Un nuovo mondo
Oggi ci spostiamo nel paese del Sol Levante con una produzione targata
SQUARE Enix che ha destato il nostro interesse fin dal suo annuncio. Stiamo parlando di
The DioField Chronicle un GDR tattico abbastanza tradizionale che porta però il giocatore in un mondo originale. L'introduzione di
The DioField Chronicle ci ha ricordato la sigla di
Game of Thrones, se non altro per alcune caratteristiche che, guardando il video, riconoscerete subito anche voi. Bene, non perdiamo altro tempo in chiacchiere e tuffiamoci nella nostra
recensione di The DioField Chronicle per PC.
La trama di The DioField Chronicle
Il canovaccio narrativo di
The DioField Chronicle è sicuramente uno dei punti più interessanti del titolo di
LANCARSE e
SQUARE Enix. È infatti originale (anche se di stampo molto fantasy) il mondo di gioco in cui è ambientato il gioco. Il titolo dello stesso è tratto dal territorio di
DioField, una piccola isola che si trova letteralmente tra l'incudine e il martello rappresentato dalle due super potenze che si estendono oltre i suoi confini: stiamo parlando dell'
Alleanza di Rowetale e dell'
Impero Schoevia che ormai si contendono il continente di Rowetale in una guerra senza esclusione di colpi.
Inutile dire che la piccola isola di DioField si trova, di colpo, al centro delle vicissitudini e non perchè lo volesse ma perchè l'isola è naturalmente ricca di
giada, un materiale essenziale per poter smuovere tutti i macchinari "magici" prodotti nel continente. Le due fazioni sono ad un punto di stallo e vedono in DioField la rispettiva salvezza. È l'Impero che fa il primo passo e assalta l'isola cingendo d'assedio il castello di Lester e assassina
Levantia Shaytham tagliando la linea di successione del regno. Inutile dire che amici e fedelissimi del piccolo principe giurano vendetta e instaurano un'armata per liberare il paese dal nemico.
Ecco quindi che scendono in campo
Izelair Wigan,
Andrias Rhondarson e
Fredret Lester che iniziano "in proprio" diventando una banda di mercenari con lo scopo di seminare il panico tra le linee nemiche per poi arruolarsi nell'esercito del duca
Hende. Non è tutto semplice come si può pensare però perchè DioField presenta una serie di microfazioni e di bande in lotta tra loro e, ve lo possiamo garantire, tutta la politica dell'isola è decisamente in subbuglio. E questa non è che l'
introduzione di The DioField Chronicle e non ci addentreremo oltre nel racconto per non rovinarvi la sorpresa. Speriamo di avervi incuriosito ma dobbiamo dirvi che
The DioField Chronicle non è localizzato in italiano e che vi servirà una discreta conoscenza della lingua inglese per seguire tutto come si deve.
Il gameplay di The DioField Chronicle
Abbiamo detto in apertura che
The DioField Chronicle è un
GDR tattico, solitamente quando parliamo di GDR Tattici si intende anche "a turni" ma non in questo caso. La componente tattica di The DioField Chronicle infatti è sviluppata in real time. No, non è un RTS "classico", nel titolo di
LANCARSE dovrete occuparvi più della parte di combattimento che di quella di creazione delle unità, delle strutture ecc. Il gameplay di The DioField Chronicle si esprime in due principali momenti: uno di pianificazione (e di avanzamento di trame e sottotrame) e uno di combattimento vero e proprio. Analizziamo insieme questi due momenti.
The DioField Chronicle vi immerge subito nel campo di battaglia e rende l'acquisizione delle meccaniche di gioco semplici fin dai primi minuti
Le fasi di pianificazione e di preparazione tra le battaglie si svolgeranno principalmente nell'HUB di gioco dove, nei panni di
Andrias, potremo muoverci per l'HUB e interagire con i vari personaggi in terza persona. In questo contesto possiamo recuperare missioni secondarie, verificarne l'avanzamento e aumentare i livelli delle nostre truppe. Le truppe sono suddivise in quattro categorie distinte:
Magicker,
Soldier,
Cavalier e
Sharpshooter (in buona sostanza: maghi, soldati, cavalieri e fucilieri), avanzando di livello saremo in grado di sbloccare bonus e migliorare le loro statistiche. Non dovremo preoccuparci però solo del nostro gruppo però, perchè è in questa fase che dovremo pianificare anche le varie battaglie e decidere dove attaccare e come. Il sistema mette a disposizione del giocatore suggerimenti in grado di indicare il livello di sfida della singola battaglia. Abbiamo trovato estremamente veritieri questi livelli di sfida e questo rende il titolo fruibile anche dai meno avvezzi agli strategici.
La componente più dinamica del titolo è da ricercarsi però sul campo di battaglia: è qui infatti che si tirano le somme sulle scelte prese e dove, effettivamente, ci si gioca il tutto per tutto. Non vi aspettate un sistema completamente "action" ma nemmeno uno dove i turni sono rigidamente scanditi dal PC. In
The DioField Chronicles potrete mutare il posizionamento delle truppe (e la posizione rispetto al difensore è molto importante nella strategia del titolo) e lasciare che questi attacchino sfruttando i momenti giusti per scagliare i (potenti) attacchi speciali. Ecco che il dinamismo del gameplay sfoggia tutte le sue carte migliori cercando l'attenzione del giocatore più nella gestione complessiva della battaglia piuttosto che della microgestione del singolo combattimento. Avrete anche la possibilità di attivare dei guerrieri di supporto che possono sostituire temporaneamente o no i vostri guerrieri principali.
Pad alla mano The DioField Chronicle si lascia giocare molto bene e le meccaniche di base si apprendono in pochissimo tempo.
Abbiamo giocato a The DioField Chronicle su Steam Deck e il feeling rispetto al titolo è stato eccellente. Il piccolo schermo di Steam Deck rende comunque sempre ben leggibile il campo di battaglia e il pad si presta bene a questo tipo di gameplay.
L'arte e la tecnica di The DioField Chronicle
Buone notizie anche sul fronte artistico e tecnico della produzione.
The DioField Chronicle non è certo una produzione tripla A (anche se il publisher è SQUARE Enix) ed è abbastanza chiaro che alcune limitazioni il titolo
LANCARSE le ha, ma sul piano artistico il lavoro svolto ci sembra degno di nota. Partiamo dal background e dalla lore di gioco: il titolo richiama i punti cardinali del fantasy intarsiandoli con elementi sci-fi che fanno il verso a produzioni come Final Fantasy pur adottando una propria identità. Abbiamo apprezzato anche l'utilizzo di una GCI stile anni duemila, non certamente perfetta ma ben posizionata all'interno del mondo di gioco. Abbiamo inoltre notato molti elementi carismatici nella produzione, da vari personaggi e comprimari fino ad alcune ambientazioni.
Niente di particolare sotto il profilo tecnico,
The DioField Chronicle non ha certo un motore grafico pesante ma riesce ad offrire al giocatore un colpo d'occhio d'impatto. Durante le nostre partite su Steam Deck non abbiamo notato particolari problemi confermiamo infatti il
Deck Verified di Valve. Peccato per la mancata localizzazione in italiano che avrebbe dato una marcia in più al titolo.
Abbastanza generica invece la colonna sonora, non certo fastidiosa ma nemmeno così impattante da lasciarne ricordo. Molto buono invece il doppiaggio inglese.