Imparare dai propri errori
Imparare dai propri errori e ascoltare il feedback della community: sono queste le cose che il team di
Massive Entertainment ha fatto per il franchise di
Ubisoft:
The Division. Il team di stanzia in Svezia ha infatti ascoltato i fan e, partendo dai punti deboli del primo
The Division ha costruito
The Division 2, ma andiamo con ordine e analizziamo i punti deboli e quelli estremamente interessanti del nuovo looter-shooter cooperativo di
Ubisoft.
La trama di The Division 2
Partiamo, come sempre dal comparto narrativo e facciamo, per chi non conoscesse il background del titolo, dai fatti accaduti nel primo
The Division: dopo un terribile attacco terroristico durante il giorno del
Black Friday l'America è in ginocchio:
New York,
Washington e le altre grandi città americane stanno affrontando l'emergenza di un virus modificato del vaiolo messo in circolazione con una serie di banconote infette. Il virus si è diffuso rapidamente e la caduta di
New York e delle altre città non è tardata ad arrivare. Voi siete un agente della Divisione,
The Division appunto, un corpo speciale dell'esercito degli Stati Uniti preparato per entrare in azione proprio in casi di gravissime crisi come questa.
The Division 2 inizia sette mesi dopo gli avvenimenti accaduti a New York e racconta un nuovo punto di vista della crisi, ormai "l'emergenza" è passata e i cittadini stanno cercando di crearsi una nuova normalità ma bande organizzate tengono ancora diversi punti strategici della città sotto controllo e spetta a noi (e ai nostri amici e commilitoni) riportare la normalità per le strade di Washington. Non è solo la città a cambiare ma anche l'ambientazione e il clima, ci troviamo infatti in piena estate e l'eterno maledetto Natale di New York sembra un lontano ricordo.
Anche se la modalità di gioco di
The Division 2 rende difficile trasmettere al giocatore una trama continuativa e fortemente legata al gameplay il titolo Ubisoft ce la mette comunque tutta per dare anche sotto il profilo della narrazione degli spunti più interessanti rispetto al primo capitolo.
Il gameplay di The Division 2
Parte delle modifiche più importanti che
The Division 2 ha portato riguardano il gameplay, nella prima incarnazione del titolo Ubisoft infatti i problemi più importanti riguardavano proprio le meccaniche di gioco e, sopratutto, il
gunplay. In
The Division infatti servivano un numero incredibilmente alto di proiettili per abbattere un avversario, vi farà quindi immenso piacere sapere che su questo elemento i ragazzi di
Massive Entertainment hanno lavorato duramente ed ora l'effetto "spugna" quando si colpivano gli avversari è stato completamente risolto. Certo alcuni avversari più corazzati (come boss e mini boss) necessitano ancora di un gran numero di proiettili per essere abbattuti ma la cosa ha anche un suo senso.
Anche dal punto di vista delle cose da fare
The Division 2 propone grandi miglioramenti, sia per quanto riguarda la quantità che per la qualità delle proposte, ma andiamo con ordine. Una volta che entrerete, praticamente ad inizio gioco, alla
Casa Bianca (la centrale operativa della Divisione a
Washington) vi ritroverete a dover scegliere cosa fare: tra quest, liberazioni di avamposti, missioni di supporto ecc non che l'imbarazzo della scelta.
The Division 2 offre al giocatore un sistema di crescita del personaggio simile a quanto visto nel precedente capitolo, il nostro eroe potrà arrivare fino al livello 30 e, mano a mano che cresce di livello si avranno a disposizione nuove abilità da attivare e quindi nuove possibilità in termini di gameplay.
La progressione, a livello RPG del gioco, è ben scandita e permette al giocatore di scegliere che approccio dare al gioco, se privilegiare elementi stealth o investire i sudati punti esperienza in abilità che gli consentano di ottenere maggior supporto o una maggiore potenza di fuoco. Anche dal punto di vista del loot
The Division 2 segna un netto miglioramento col suo predecessore garantendo al giocatore, al termine delle missioni, una quantità e una qualità di elementi decisamente migliori rispetto a quanto visto nel primo The Division. Ma quindi i ragazzi di
Massive Entertainment hanno corretto tutti i problemi che affliggevano il caro vecchio
The Division? Beh no, non tutto è andato come speravamo, l'intelligenza artificiale dei nemici, ad esempio, ci è sembrata abbastanza carente con routine e pattern di attacco abbastanza telecomandati e semplicistici.
E l'endgame? Ci sembra affrettato giudicare ora il lavoro svolto dagli sviluppatori su questo punto, i titoli come
The Division 2 puntano sempre molto su questo aspetto ed ora è ancora un po' troppo presto per dirlo, certo la
Zona Nera promette di presentarsi al pubblico con rinnovato vigore e le sue meccaniche che riescono ad unire in modo molto efficace cooperazione e competitività ci hanno sempre lasciato piacevolmente colpiti e siamo sicuri che, anche e sopratutto, spinti dal loot di qualità i giocatori troveranno grandi soddisfazioni in questa nuova area.
L'arte e la tecnica di The Division 2
Giudicare il lavoro svolto dagli sviluppatori dal punto di vista artistico su
The Division 2 non è facile, da una parte è fuor d'ogni dubbio che la nuova location di Washington offre decisamente meno spunti rispetto alla splendida New York presentata nel primo capitolo, dall'altro c'è da dire che i ragazzi di
Massive Entertainment ce l'hanno messa davvero tutta per dare un boost ulteriore alle lacune presenti nel primo capitolo (sopratutto quando si parla di location interne).
Quello che salta subito all'occhio è il lavoro di pulizia grafica apportato dagli sviluppatori ai vari ambienti e ai vari personaggi e avversari: i modelli ci sono sembrati ben definiti e dotati di quell'originalità che aveva contraddistinto anche il primo capitolo della serie. Un elemento che ci ha davvero colpito è la realizzazione del ciclo giorno/notte che gli sviluppatori hanno implementato nel gioco e che rende molte ambientazioni ancora più evocative e interessanti. Lo stesso discorso si può fare per la realizzazione degli effetti atmosferici che aggiungono ulteriore profondità al titolo. Tecnicamente parlando non possiamo di certo lamentarci, durante le nostre prove su XBOX One non abbiamo riscontrato nessun grave problema e sia il netcode che il motore grafico del gioco hanno retto decisamente bene. Infine vi ricordiamo che
The Division 2 è localizzato in italiano e quindi non avrete nessun tipo di problema nel comprendere perfettamente i compiti o nel seguire la trama delle quest e sottoquest anche se non conoscete l'inglese.
Chiude il comparto tecnico un utilizzo sapiente degli effetti sonori ambientali che riescono a dare profondità al gameplay e alle ambientazioni.