aste hanno subito un boost significativo, ora è possibile lanciare fino a dieci offerte contemporaneamente rendendo, di fatto, queste operazioni di routine molto più rapide rispetto a prima.
Per quanto concerne invece il gameplay pad alla mano e la realizzazione dei due dungeon protagonisti di questo update non abbiamo molto da segnalare se non che la durata di questi si attesta sulla manciata d'ore (variabili sopra tutto in base alle vostre abilità e al team con cui li affronterete). Molto buono anche il level design delle due ambientazioni che obbligano i giocatori a procedere con cautela in determinati punti.
Lair of Maarselok vi porrà davanti alla bellezza di cinque boss prima di poter affrontare il possente
Maarselok. Anche
Moongrave Fane ha da dire la sua e offre anch'esso cinque boss da affrontare; in entrambi i casi poi le boss fight offrono dei gameplay differenti obbligando il team ad adattarsi a seconda dell'avversario che ci si pone davanti.
Un po' più piatti invece (in entrambi i casi) i mob che ci separano dai vari scontri maggiori, poco ispirati e decisamente semplici da affrontare.
Come tutto
The Elder Scrolls Online, anche
Scalebreaker non è tradotto in italiano e vi servirà quindi una conoscenza almeno di base dell'inglese per poter comprendere quello che succede a schermo.
L'arte a la tecnica di The Elder Scrolls Online: Scalebreaker
Svanghiamo subito l'argomento "tecnica":
The Elder Scrolls Online: Scalebreaker non offre novità a riguardo, il DLC utilizza infatti lo stesso motore di gioco senza apportare migliorie o modifiche di alcuna natura.
Sul versante direzione artistica invece
Scalebreaker si incastra perfettamente in quella che
Bethesda aveva nominato come "
La stagione del Drago" andando a seguire le orme già tracciate da
Elsweyr e dal DLC precedente
Wrathstone. Anche se l'argomento "draghi" rimane l'argomento principe di questo contenuto gli sviluppatori sono stati molto bravi ad introdurre variazioni sull'argomento sopra tutto nel dungeon
Moongrave Fane dove i vampiri (presenti da sempre nella lore di
The Elder Scrolls) si intrecciano perfettamente con il nuovo corso relativo ai lucertoloni giganti.
Pur non essendoci novità in ambito tecnico,
The Elder Scrolls Online: Scalebreaker offre sempre un colpo d'occhio interessante ed è in grado di regalare, a più riprese, scorci mozzafiato. Durante la nostra prova (giocata su
XBOX One X) non abbiamo mai riscontrato problemi o freeze e, salvo sporadici rallentamenti nelle situazioni più concitate,
Scalebreaker si è dimostrato solido e affidabile così come il netcode.