Al cospetto del principe Daedra
Se c'è una saga di cui ci siamo particolarmente occupati, questa è senza ombra di dubbio quella di
The Elder Scrolls Online. All'interno di Gamernews.it potete infatti trovare diverse recensioni delle varie espansioni e pacchetti rilasciati da
Bethesda in questi anni. Alle volte non ci pensiamo ma sono passati oltre sei anni da quando, nel 2014 Bethesda pubblicò il suo MMORPG ambientato nel mondo di Elder Scrolls. Oggi siamo qui per raccontarvi dell'ultima avventura rilasciata dalla software house del
Maryland:
The Elder Scrolls Online: Blackwood. Se siete pronti ad affrontare nuovamente i Daedra e a scontrarvi con l'Oblivion non vi resta che seguirci nella nostra
recensione di The Elder Scrolls Online: Blackwood per XBOX One.
La trama di The Elder Scrolls Online: Blackwood
La particolarità di
The Elder Scrolls Online è sempre stata che, a differenza di altri MMORPG dove la trama è quasi un sottofondo che fa da contorno alle vicende dei personaggi che vivono nei vari universi paralleli, qui la narrazione ha un ruolo abbastanza centrale.
The Elder Scrolls Online: Blackwood, che inaugura tutta una nuova stagione dedicata questa volta all'Oblivion, ci porta proprio a
Blackwood, a sud della regione centrale di Tamriel (nonchè luogo dove sono ambientate tutte le vicende di
The Elder Scrolls IV: Oblivion), un regno dove i Daedra stanno tessendo una intricata ragnatela fatta di intrighi politici e oltre.
Il nostro eroe si troverà infatti a Blackwood per fare luce su una serie di misteri che sembrano direttamente collegati ai Daedra e a nientepopodimenoche al
principe Daedra Mehrunes Dagon. A darci man forte in questa nuova avventura fanno capolino due preziosi aiutanti, il primo è
Eveli Sharp-Arrow, un elfo che ci aiuterà a districarci negli intrighi politici che giungono fino ai Daedra (e che toccano anche la
Confraternita Oscura). Il secondo personaggio è invece il
Daedra Lyranth il cui contributo risulta fondamentale nella conoscenza della cultura Daedrica e quindi del suo modo di pensare e di agire.
Non vi vogliamo spoilerare nulla e vi lasciamo quindi nelle lande di
Blackwood con un semplice suggerimento: non fidatevi delle apparenze, non tutto è come sembra. Esattamente come per i precedenti contenuti anche
The Elder Scrolls Online: Blackwood non è localizzato in italiano e una buona conoscenza della lingua inglese è fondamentale per non perdersi preziosi passaggi durante le varie quest e subquest che dovrete affrontare.
Il gameplay di The Elder Scrolls Online: Blackwood
Parlando di
gameplay,
The Elder Scrolls Online: Blackwood non manca di introdurre delle interessanti
novità. La prima fra tutte riguarda la possibilità di intrecciare una relazione con un NPC, anche il regno di Tamriel da il via alle unioni tra giocatori e NPC e lo fa tramite un elfa di nome
Mirri Elandis o un uomo di nome
Bastian Hallix. Al netto delle zone PvP potremo esplorare il mondo di gioco con uno dei due personaggi (ovviamente dopo aver portato a termine le rispettive subquest). Portarsi dietro un compagno non è solo una "comodità" in battaglia, il sistema messo in piedi da Bethesda cerca infatti di essere più profondo e, a nostro modo di vedere, ci riesce anche bene. I nostri compagni esprimeranno infatti le proprie opinioni e il loro rapporto con noi potrebbe cambiare in base alle scelte fatte e agli eventi che si presentano al giocatore. Inoltre è stata modificata anche l'interfaccia di gioco per consentirci di
equipaggiare oggetti e armi o cambiare le abilità attive del nostro compagno. Inoltre, i due compagni, non hanno una classe predefinita e potremo scegliere noi come utilizzarli a dipendenza della nostra classe o di come vogliamo approcciare il gioco. Se siete un caster ad esempio vi farà molto comodo un tank così da poter avere molti meno problemi (soprattutto negli scontri contro numerosi nemici).
L'introduzione dei compagni di gioco è un importante passo in avanti per l'MMORPG di Bethesda
Come nelle precedenti espansioni, anche in Blackwood, gli sviluppatori hanno aggiunto una nuova area di gioco (in questo caso la provincia di
Blackwood) con delle sue caratteristiche uniche e con un nuovo
evento mondiale ambientato proprio all'interno dei cancelli dell'Oblivion. L'aggiunta principale di questa espansione (al netto dei nuovi contenuti, delle nuove armi e armature) è però da ritrovarsi nel sistema di compagni e di accompagnamento che apre nuove porte ai giocatori di The Elder Scrolls Online, soprattutto per i giocatori occasionali o per chi vuole vivere le avventure nel mondo di Tamriel con un livello di socialità più basso del normale.
Abbiamo giocato a The Elder Scrolls Online: Blackwood su
XBOX One X e, come per le precedenti espansioni, ci siamo trovati bene sia col sistema di controllo che con i menu. Anche i nuovi menu introdotti per gestire il compagno di avventure ci sono sembrati ben strutturati ed efficaci.
L'arte e la tecnica di The Elder Scrolls Online: Blackwood
Come ogni nuova espansione che si rispetti, anche
The Elder Scrolls Online: Blackwood porta il giocatore in una nuova provincia di Tamriel. Dopo essere passati da
Skyrim e da
Summerset (giusto per citare due location abbastanza diverse tra loro), ci troviamo ora ad affrontare un mondo infernale che tanto ha appassionato i giocatori del quarto capitolo di The Elder Scrolls. Inutile dire che anche questa volta i designer di Bethesta e ZeniMax hanno dato il meglio di se riportando il mondo di Tamriel e le sue unicità in pieno in questa nuova espansione. Siamo rimasti piacevolmente colpiti dalla direzione artistica, forse perchè abbiamo sempre apprezzato l'Oblivion e il suo mondo.
Dal punto di vista prettamente prestazionale
The Elder Scrolls Online: Blackwood non cambia molto rispetto a quanto già visto nelle precedenti espansioni. Durante le nostre partite su
XBOX One X non abbiamo trovato particolari problemi. Pochi giorni fa Bethesda ha inoltre rilasciato la tanto ambita patch per ottimizzare il titolo per
XBOX Series X|S e per
Playstation 5. Al netto dei miglioramenti visivi e di frame rate dobbiamo dire che il titolo è sempre risultato solido sia dal punto di vista del netcode che da quello relativo ai bug veri e propri.
Sempre molto buono l'accompagnamento sonoro del titolo che tra una colonna sonora particolarmente azzeccata ed una serie di campionamenti ottimi riesce a quadrare il cerchio "tecnico e artistico" della produzione.