Torniamo nel mondo di Tamriel e questa volta ci troviamo a combattere contro nonmorti e draghi.
Iniziamo la nostra recensione di The Elder Scrolls Online: Elsweyr, con una citazione al vecchio (e ormai onnipresente) Skyrim, di cui potete leggere la nostra recensione della versione XBOX One. Ma ora bando alle ciance e buttiamoci a bomba su questa nuova espansione dell’MMORPG di casa Bethesda, se siete curiosi di scoprirne le novità seguiteci nella nostra recensione di The Elder Scrolls Online: Elsweyr.
Dopo aver viaggiato in lungo e in largo per Tamriel, esser passati per Morrowind e aver esplorato Summerset, eccoci giunti a Elsweyr patria dei felini Khajiiti. La terra degli “uomini gatto” (no, fortunatamente non quello di Sarabanda), è una terra dove la religione e il rispetto per il culto della luna è profondamente radicato nei suoi abitanti e questo si respira in ogni angolo di Elsweyr. I ragazzi di Bethesda non ci mettono molto a rimettere il giocatore in carreggiata e presentano infatti fin dai primi minuti di gioco la situazione della capitale Rimmen e del regno in generale. La regina imperiale Euraxia ha infatti usurpato il treno e ha preso, con la forza, il potere nel regno.
Aiutata da un vero e proprio esercito di mercenari e da possenti draghi infatti ha rapidamente acquisito il potere sul territorio. La questione non riguarda però la sola provincia dei Khajiiti, l’apertura della Great Hall operata dalla stessa Euraxia ha messo infatti in libertà un numero considerevole di draghi che stanno portando morte e distruzione in tutta la provincia, pronti ad espandersi nel resto di Tamriel se nessuno si porrò tra loro e la loro sete di distruzione.
E chi poteva prendersi carico di tutta la faccenda e cercare di salvare l’Impero? Ma noi che domande! Scherzi a parte dal punto di vista della scrittura Elsweyr non brilla per idee e ispirazione ma c’è da dire che Bethesda ha cercato di creare le basi per una storia che proseguirà nei prossimi mesi e che non “nasce e muore” con la singola espansione.
Dal punto di vista del gameplay The Elder Scrolls Online: Elsweyr il lavoro svolto da Zenimax Online non cerca di snaturare la natura del titolo e anzi va a continuare a sviluppare quanto di già fatto con le precedenti espansioni e col titolo base. Elsweyr introduce una classe nuova di zecca: il Negromante, questa nuova classe si cala perfettamente nello spirito della produzione (viste le volte che ci troviamo di fronte a morti, resurrezioni ecc). La classe permette al giocatore di specializzarsi in tre rami particolari: Grave Lord, Living Dead e Bone Tyrant. Grave Lord è la classe più votata all’azione e al danno in senso stretto, permette di evocare teschi infuocati e incantatori non morti.
Living Dead è la specializzazione di supporto, la scelta di proseguire per questa strada vi porterà ad occuparsi di cura e di rimozione di effetti negativi. Bone Tyrant invece è pensata per chi vuole avere un personaggio dove il focus principale è la difesa, tra le sue abilità troviamo infatti lo scudo d’ossa e una trasformazione che rende il nostro personaggio un vero e proprio colosso: in buona sostanza è il tank del gruppo.
Per il resto Elsweyr riprende lo stesso approccio con le varie quest divise in quest principali relative alla trama e quelle secondarie offerte dai vari npc. Purtroppo proprio da questo profilo il titolo mostra il fianco ad una eccessiva ripetitività che tende a far perdere interesse verso le varie subquest abbastanza rapidamente. Ovviamente non mancano i dungeon e le varie quest da affrontare in gruppo. Dobbiamo fare un ultimo appunto negativo e questo riguarda la modalità con cui alcune queste si svolgono. In alcuni casi infatti la quest parla, ad esempio, di approccio furtivo e ci si ritrova a condividere il dungeon con utenti che utilizzano tutt’altra tecnica con una imponente perdita di immersività.
L’arte e la tecnica di The Elder Scrolls Online: Elsweyr
Eccoci a parlare della parte tecnica e artistica del titolo Bethesda. The Elder Scrolls Online: Elsweyr non ha cambiato una virgola rispetto a quanto proposto dalle espansioni dedicate a Morrowind e Summerset. Più che parlare di frame count o di quanti poligoni vengono mossi a schermo ha più senso parlare della realizzazione degli ambienti e delle varie sfaccettature legate, nella specificità, ai Khajiiti. I designer del titolo hanno prestato particolare attenzione a formalizzare quello che la lore di Elder Scrolls ha anticipato nel corso dei vari anni.
I Khajiiti sono una razza molto legata alla religione e agli usi antichi di uno dei popoli che, per primi, popolò Tamriel. Da certi punti di vista è facile associare i Khajiiti alle popolazioni dell’est asiatico con riferimento, neanche troppo velati, a India e Giappone. La direzione artistica del titolo risulta ispirata e coerente con il mondo di gioco e con le aspettative che ci eravamo fatti.
Tecnicamente The Elder Scrolls Online: Elsweyr è solido e mostra un motore di gioco che, pur coi suoi anni, riesce ancora a regalare scorci interessanti (almeno dalla nostra prova su XBOX One). Anche la colonna sonora è sufficientemente epica e in pieno stile “The Elder Scrolls”, anche per quanto riguarda gli effetti sonori la realizzazione e la campionatura è di buona fattura
The Elder Scrolls Online: Elsweyr è una buona espansione, un titolo che va ad aggiungere contenuti e profondità ad un mondo già molto vasto. Ora resta da vedere come si evolverà la trama e la narrazione durante il prossimo periodo visto che Bethesda ha inaugurato la “Stagione del Drago” con la trama che avanzerà durante i prossimi mesi. Ovviamente ci sentiamo di consigliare il titolo sopratutto a chi ha apprezzato i precedenti capitoli e vuole continuare il suo cammino nel mondo di Tamriel in compagnia di amici o in solitaria (affrontando anche la sola campagna).
Trama 7.00
Gameplay 7.00
Arte e tecnica 7.00
ambientazione
interessante la classe negromante
ripetitivo
trama un po' banale
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