Picchia che ti passa
Ci sono sport più o meno violenti, più o meno corretti e più o meno spettacolari da vedere. Anche se dalle nostre party l’hockey su ghiaccio non è diffusissimo è uno di quegli sport dove si ha sempre la sensazione che, anche se il tutto sembra molto violento i vari giocatori siano sempre corretti e pieni di sportività. Molto probabilmente è così ma oggi siamo qui a parlare di un titolo che prende la parte più goliardica dell’hockey e lo trasporta in chiave ironica nel mondo videoludico. Stiamo parlando di
Super Blood Hockey pubblicato da
Digerati, se vi abbiamo incuriosito allora non vi resta che continuare a leggere la nostra recensione di
Super Blood Hockey per
Nintendo Swtich.
La trama di Super Blood Hockey
Parlando di titoli sportivi è difficile trovare una vera e propria componente narrativa che cerchi di tirare le fila di una trama complessa ed articolata, è anche vero però che negli ultimi anni i vari
FIFA,
NBA 2K e compagnia cantante hanno cercato di smussare questo problema introducendo una corposa modalità carriera.
Super Blood Hockey non è da meno e, pur non potendo contare su budget milionari come i titoli sopra citati propone una modalità carriera avvincente.
Ma non solo,
Loren Lemcke, lo sviluppatore del titolo, sembra aver voluto puntare molto su questa modalità visto l’impegno profuso e sopratutto perchè è, a conti fatti, la modalità principale di
Super Blood Hockey. Ecco allora che potrete diventare il vero responsabile della vostra squadra e, grazie al sacrificio del presidente (non vogliamo svelarvi niente ma c’è da ridere), potrete mettere insieme una squadra e scalare i vari tornei per arrivare a conquistare le prestigiose coppe e quant’altro.
Ovvio che, anche nel caso di
Super Blood Hockey non siamo di fronte ad un titolo che affronta chissà che tematiche morali o che presenta chissà che narrazione ma non si può certo dire che la modalità carriera (qui denominata Franchigia) non sia divertente e carica del giusto umorismo che sprizza da tutti i pori della produzione.
Il gameplay di Super Blood Hockey
Se dovessimo definire in una sola parola il gameplay di
Super Blood Hockey potremo riassumerlo in frenetico, se invece avessimo disposizione due parole queste potrebbero essere: frenetico e folle. Ve lo diciamo subito, se state cercando un simulatore di hockey non siete nel posto giusto, per quello potete rivolgervi altrove come all’ottimo
NHL di Electronic Arts, se invece siete alla ricerca di un titolo diverte e immediato che vi permetta di entrare nel mood dei palazzetti sportivi dello sport su ghiaccio più amato d’America allora siete nel posto giusto. Il titolo pubblicato da
Digerati infatti mette al primo posto il sistema di comandi, l’immediatezza di questi ultimi e un forte umorismo di base che permette al gioco di essere al contempo fortemente stil based ma altrettanto semplice da imparare.
Nell’introduzione della recensione abbiamo parlato di sportività e di colpi bassi, di sport che si adattano più o meno al concetto di lealtà e di correttezza, ecco se volete avere la meglio sugli avversari in
Super Blood Hockey converrà tenere nel cassetto la correttezza e lasciarci invece andare alle più folli trovate per portarvi a casa la vittoria. Specifichiamo subito che l’intento dello sviluppatore è quello di esasperare (con la giusta dose di goliardia e umorismo) gli elementi meno “sportivi” in senso stretto del gioco e renderli divertenti in modo giocoso.
Super Blood Hockey rappresenta, in buona sostanza, un buon sistema per sfogarsi, per fare una partita staccando il cervello e facendo quello che si vuole senza dover necessariamente sottostare a schemi preciso o ben definiti. Loren Lemcke ha fatto anche un ottimo lavoro dal punto di vista dei controlli, comandare i propri componenti della squadra risulta infatti semplice e immediato e vi basteranno poche partite per prendere confidenza col sistema di controllo.
L’arte e la tecnica di Super Blood Hockey
Prima di parlare di motori grafici, art direction e quant’altro bisogna ricordare che
Super Blood Hockey è stato creato e sviluppato da un singolo individuo:
Loren Lemcke e, per questo va valutato. Fatta la dovuta premessa possiamo passare ad analizzare il comparto tecnico e artistico del titolo. Prima di tutto possiamo dire che l’idea di sfruttare la componente umoristica in praticamente ogni parte della produzione ha aiutato il titolo ad essere approcciato nel modo corretto e a dare il giusto peso a scene che, altrimenti, sarebbero potute essere male interpretate.
Come potete ben vedere dalle immagini in questa pagina
Super Blood Hockey si presenta con una grafica semplice ma curata e con la (ormai onnipresente) pixel art. Ottima la scelta di adottare una visuale dall’alto che permette al giocatore di avere sempre sotto controllo le azioni di gioco e, probabilmente, ha reso anche al giocatore la vita più facile sotto il profilo tecnico.
Tecnicamente parlando
Super Blood Hockey si è comportato molto bene durante le nostre partite su
Nintendo Switch e dobbiamo dire che il colpo d’occhio nel vedere il gioco girare nel piccolo schermo di Switch è decisamente ottimo. Poteva non essere curato il comparto audio? Beh assolutamente no e infatti
Loren Lemcke non ha trascurato nemmeno questa componente proponendo una soundtrack e una campionatura di effetti sonori adatti e perfettamente calati nel mood del gioco.