Torna su Nintendo Switch uno dei titoli indie piu' apprezzati di sempre: Super Meat Boy ci fara' sudare sette camice anche in mobilita'?
Tornare a parlare dopo tanti anni di Super Meat Boy mette quasi angoscia. Il piccolo capolavoro partorito dalla testa di Edmund McMillen (a cui dobbiamo titoli del calibro di The Binding Of Isaac) arriva anche su Nintendo Switch in un porting praticamente perfetto dell’ottimo titolo che abbiamo già avuto modo di giocare (e godere) su tante altre piattaforme. Bene così allora e via con la recensione!
La trama di Super Meat Boy è essenziale, diretta e riassumibile in pochissime parole. Il super cattivo (oddio… super…) di turno, il malefico Dottor Fetus ha rapito la nostra cara amata, Bandage Girl e noi, Meat Boy ci troviamo così senza la nostra dolce metà. E la cosa fa incazzare tanto, ma tanto, ma tanto il nostro eroe che si lancia all’inseguimento dell’acerrimo nemico in una moltitudine di situazioni e livelli differenti.
E così la trama di Super Meat Boy è bello che raccontata, niente intrighi, niente cospirazioni, “solo” il più classico dei canovacci narrativi: arriva il cattivo e rapisce la pulzella e il caro vecchio eroe deve correre in suo aiuto per salvarla. Efficace e, sopratutto, fedele a tutto quello che muove il titolo stesso: la semplicità e l’immediatezza.
La meccanica alla base di Super Meat Boy è, anch’essa, estremamente semplice, il nostro protagonista può infatti correre e saltare. Si in un mondo dove apprendere le meccaniche base di certi giochi porta via mezza settimana il Team Meat arriva e stravolge tutto: si corre, si salta e si evitano gli ostacoli. È proprio della semplicità che Super Meat Boy fa il suo cavallo di battaglia, dell’approccio diretto e senza fronzoli al livello e ai suoi ostacoli che fa il suo fiore all’occhiello. Prendere confidenza con i (precisissimi) comandi è cosa di pochi secondi, il nostro amorevole pezzo di carne salta e si lancia tra una piattaforma e l’altra con una grazia e una precisione che lasciano senza fiato.
Proprio riguardo al salto si gioca una componente fondamentale del gameplay, il nostro eroe può anche “grippare” sulle superfici verticali e saltare di continuo così da poter salire anche in punti molto alti dei livelli. Giocando a Super Meat Boy si ha sempre la sensazione di avere il pieno controllo del proprio alter ego e lo si ha, a tutti gli effetti, è il classico gioco dove il game over è causato al 100% da un errore dell’utente e non dal gioco “che bara”. I livelli sono studiati per dare subito al giocatore quali sono tutti i pericoli che possiamo trovare, i tempi delle trappole in movimento, le distanze tra le piattaforme e il ritmo a cui si muovono le piattaforme mobili. Il level design è sopraffino e promette una crescita continuativa nella difficoltà senza sbalzi eccessivi tra un livello e l’altro.
Super Meat Boy è diviso in diversi “mondi” ed ognuno contiene diversi livelli, questo sistema ci consente di poter passare agevolmente tra un livello e l’altra (dopo averlo sbloccato) senza problemi e andare così a cercare di portare a casa un tempo migliore rispetto alle run precedenti. Il tempo è un’altra variabile che entra come ingrediente in questa piccola perla, il timer che, a fine livello, ci comunica quanto tempo abbiamo impiegato per completarlo è infatti li a ricordarci che possiamo migliorare, sempre, scatenando in noi quel senso di “so che posso scendere ancora sotto il mio record”.
La versione Nintendo Switch porta in dote anche una nuova “modalità gara” dove potremo sfidare un amico in corse all’ultimo secondo, una gradita novità che arricchisce ulteriormente il già corposo piatto.
Super Meat Boy ha stile da vendere. Nato come “giochino in flash” tanti e tanti anni fa ha colpito il pubblico per la sua semplicità e ancora oggi è così. Vedere il nostro pezzo di carne che corre e salta per i livelli perdendo inevitabilmente sangue e “colorando” così le varie piattaforme (o i muri perché no?) di rosso da un tocco “strano” al tutto. Come per il gameplay anche per la componente artistica e tecnica la parola d’ordine è: semplicità, sprite semplici, livelli semplici che però restituiscono un level design curato e ricercato.
Proprio riguardo al level design bisogna fare due parole extra: Super Meat Boy ha un level design fantastico e profondo, i livelli si differenziano tantissimo tra di loro e l’utilizzo della verticalità è chiave di volta dell’intero gameplay. Ottimo anche il comparto sonoro che da quel tocco di frenesia in più che non guasta mai. Piccolo tocco di classe è il filmato che, dopo ogni morte, ci mostra gli ultimi istanti di vita del nostro pezzo di carne e di come questo si si infilato in un tritacarne o sia morto schiantato in un baratro facendo salire la voglia di cambiare il suo destino immediatamente.
Super Meat Boy si riconferma come una vera e propria perla indie. Difficile e longevo, bastardo al punto giusto, è un titolo che ogni giocatore dovrebbe almeno provare per definirsi tale. Se siete amanti delle sfide l’avrete molto probabilmente già fatto vostro tanto tempo fa, altrimenti questa potrebbe essere l’occasione giusta per rimediare.
Trama 6.00
Gameplay 9.00
Arte e tecnica 8.00
gameplay sopraffino
alle volte troppo frustrante
non adatto a tutti