Oggi parliamo di un titolo che ci ha conquistato per il sto stile artistico prima ancora di quello ludic: stiamo parlando di Songs of Silence, sviluppato dai ragazzi di Chimera Entertainment e attualmente disponibile in Early Access. Songs of Silence è un titolo che mixa generi diversi e che promette di regalare al giocatore un insieme titolo dove lo sviluppo narrativo e quello di gameplay proseguono in modo armonico. Abbiamo avuto modo di provare il titolo grazie ad un codice offertoci dal team di sviluppo (che veste anche il ruolo di publisher del titolo) e vogliamo raccontarvi come sono andate le nostre prove nella recensione di Songs of Silence per PC (giocato su Steam Deck).
La trama di Songs of Silence
Prima di accennarvi della trama di Songs of Silence vogliamo ricordarvi che il titolo è tutt'ora in Early Access e che, solitamente, nel percorso che porta il gioco al debutto della sua versione definitiva (la famosa versione 1.0 ndr.) vengono apportati diversi cambiamenti e modifiche, quindi, le informazioni che leggete ora sono suscettibili a cambiamenti nel corso del tempo. Detto questo possiamo dire che, fin d'ora, Songs of Silence offre al giocatore due modalità di gioco direttamente dal menu principale e, più precisamente la modalità single player e quella multiplayer (oltre alle classiche opzioni e ad un'enciclopedia che si alimenta pian piano nel percorrere l'avventura principale). La modalità principale del titolo (almeno per iniziare a prendere confidenza con le meccaniche della produzione) si può trovare nella modalità campagna, modalità che vi metterà nei panni della regina Lorelai di Ehrengard.
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Non vi sveleremo nulla della trama di Sogs of Silence perchè la sua scoperta è parte stessa dell'esperienza di gioco e non vogliamo rovinarvi la sorpresa e i vari colpi di scena presenti. Vi possiamo però dire che il mondo di gioco è diviso in tre grandi fazioni: ci sono gli Starborn di cui fa parte la nostra protagonista, la regina Lorelei, il regno di Ehrengard rappresenta il mondo della luce che si contrappone al regno governato da quella che il gioco chiama la Old Race, una razza di uomini senza occhi che vive nell'oscurità. Vi è poi una terza fazione che è, di fatto, quella che sta seminando il panico nel mondo di gioco e cioè La Crociata (o The Crusade) il cui unico scopo sembra sia quello di portare il Silenzio nel mondo di gioco. Il Silenzio è una forza sovrannaturale che distrugge e devasta il mondo. Ecco, nell'incipit del gioco vestiamo proprio i panni di Lorelei che si vede costretta a lasciare il suo regno perchè un esercito dei The Crusade ha distrutto il suo castello e sterminato la sua famiglia.
Nella trama non mancano intrighi e colpi di scena e possiamo assicurarvi che il tutto è gestito da una regia decisamente organizzata. Purtroppo dobbiamo anche evidenziare che Songs of Silence non è localizzato in italiano e questo potrebbe essere un problema per i non anglofoni.
Il gameplay di Songs of Silence
Songs of Silence è un titolo che, a livello di gameplay, mixa generi differenti ma che riesce, possiamo dirlo fin da subito, a tenerli tutti sotto lo stesso tetto senza creare problemi di sorta, anzi. Andiamo però con ordine e cerchiamo di analizzare quelle che sono le varie componenti del gameplay. Partiamo con la prima componente con cui il giocatore si scontra, quella dell'esplorazione (si, al netto della primissima battaglia introduttiva che serve più da raccordo per la trama che non da vero e proprio tutorial ndr.): Songs of Silence si gioca quasi come un gioco da tavolo dove il giocatore è chiamato ad esplorare il mondo di gioco, interagire con i regni vicini e decidere il da farsi (un po' come succedeva anche in Songs of Conquest ve lo ricordate? Ecco, se non ve lo ricordate correte a leggere la nostra recensione). Sulla mappa potete trovare villaggi, castelli, truppe, punti di interesse ecc ecc. Nella mappa ci si muove a turni e, passato il vostro turno dovrete attendere che le varie fazioni facciano il loro.
Songs of Silence colpisce a prima vista per l'incredibile comparto visivo ma tiene il giocatore attaccato allo schermo grazie alle sue dinamiche.
Il secondo elemento che, per certi versi, segue in modo logico l'esplorazione è quello della gestione del territorio, delle truppe e del vostro eroe. Una volta conquistato un villaggio, una città, una fortezza o un punto di interesse potrete infatti decidere che farne del luogo: potrete potenziarlo o raderlo al suolo ad esempio. Il destino del mondo di gioco è nelle vostre mani e non esistono scelte giuste o sbagliate, esiste unicamente la vostra strategia. Con le risorse che recupererete durante le varie esplorazioni potrete potenziare il vostro esercito e non solo. Anche il vostro eroe potrà potenziarsi e, ad ogni potenziamento, avrete la possibilità di sbloccare nuove carte (si, ci sono anche le carte! ndr.) ma di questo ne parliamo meglio qui sotto.
Ed eccoci arrivati alla terza componente principale del gameplay: il sistema di combattimento e quello delle carte. Songs of Silence prende le meccaniche di gioco degli auto-battler e le riporta in un contesto più complesso ma mantiene l'immediatezza delle battaglie. Quando scenderete in campo con la vostra armata potrete comandare le vostre truppe in tempo reale spostandole sul campo e mandandole la dove è più necessario. Avrete però sempre la possibilità di mettere la battaglia in pausa per giocare le vostre carte e sfruttare al meglio i vari power up. Le carte rivestono infatti un ruolo importantissimo e vi consentono di lanciare incantesimi, power up e non solo sulle vostre truppe o su quelle avversarie o, perchè no, sull'intero campo di battaglia. Prendere confidenza col sistema di combattimento non è propriamente immediato ma dopo qualche battaglia tutto diventa più chiaro (e la pausa tattica aiuta moltissimo).
L'arte e la tecnica di Songs of Silence
Come scrivevamo in apertura la componente artistica di Songs of Silence è il primo elemento che ci ha catturato dell'intera produzione. Inutile girarci attorno, Songs of Silence è dannatamente bello da vedere, ricco di ambientazioni evocative e di personaggi carismatici ma non solo. I richiami allo allo stile della Belle Époque dell'Art Nouveau gli artisti di Chimera Entertainment sono stati in grado di dare al loro gioco un tocco unico, che vi resterà impresso per parecchio tempo e che lo rende immediatamente riconoscibile.
Dal punto di vista tecnico non abbiamo molto da dire, abbiamo giocato a Songs of Silence su Steam Deck e siamo rimasti colpiti dalla resa del titolo sulla piccola portatile di casa Valve. Buono il frame rate e la resa generale, abbiamo trovato un po' scomodi i comandi ma, una volta presa confidenza col sistema di controllo tutto è filato liscio. Non abbiamo inoltre riscontrato bug significativi e Songs of Silence si è dimostrato assolutamente godibile anche giocato in portabilità.
Una nota di merito va poi alla colonna sonora, composta da Hitoshi Sakimoto, autore delle soundtrack di Final Fantasy e non solo. Il comparto audio è in effetti la classica "ciliegina sulla torta" di una produzione curatissima sotto tutti i punti di vista.
Songs of Silence è l'ennesima bella sorpresa di quest'anno. Il titolo sviluppato da Chimera Entertainment si presenta ai giocatori Early Access come un titolo dalle grandi potenzialità e curato in ogni suo aspetto. Purtroppo l'assenza della lingua italiana potrebbe causare qualche problema a chi non è pratico della lingua inglese ma possiamo dire che, per il momento, siamo rimasti davvero molto colpiti dal gameplay e dall'aspetto estetico e artistico della produzione.
