Dal libro allo schermo
The Dwarves è un
RPG tattico che racconta le gesta di una delle razze più sfruttate nell'universo fantasy ma quasi mai protagonisti:
i nani. Il gioco è tratto da un libro di un autore tedesco:
Markus Heitz che nel 2003 pubblicò l'omonimo romanzo. Il titolo narra le vicende di
Tungdil Manodoro e del suo viaggio per
Girdlegard.
Vediamo nella nostra recensione se il titolo di
THQ Nordic e
King Art Games ha saputo rendere giustizia ai barbuti bevitori di birra delle montagne.
Abbiamo incorporato i contenuti di YouTube. Poiché YouTube potrebbe raccogliere dati personali e tracciare il tuo comportamento di visualizzazione, caricheremo il video solo dopo aver acconsentito all'uso dei cookie e tecnologie simili a quelle descritte nella loro
Privacy policy
Acconsento, mostra il video
Ascia e barba
The Dwarves inizia con un flashback, ci troviamo infatti 1035 cicli prima delle vicende che andremo a vivere nel corso della nostra storia, questa parte funge da
tutorial per il gioco, ci permette di apprendere i meccanismi di base del combattimento e di introdurci al mondo di gioco.
Terminato il tutorial prenderemo il controllo di
Tungdil Manodoro e toccherà a noi portarlo a compiere la sua missione.
Il gioco è tratto fedelmente dal libro, tanto che la partita non muterà eventi in base alle nostre scelte. Questo, se da una parte permette di mantenere una narrazione serrata e su alti livellil, dall'altra presta il fianco alla mancanza praticamente totale di modifiche all'impianto narrativo. In buona sostanza
qualsiasi scelta o decisione prenderemo non modificherà nulla (o quasi) nella trama.
Ogni singola quest o sottoquest nel gioco è infatti prodotta per essere una fedele riproduzione della sua versione cartacea, questo per un RPG rischia di essere un limite, sopratutto per coloro ai quali piace plasmare il mondo di gioco in base alle proprie scelte. D'altra parte c'è da ammettere che la trama offre sempre spunti interessanti e colpi di scena degni di tale nome. Proprio in virtù del fatto che tutta la narrazione è legata a doppio filo con la storia raccontata nel libro non vogliamo dilungarci oltre poichè ogni riferimento rischierebbe di essere un terribile spoiler all'avventura.
La strategia sul campo
Dal punto di vista del gameplay il titolo è fondamentalmente diviso in due grosse modalità, la prima dove il nostro gruppo è chiamato ad esplorare il mondo di gioco sulla mappa e seguire quindi la main quest o quelle secondarie e la seconda dove dovremo affrontare la battaglia contro le truppe nemiche.
I nostri avversari sono in genere composti da orchi e mezz'orchi o altre creature che, come nel più classico dei fantasy, sono schierate dalla parte opposta a quella nanica. In
The Dwarves i nani sono davvero i protagonisti delle vicende, visto che nel gioco (e nel libro) spetta proprio ai nostri amici barbuti essere i protettori delle terre e delle razze che vi abitano.
Durante i combattimenti possiamo decidere di mettere in pausa in ogni momento e la pausa è una funzione che ci verrà in aiuto molto spesso e un più occasioni. Questo perchè nelle battaglie solitamente saremo in inferiorità numerica e l'esito delle stesse non è mai scontato. Il livello di difficoltà di
The Dwarves è infatti mediamente alto (nel nostro video gameplay che trovate in testa all'articolo abbiamo settato apposta il livello di difficoltà "facile" per poterci concentrare su altri aspetti del gioco) e dovremo sempre dosare con cautela le nostre mosse speciali e prestare attenzione alla posizione dei nostri uomini sul campo di battaglia.
Durante la battaglia i personaggi da noi controllati attaccano sempre l'avversario più vicino, a noi spetterà il controllo delle mosse speciali (selezionabili con la croce direzionale su XBOX One) e utilizzarle al momento opportuno. Anche gli ambienti dove si svolgono le battaglie possono essere insidiosi, burroni e crepacci possono infatti portare ad una morte prematura il nostro party (o il gruppo avversario). E' interessante notare come
King Art Games abbia prestato attenzione a questo aspetto mettendo a disposizione di alcuni personaggi mosse in grado di "spostare" gli avversari o travolgerli.
Un ultima nota non di poco conto riguardo alle battaglie è fuoco amico, se uno dei membri del nostro party ha mosse speciali ad area, per esempio, potrebbe rischiare di danneggiare anche i nostri compagni di squadra oltre che gli avversari, le mosse speciali dei nostri personaggi vanno sempre dosate e pianificate con attenzione.
The Dwarves mostra un sistema di combattimento divertente e tattico anche senza essere gestito a turni, la scelta di usare un sistema misto di real-time con la pausa ha permesso di rendere gli scontri dinamici ma dall'esito mai certo.
La gloria dei Nani
Graficamente e tecnicamente parlando
The Dwarves fa un'ottima figura, l'utilizzo di Unity ha permesso a
King Art Games di potersi concentrare su animazioni e modelli dei protagonisti e degli ambienti. Avendo a che fare con un gioco basato su un libro ha fatto si che tutto quello che riguarda la Lore, i personaggi e gli ambienti fosse già definito (e molto bene).
La direzione artistica del titolo è ben curata e i nostri personaggi nanici sono ottimamente rappresentati e caratterizzati a dovere, sia graficamente che caratterialmente. Gli sviluppatori hanno saputo seguire "il copione" del libro in modo egregio presentando un titolo ben rifinito e privo di sbavature.
Il
grosso problema che abbiamo riscontrato (e che potete vedere anche voi chiaramente nel video)
è la telecamera che in certe occasioni impazzisce rendendo davvero ostico seguire un combattimento in real-time. Abbiamo riscontrato questo problema solo negli spazi angusti (nel video infatti combattiamo a ridosso di una montagna) ma risulta davvero difficile giocare.
Per ovviare al problema in questi casi conviene usare la pausa e pianificare le mosse più spesso visto che riusciamo a muovere la telecamera meglio senza dover seguire i combattimenti in real-time.