Sei dimensioni per me, posson bastare
Sei dimensioni? Non proprio dimensioni diciamo “gradi di libertà”, oggi parliamo di
Sublevel Zero Redux titolo partorito dalla mente di
Sigtrap Games e pubblicato da
Merge Games che ci ributta violentemente negli anni 90. Wow! E come lo fa? Presentandoci un gioco che possiamo definire senza troppe remore l’erede spirituale di
Descent, mica pizza e fichi, ma andiamo con ordine e analizziamo il titolo nella nostra recensione.
Di labirintici corridoi e di libertà perduta
La trama non è certo il punto forte di
Subelel Zero Redux, il gioco ci mette infatti nei panni di un pilota racchiuso al centro di un pianeta sconosciuto il cui unico scopo è ritrovare la propria libertà cercando di sfuggire da un labirinto apparentemente senza fine.
Appurato il fatto che siamo imprigionati al centro del pianeta e che l’unico modo per sopravvivere e rivedere la luce del sole è distruggere tutto quello che ci si para d’innanzi e trovare la via d’uscita, non ci resta che armarci di pazienza, calma e sangue freddo ed affrontare, livello dopo livello le decine e decine di robot che ci sbarrano la strada fino a raggiungere la superficie e quindi ottenere la nostra libertà.
Sublevel Zero Redux è un rogue-like strutturato come uno sparatutto a sei gradi di libertà, un genere che è andato un po’ in disuso e che ha passato momenti sicuramente migliori di quelli attuali. I più anzianotti tra noi ricorderanno sicuramente
Descent e la sensazione da mal di mare che si provava giocandoci, ma ricorderanno certamente anche la frenesia degli scontri, le atmosfere sci-fi e la tensione che si provava tra una sparatoria e l’altra. Bene tutte queste sensazioni le potete ritrovare anche in
Sublevel Zero Redux con qualche aggiunta che non guasta mai.
Avanza, uccidi, muori, avanza, uccidi, muori
Come scrivevamo poche righe sopra,
Sublevel Zero Redux è un rogue-like strutturato come un FPS a sei gradi di libertà, questo vuol dire che possiamo comandare la nostra navicella in tutte le direzioni possibili ed immaginabili, un po’ come accade nei simulatori di volo spaziali dove abbiamo libertà di movimento pressoché totale. Ecco se adesso vi è un po’ più chiaro il concetto immaginate di poter utilizzare questa libertà, anziché in spazi infiniti in stretti corridoi e angusti cunicoli, circondati di nemici che vi colpiscono da tutti i lati e solo due tipi di armi a vostra disposizione e con i proiettili contati per giunta.
Ecco questo è quello che vi aspetta in
Sublevel Zero Redux. Il titolo di
Sigtrap Games fonde l’adrenalina degli sparatutto e l’avanzamento ragionato con un ambiente e dei nemici in grado di insediarvi da ogni parte. Se a questo aggiungiamo il fatto che i livelli sono generati proceduralmente, il titolo presenta il permadeath e non potrete mettere in pausa beh, capite anche voi che le cose di fanno serie! Fortunatamente alcuni elementi vengono in aiuto del giocatore, primo fra tutti il sistema di crafting che vi consente di creare armi o upgradare quelle già in vostro possesso, inoltre sono presenti dei medikit nascosti nelle stanze che vi consentono di recuperare preziosi punti vita.
Esplorando a fondo i vari livelli potrete anche trovare dei nuovi modelli di astronave che vi renderanno la vita più semplice nelle run successive (visto che queste nuove navette resteranno anche dopo la vostra morte). Una comoda mappa in 3D si compone man a mano che avanziamo nelle varie stanze e torna molto utile per orientarsi e comprendere esattamente in che direzione andare per evitare di tornare indietro anziché andare avanti. Al termine di ogni livello ci aspetta una battaglia col boss di turno che ci aprirà la strada verso il livello successivo. Una volta presa dimestichezza col sistema di controllo (sempre reattivo e preciso) è una vera e propria goduria eliminare gli avversari nei modi più impensabili, magari dopo aver effettuato manovre al limite dell’impossibile!
Viaggio al centro della terra
Parlando di grafica e di stile, non si può che elogiare il lavoro presentato dai ragazzi di
Sigtrap Games.
Sublevel Zero Redux presenta una grafica in pixel art che riesce ad essere piacevole e sufficientemente varia pur non presentando un numero elevato di tipologie di ambienti. Il design dei livelli, anche se generati proceduralmente è vario e ben strutturato e riesce a trasmettere la sensazione di trovarsi davvero in un labirinto.
A livello tecnico il motore che muove tutto il gioco è ben ottimizzato e nella nostra prova non abbiamo riscontrato rallentamenti o freeze di alcun genere. I tempi di risposta della navicella ai nostri input sono stati ottimi e non abbiamo notato problemi di prestazioni durante le nostre run.