Un moderno Libro della Giungla
Oggi parliamo di un titolo che ci ha fatto immergere nelle sue atmosfere in un modo quasi unico, stiamo parlando di
The Cub, titolo sviluppato dai ragazzi di
Demagog Studio e pubblicato da
Untold Tales (che ringraziamo per il codice fornitoci per poter testare il gioco).
The Cub non è un titolo a se stante, fa parte di un universo narrativo più ampio che vede altri due titoli dello studio serbo far parte di questo mondo: stiamo parlando di
Golf Club: Nostalgia e
Highwater. Se volete saperne di più su questo particolare platform narrativo non vi resta altro da fare che mettervi comodi e seguirci nella
recensione di The Cub per PC.
La trama di The Cub
Iniziamo, come sempre facciamo, parlando della
trama di The Cub ma, prima di parlare dell'avventura in cui accompagneremo il nostro piccolo protagonista conviene fare un piccolo passo indietro per scoprire l'universo narrativo che i ragazzi di
Demagog Studio hanno iniziato a costruire qualche anno fa. The Cub è ambientato sul pianeta Terra, la nostra casa ma, anche se certi elementi, certi ambienti ci ricordano qualcosa del mondo in cui siamo abituati a vivere, la realtà, in
The Cub è assolutamente diversa. Il mondo che conosciamo oggi non esiste infatti più, quello che abbiamo intorno a noi sembra una rovina di quello che è stato il momento di sviluppo più alto della razza umana. Sembra che il nostro pianeta sia deserto, disabitato. I ricchi e i potenti si sono infatti trasferiti sulle colonie di Marte e scendono sul vecchio pianeta principalmente per giocare a golf (come raccontato in
Golf Club: Nostalgia (
se lo conoscete col nome Golf Club: Wasteland non preoccupatevi è lui, solo che gli sviluppatori hanno dovuto cambiare il nome del gioco per problemi di copyright ndr.).
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Se avete giocato a
Golf Club: Nostalgia vi sentirete subito a casa, anche se rispetto al precedente titolo, il protagonista della vicenda ha un punto di vista diametralmente opposto da quello del precedente personaggio principale. In
The Cub impersoniamo un bambino senza nome, qualcuno che non ha avuto la fortuna di potersi trasferire su Marte e che è rimasto su quello che rimane del pianeta Terra. Ecco, possiamo dire che il protagonista del racconto non è unicamente il bambino, che fa un po' le veci di un novello Mowgli o di Conan Ragazzo del Futuro, ma anche il mondo che lo circonda, un mondo che sta cercando di andare oltre rispetto a quello che gli è capitato, una natura che cerca inesorabilmente di tornare a vivere, di riprendere il controllo del suo mondo.
In
The Cub impersoniamo un bambino senza nome, di cui conosciamo pochissimo della sua storia che trova, all'inizio dell'avventura il copro di un astronauta arrivato da Marte. È qui che trova il casco che gli terrà compagnia per tutta la durata dell'avventura, un casco che gli permetterà di ascoltare un mondo nuovo, un mondo diverso da quello che è abituato a conoscere. Non vi sveliamo oltre sulla trama perchè
The Cub è un platform narrativo in cui la storia riveste un ruolo fondamentale e, visto che stiamo parlando di un gioco che dura meno di cinque ore, non vogliamo assolutamente rovinarvi alcuna sorpresa. Sappiate solo che avrete molto da scoprire e che, sparsi per il mondo di gioco, potete trovare dei pezzi di giornale e altri documenti che vi aiuteranno a comprendere meglio cosa è accaduto alla terra e alla razza umana. Prima di passare a parlare del gameplay vogliamo ricordarvi che
The Cub non è localizzato in italiano e che quindi dovrete fare i conti con la lingua inglese se volete comprendere a fondo quello che succede a video.
Il gameplay di The Cub
E dal punto di vista del
gameplay, cos'ha da dire di innovativo
The Cub? Beh di innovativo in senso stretto non c'è molto m, se avete adorato
Planet of Lana vi sentirete subito a vostro agio in
The Cub, sia per una certa affinità ambientale che per alcuni momenti in cui l'adrenalina e la tensione si faranno assolutamente sentire. Se non conoscete il titolo di cui vi abbiamo parlato correte a leggere la
recensione di Planet of Lana perchè state rischiando di perdervi uno dei titoli indie più interessanti di tutto il 2023. Ma ora torniamo a noi,
The Cub è presentato dagli sviluppatori come una sorta di versione moderna dei classici platform
SEGA degli anni 90 e possiamo dire che questa affermazione è sicuramente vera ma rischierebbe di sminuire quello che davvero è
The Cub.
The Cub è un titolo che non vi porterà via tante ore ma queste saranno sicuramente cariche di emozioni
È sicuramente vero che il feeling che si prova nel giocare a
The Cub ricorda molto quello che si provava con i vari
Aladdin,
Il Re Leone o anche
Earthworm Jim e compagnia cantante ma il titolo di
Demagog Studio non si limita a farvi saltare da una piattaforma all'altra, no, fa molto di più, intanto che salterete da un punto all'altro avrete modo di vivere e di scoprire una storia che i platform degli anni '90 potevano (
nella maggior parte dei casi ndr.) scordarsi. Non avrete modo di ferire direttamente i vostri avversari, siete un bambino, un bambino abituato a cavarsela da solo, a sopravvivere, ma non siete certo un militare un combattente quindi le vostre armi migliori sono la vostra astuzia e la vostra capacità di adattarvi e sfruttare l'ambiente circostante.
Sono diversi i momenti in cui dovrete attendere, o nascondervi per fuggire ai vostri assalitori o a chi vuole unicamente catturarvi per portarvi come trofeo su Marte. Pad alla mano
The Cub si lascia giocare alla grande, con un sistema di controllo praticamente perfetto che non fa mai "scivolare" il protagonista come invece avviene in altri titoli. Non poteva ovviamente mancare qualche puzzle ambientale ma, in generale, in The Cub dovete pensare più a godervi la storia e il mondo che vi circonda rispetto alla difficoltà del titolo. Proprio riguardo a questo ci teniamo a dire che la
difficoltà è ben calibrata e che i checkpoint sono posizionati per permettervi di riprendere il gioco senza dover rifare grosse porzioni di livello.
L'arte e la tecnica di The Cub
The Cub è un titolo in grado di dare molto sal punto di vista narrativo e di divertire da quello di gameplay ma come se la cava alla prova dello stile e dell'originalità? Beh se la cava alla grande e i ragazzi di
Demagog Studio hanno dimostrato (
un'altra volta ndr.) di avere stoffa da vendere quando si parla di direzione artistica. The Cub è un titolo assolutamente riconoscibile che va ad incastrarsi perfettamente nella trilogia che gli sviluppatori serbi hanno messo in piedi per ambientare i loro giochi. Dal design del protagonista, carismatico e al contempo assolutamente essenziale fino ai luoghi che siamo chiamati a visitare, tutto in
The Cub è tratteggiato con una cura maniacale, quasi certosina che rende ogni momento un momento unico.
Ottimo lavoro anche dal punto di vista tecnico:
The Cub gira perfettamente su sistemi PC anche non propriamente potenti e, al netto di qualche problema di natura tecnica qua e la, la resa a schermo è davvero ottima. Abbiamo trovato qualche problema forse da imputare più al gameplay che non al motore di gioco, legata sopra tutto alla gestione dello stealth e dei nemici fuori schermo per cui, una volta che non li riusciamo più a vedere, non possiamo sapere se siamo davvero nascosti dai loro occhi o meno.
Ottima la colonna sonora e il comparto audio in generale che contribuisce in modo sostanziale a creare l'atmosfera unica che compone il gioco. Sfruttata in modo incredibile anche
Radio Nostalgia from Mars che, oltre a tenerci compagnia, detterà il ritmo di gioco e non solo.