Avventura sci-fantasy
Quasi tutte le software house hanno un proprio cavallo di battaglia, un personaggio o una serie che li ha resi famosi e su cui gli sviluppatori puntano spesso molto. Oggi parliamo di un caso decisamente particolare: il rapporto tra
Image & Form e
SteamWorld, il team svedese ha infatti fatto parte della sua fortuna proprio su
SteamWorld ma, a differenza di altri team di sviluppo è stata sempre in grado di modificare il proprio brand in modo decisamente eclettico. Seguiteci quindi nella nostra
recensione di SteamWorld Quest: Hand of Gilgamech!
La trama di SteamWorld Quest: Hand of Gilgamech
Come da tradizione ogni titolo della saga di
SteamWorld presenta personaggi nuovi e ambientazioni inedite e, anche in questo caso, gli sviluppatori non hanno cambiato il loro modus operandi. Eccoci quindi catapultati in un universo fantasy ai comandi di due robotesse (si dice così?) alle prese con una storia epica e con delle meccaniche di gioco ben distanti da quanto già fatto fino ad ora. Eccoci quindi a prendere il controllo di
Armilly e
Copernica due amiche, tanto diverse quanto unite nel loro intento: se la prima impressione è quella che conta possiamo già dirci fortunati fin dai primi attimi ci si rende subito conto che i due personaggi non sono solo un pugno di pixel ma molto, molto di più.
Armilly e
Copernica però non sono le uniche (bizzarre ma al contempo sicuramente dotate di magnetismo in grado di bucare lo schermo) protagoniste dell'avventura che stiamo andando ad affrontare. Si uniranno presto due eroi che varieranno ulteriormente il party e uniranno le loro storie a quelle delle due protagoniste. Ed è con questo improbabile ma carismatico gruppo di eroi che dovremo affrontare l'
Esercito del Nulla in una sequela di freddure e battute folli che i nostri eroi si scambieranno per tutta la durata dell'avventura.
La trama messa in piedi dai ragazzi di
Image & Form non si può definire originale ma è senza ombra di dubbio ben scritta e quando vi troverete a leggere i titoli di coda vorrete averne di più, vorrete giocare ancora.
Il gameplay di Steamworld Quest - Hand of Gilgamech
Eccoci finalmente a parlare di come funziona, pad alla mano,
Steamworld Quest - Hand of Gilgamech. I ragazzi di
Image & Form hanno cambiato rotta (un'altra volta) e ci hanno portato un titolo che mischia le meccaniche GDR a quelle dei giochi di carte collezionabili. Le meccaniche di gioco si possono riassumere principalmente in due parti: la prima di esplorazione e di avanzamento dell'avventura vera e propria e vede un membro del party farsi largo lungo livelli di medie dimensioni dove sarà possibile decidere se affrontare o meno i nemici che ci si parano dinanzi. Eliminarli può essere una buona idea per guadagnare punti esperienza ma ogni combattimento rischia di indebolire il nostro party e, avanzando bisogna sempre tenere a mente che ogni volta ci si ferma per salvare ad un check point tutti i nemici torneranno in vita (un po' come succedeva in
Dark Souls).
La seconda meccanica che
Steamworld Quest - Hand of Gilgamech mette in campo è relativa al combat system, un sistema di combattimento, ad onor del vero, abbastanza classico che vede il giocatore scegliere tre personaggi del proprio party e schierarli sul campo di battaglia. Il combattimento si svolge scambiandosi colpo su colpo in una timeline scandita da turni come da tradizione dei più classici GDR. A cercare di dare un po' di pepe al tutto entra in gioco il meccanismo delle carte che sostituiscono i classici comandi e le abilità dei vari personaggi. Giocare le carte giuste (sfruttando sapientemente il numero di ingranaggi a disposizione) risulta fondamentale per portarsi a casa la pelle e quindi l'alternanza di attacchi speciali a colpi di base scandisce in modo quasi ritmico i vari scontri.
La bravura del team di sviluppo si può notare anche nella sapiente calibrazione delle difficoltà:
Steamworld Quest - Hand of Gilgamech non risulta infatti mai troppo difficile, la cura vi difficoltà è ben tarata e per portare a casa la vittoria bisogna riuscire ad unire un buon utilizzo della strategia ad un po' di sano coraggio. Non dobbiamo poi dimenticare il tutorial che permette a chiunque di apprendere rapidamente le meccaniche di gameplay. Infine vi vogliamo ricordare che il titolo è localizzato in italiano e che la traduzione è di ottima qualità.
L'arte e la tecnica di Steamworld Quest - Hand of Gilgamech
Come potete ben notare voi stessi dagli screen in questa pagina gli sviluppatori svedesi hanno saputo, anche stavolta, dare un tocco di classe al loro titolo e
Steamworld Quest - Hand of Gilgamech risulta dannatamente bello da vedere, sopratuttto sul piccolo schermo di
Switch.
Come sempre accada per i titoli che proviamo sull'ibrida di casa Nintendo anche in questo caso abbiamo giocato
Steamworld Quest - Hand of Gilgamech in modalità handled e vedere questi piccoli mondi meccanici che prendono vita sul monitor di Switch lascia quasi senza fiato.
Steamworld Quest - Hand of Gilgamech non spreme certo al massimo l'hardware della console della casa di
Kyoto ma riesce a dimostrare, ancora una votla, che una direzione artistica ispirata può tranquillamente sopperire a qualsiasi mera "forza bruta".
Le palette cromatiche scelte, il design dei personaggi (e degli ambienti), la cura nei dettagli: tutto in
Steamworld Quest - Hand of Gilgamech urla a gran voce quanta passione gli sviluppatori abbiano messo nella loro creatura e i risultati sono davvero eccellenti. Ottimo anche l'accompagnamento sonoro che risulta adatto e perfettamente "nelle corde" della produzione. Durante le nostre partite non abbiamo riscontrato problemi particolari, rallentamenti o bug che possano impedire di arrivare ai titoli di coda.