Un mix tra classico e moderno
Oggi parliamo di un JRPG nato dai creatori di
The Messenger: i ragazzi di
Sabotage Studio. Stiamo parlando di
Sea of Stars il secondo lavoro del team canadese cambia completamente genere rispetto alla prima opera e si addentra in un campo completamente nuovo per il team di sviluppo. L'obiettivo di
Sabotage Studio era quello di guardare al passato tenendo un occhio fisso verso il futuro e, possiamo dirvelo senza che arriviate fino in fondo alla recensione, l'obiettivo è stato centrato. Abbiamo avuto modo di giocare a
Sea of Stars grazie ad un codice messo a disposizione dagli sviluppatori ed oggi siamo qui a raccontarvi pregi e difetti della produzione nella
recensione di Sea of Stars per PC (giocato su Steam Deck).
La trama di Sea of Stars
Prima di parlarvi della
trama di Sea of Stars (di cui comunque non vi daremo grandi dettagli per evitare qualsivoglia spoiler) vogliamo fare un piccolo discorso incentrato sulla voglia di innovare e sul coraggio che certi studi di sviluppo mettono in campo rispetto a software house più imponenti e blasonate. Il team di
Sabotage Studio nasce nel
2016 in
Canada e si presenta sul mercato con un metroidvania di grande spessore (
The Messenger) che mette subito pubblico e critica d'accordo: i ragazzi hanno talento. Dal 2018, hanno del rilascio del primo titolo i ragazzi canadesi tornano sul mercato con un genere completamente nuovo per loro e con la grande scommessa di innovare uno dei generi più granitici del mercato videoludico: quello dei JRPG. Oltre che bravura gli sviluppatori hanno saputo dimostrare un grande coraggio, coraggio che manca (molto spesso) nelle produzioni più importanti, giusto per fare un esempio l'ottimo
Starfield è sicuramente un prodotto valido ma tutt'altro che innovativo (come potete leggere dalla nostra
recensione). Innovare non è facile e, per farlo bene, servono talento, fortuna e tanto coraggio e i ragazzi di Sabotage Studio sembrano avere tutte queste qualità.
Il
comparto narrativo di Sea of Stars fa bene il suo dovere, racconta una storia (forse non incredibilmente originale) ma ricca di colpi di scena, di alternanza di momenti tristi e divertenti e, più in generale, è in grado di far appassionare il giocatore fin dai primi minuti di gioco. Se però non avete una buona conoscenza della lingua inglese potreste avere non pochi problemi a seguire il racconto poichè
Sea of Stars non è localizzato in italiano e anche la traduzione in inglese soffre di qualche problemino qua e la (probabilmente conviene giocarlo in francese se lo conoscete). Detto questo il titolo di
Sabotage Studio ci mette nei panni di due ragazzi:
Valere e
Zale: due ragazzi speciali, nati l'una durante il solstizio d'inverno e l'altro nel solstizio d'estate. I due frequentano la
Zenith Academy una scuola in grado di aiutarli a controllare i propri poteri e metterli al servizio dell'umanità visto la minaccia incombente di
Fleshmancer, il classico cattivone di turno.
Appena avviato il titolo sarete chiamati a scegliere quale dei due protagonisti impersonare: sulla lunga la scelta non modificherà radicalmente ne il gameplay ne il racconto e potrete scegliere abbastanza serenamente in base al personaggio che più si avvicina al vostro gusto.
Zale, il ragazzo, è associato al
Sole e ai suoi potermi mentre
Valere, la ragazza, è associata alla
Luna. La dicotomia tra giorno e notte, sole e luna ecc è ripresa in diversi momenti dell'avventura e va a toccare anche elementi di gameplay. È così che, dopo una breve introduzione vi troverete in compagnia di
Zale,
Valere e
Garl (un loro caro amico) pronti ad affrontare un'avventura per salvare il mondo dai mostri evocati dal malvagio
Fleshmancer. Il racconto scorre piacevole e durante le partite non ci siamo mai trovati in situazioni noiose e non abbiamo mai avvertito un senso di abbandono ma anzi ci siamo sempre sentiti parte di un'avventura ben più grande di noi.
Il gameplay di Sea of Stars
In apertura abbiamo parlato di come i ragazzi di
Sabotage Studio hanno affrontato lo sviluppo di
Sea of Stars cercando di mantenere sempre un delicato equilibrio tra passato e futuro cercando di innovare un genere abbastanza fermo su se stesso come quello dei JRPG. Dagli screen in questa pagina potrebbe tornarvi alla mente
Chained Echoes (di cui vi abbiamo parlato nella nostra
recensione) e in effetti i due titoli condividono questa voglia di innovazione agendo però su elementi abbastanza diversi tra loro.
Sea of Stars volge il suo sguardo sopra tutto agli elementi di gameplay del genere di riferimento e cerca di modificarne tanti piccoli elementi e riuscendo così ad apportare modifiche significative all'intera produzione.
Sea of Stars è una piccola perla, un titolo in grado di aprire tanti neofiti al mondo dei JRPG
Sea of Stars è un JRPG con visuale dall'altro che, visto da lontano, può sembrare uscito dall'epoca a 16bit (ma di questo ne parliamo meglio nel paragrafo dedicato ad arte e tecnica): nel titolo di
Sabotage Studio siete chiamati a guidare un gruppo di personaggi come in ogni altro GDR giapponese che si rispetti. Il team di sviluppo ha però deciso di abbandonare la logica degli incontri casuali e mettere sempre in grado il giocatore di scegliere se (e quando) affrontare un particolare avversario. In alcuni casi (e potrete già vederlo nei primi attimi dell'avventura) potete optare per skippare certi combattimenti, mentre in altri casi questo risulta decisamente più complicato o impossibile. Già che parliamo di combattimenti conviene dare uno sguardo al sistema di combattimenti che unisce le meccaniche del combat system a turni con un sistema più dinamico legato alla pressione di tasti al momento giusto. Potrete potenziare i vostri attacchi, difendervi in modo più significativo premendo i tasti col giusto ritmo. Anche il sistema di movimento tende a svecchiare il sistema classico dei turni visto che ogni attacco base ricarica la barra del mana (che è tutto fuorchè capiente) e obbliga quindi il giocatore ad una certa dinamicità durante gli scontri.
Ma non è solo nel combat system che
Sea of Stars va ad innovare ma anche nelle meccaniche più basilari del genere. Nel titolo sparisce infatti l'inventario per fare posto ad uno zaino che obbliga i giocatori a pensare bene cosa portarsi dietro e come organizzare il tutto compiendo, di volta in volta, scelte che modificano sensibilmente l'approccio al titolo. Non mancano attività secondarie come la
pesca e il
crafting che si sposano perfettamente grazie ad un meccanismo di creazione delle pietanze che trova un utilizzo immediato nel gameplay vivo del titolo. Difficile poi dimenticare le
boss fight che ci hanno lasciato più volte a bocca aperta, un po' per il design e la caratterizzazione dei nemici e un po' per il loro approccio al combattimento. Prima di passare a parlare di grafica e direzione artistica vogliamo accennarvi ad un mini gioco (
sarà poi giusto chiamarlo mini gioco? ndr.) presente nel titolo:
Wheels. Con questo gioco nel gioco potrete sfidare i personaggi ad uno scontro tra mini figures con l'obiettivo di eliminare i personaggi dell'avversario: niente di rivoluzionario o incredibile sia chiaro, ma indice di cura e passione per i dettagli anche più piccoli. Non vi abbiamo parlato di missioni secondarie ed esplorazioni perchè, da questo punto di vista, quanto proposto da
Sea of Stars è abbastanza classico, considerate che nell'esplorazione dell'open world del mondo di gioco avrete sempre a che fare con personaggi o situazioni che vi apriranno la strada a nuove piccole o grandi avventure durante le quasi quaranta ore che vi separano dai titoli di coda.
L'arte e la tecnica di Sea of Stars
Parlare della
direzione artistica di Sea of Stars non è particolarmente complesso: potete vedere voi stessi come l'opera di
Sabotage Studio sia ispirata e curata e, pur mantenendo salde le sue radici nel passato riesce a declinare il tutto in prospettiva futura. La scelta di adottare una pixel art moderna, colorata ed estremamente dettagliata strizza l'occhio alle vere produzioni proponendo però un livello di dettaglio e di cura davvero encomiabili e distanti anni luce da tantissime altre produzioni dello stesso tipo. Abbiamo apprezzato anche la caratterizzazione dei personaggi e delle ambientazioni anche se abbiamo trovato alcuni più riusciti di altri.
Abbiamo
giocato a Sea of Stars su Steam Deck e riteniamo che il titolo di
Sabotage Studio sia perfettamente adatto al gioco in portabilità e, più nello specifico, alla portatile di casa
Valve. Durante le nostre partite non abbiamo incontrato problemi o bug, il frame rate e la resa visiva sono decisamente ottimi che rendono benissimo sul piccolo schermo di
Steam Deck. Ottima anche la durata della batteria ma non ci aspettavamo molto di diverso visto il comparto tecnico della produzione.
Bene anche la componente audio, sia per quanto riguarda la colonna sonora che per gli effetti sonori.