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Recensione SOMA - Un'avventura che non dimenticherete

Una delle avventure di fantascienza piu' belle in cui sia incappati da molto tempo, un titolo godibile da tutti i giocatori.

SOMA: Tra presente, futuro, abissi e drammi personali

Prendiamo una base di walking simulator, aggiungiamo una spruzzata di horror, una punta di tensione e una trama da oscar, no non è la ricetta di Natale, stiamo parlando di SOMA. Titolo sviluppato dai ragazzi di Frictional Games che si appresta ad uscire (con un paio d’anni di ritardo) anche su XBOX One, ed è proprio su XBOX che abbiamo provato il gioco, ecco la nostra recensione.

SOMA

La trama di SOMA

Partiamo subito con uno dei punti più interessanti del gioco nonché una delle storie di fantascienza più belle e interessanti che ci è capitato di seguire negli ultimi tempi. La produzione dei ragazzi di Frictional Games parte davvero col botto (e mantiene la qualità dello svolgimento e della narrazione a livelli altissimi per tutta la durata del gioco), in SOMA impersoniamo Simon, un ragazzo di Toronto proprietario di una fumetteria.

La vita di Simon è stata sconvolta da un gravissimo incidente automobilistico dove ha riportato gravi danni celebrali. Dopo aver seguito una serie di cure ed operazioni varie la situazione è rimasta grave e al nostro protagonista non resta che provare a percorrere un’ultima strada: affidarsi al Dottor. David Munshi, un ricercatore che promette di guarire Simon con un sistema sperimentale. Ci svegliamo nel nostro letto, è il giorno della prima seduta, il tempo di sistemare qualcosa a casa e di bere il liquido di contrasto che il professore ci ha fornito prima di recarci nel suo studio per la prima seduta. Dopo un breve tragitto in metropolitana arriviamo nella clinica del dottore e iniziamo la terapia, seduti su una poltrona futuristica un macchinario cala sulla nostra testa e l’incubo ha inizio.

Quando ci alziamo dalla sedia non siamo nel 2015 ma nel 2100 e ci troviamo in quello che sembra essere un sottomarino. Le date che leggiamo in documenti trovati lungo la nostra esplorazione parlano di 2100… Dove siamo? Perché siamo finiti qui? E sopratutto… Come facciamo a tornare a casa? Queste sono solo le prime domande che sorgono spontanee dopo i primi minuti di gioco, non avremo oltre per quanto riguarda la trama per non rovinarvi nulla della storia, vi basti sapere che quest’ultima è degna di essere riportata su carta stampata e pubblicata come libro a se, davvero splendida. Non temete, al termine della decina d’ore necessarie ad arrivare ai titoli di coda i misteri saranno svelati e le vostre domande troveranno tutte una risposta logica e coerente e resterete sicuramente soddisfatti dell’epilogo. 

SOMA

Il gameplay di SOMA

Arriviamo al secondo punto di forza del titolo: il gameplay. SOMA è, fondamentalmente, un walking simulator con una componente horror/psicologico. Per i deboli di cuore non abbandonate la recensione in questo momento perché abbiamo una buona notizia anche per voi. SOMA offre infatti due modalità di gioco ben distinte: la prima è l’esperienza completa (così come i ragazzi di Frictional Games l’hanno pensata) con i “mostri” che sono in grado di danneggiarci e ucciderci, mentre la seconda definita “modalità sicura” dove le originali creature non possono scalfirci. Se desiderate quindi godervi semplicemente la trama e l’esplorazione senza dover necessariamente temere di essere fatti fuori potete scegliere questa seconda modalità che rende SOMA un walking simulator puro a tutti gli effetti.

Personalmente vi consigliamo di optare per la prima modalità perché l’adrenalina che il titolo riesce a pomparvi nelle vene è tangibile e offre molto all’esperienza generale. Questa idea di eliminare la parte più di tensione del titolo, quella più “horror” è un’ottima trovata per rendere il gioco fruibile anche a chi non si sente proprio a suo agio con i titoli spaventosi e permette a tutti di godersi in tutta tranquillità una trama di qualità.

Per il resto SOMA si presenta come un normale walking simulator, con degli enigmi da risolvere e, nel caso abbiate scelto di giocarlo in modalità normale, fuggire o evitare i vari mostri. 

SOMA

L’arte e la tecnica di SOMA

Dal punto di vista tecnico e artistico il titolo di Frictional Games si presenta come un ottimo esempio di direzione artistica ispirata. Calcare i pavimenti di Pathos-II di SOMA riporta alla mente le emozioni che abbiamo provato la prima volta che ci siamo trovati a Rapture, in Bioshock. Anche su XBOX One, versione da noi provata, il gioco si presenta con un ottimo comparto tecnico e non presenta rallentamenti evidenti, al netto di qualche freeze qua e la a tratti inspiegabile. Un elogio particolare va fatto al design delle creature che ci si parano davanti, ispirato e originale oltre che studiato ad hoc per mettere tensione nel giocatore.

Tensione che viene alimentata anche grazie ad un sapiente uso del comparto audio. Anche la parte sonora è perfettamente studiata e riesce ad abbracciare il giocatore e a trascinarlo nei fondali oceanici. Il titolo è inoltre sottotitolato in italiano con un ottimo doppiaggio in lingua inglese, grazie alla traduzione è facile per tutti riuscire a seguire la fantastica storia e le vicende di Paul.

SOMA

SOMA

SOMA si presenta come un ottimo walking simulator con il grande plus di una direzione artistica e una narrazione fuori parametro. L’idea di rendere fruibile l’avventura sia in modalità “sicura”, senza morti che con la componente survival horror rende il titolo adatto a chiunque. Da giocare assolutamente per gli amanti di fantascienza visto che propone una trama che non temerebbe confronti con titoli anche molto importanti del genere.

9

Trama 8.00

Gameplay 8.00

Arte e tecnica 9.00

Pro:

grande atmosfera

Contro:

gameplay molto guidato

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