Grossi cambiamenti in casa Scribblenauts, con Showdown la serie vira verso il party game, vediamo come e' andato l'esperimento!
Ed eccoci qui a parlare di Scribblenauts Showdown, un titolo parte di una serie che ha rivoluzionato il concetto di puzzle game diversi anni fa. Scribblenauts Showdown cambia rotta rispetto a quanto proposto dai titoli precedenti e passa dalla modalità single player a quella multiplayer andando a mutare le radici del gioco trasformandolo, di fatto, in un party game.
La serie di Scribblenauts fa la sua comparsa, con Scribblenauts Showdown, per la prima volta su console Sony e Microsoft. Visto che il titolo non offre una componente narrativa andiamo ad analizzare un po’ le radici della serie per cercare di capire da cosa è partito Scribblenauts e dove è arrivato.
Nato nel 2009 come titolo per Nintendo DS, il gioco dei ragazzi di 5th Cell arrivò come un fulmine a cel sereno, un puzzle game che ci permetteva di creare qualsiasi elemento (o quasi, ovviamente) digitandone il nome.
Esattamente, scrivevi “albero” e sul DS ti appariva un albero che magari ti serviva per risolvere l’enigma che ti impediva l’accesso al livello successivo. Come potete ben immaginare l’unicità e l’originalità del gameplay sono stati alla base del successo della serie.
Ora lo sviluppo è passato nelle mani del team di Shiver Entertainment e il titolo che ci troviamo di fronte non è esattamente quello che ci aspettavamo, Shiver Entertainment sembra aver perso parte della sua identità, ma andiamo con ordine e parliamo più approfonditamente nel paragrafo dedicato al gameplay.
Ed eccoci arrivare alle note dolenti, se vi ricordavate di Scribblenauts come di quel puzzle game innovativo e originale, beh tenetevi ben stretto il ricordo perché in Scribblenauts Showdown le cose sono cambiate e non necessariamente in meglio.
Scribblenauts Showdown ha infatti virato il suo gameplay verso una forma più da party game che non da vero e proprio puzzle game. Scribblenauts Showdown ci mette infatti a tre diverse modalità di gioco: la modalità Versus che ci consente di sfidare un amico ad una serie di minigiochi di vario tipo, la modalità Showdown che mantiene inalterata la formula di Versus variando il numero di giocatori (si passa da due ad un massimo di quattro) e la modalità Sandbox è quella che più si avvicina ai precedenti capitoli ma che offre, purtroppo, una serie di contenuti abbastanza limitati.
La sensazione che si ha giocando al titolo dei ragazzi di Shiver Entertainment è che non sia uno Scribblenauts, i minigiochi sono ripetitivi e privi di mordente, le partite in multiplayer tutto fuorché esaltati e anche la modalità sandbox che richiama i fasti delle vecchie produzioni non riesce a risollevarne le sorti, colpa sopratutto della pochezza di contenuti e dell’ispirazione pressochè nulla che questi hanno.
C’è un’ultima cosa che colpisce ancora più forte di quanto detto prima: il sistema di controllo: eravamo infatti chiaramente preparati a dover giocare uno Scribblenauts senza l’immediatezza della stile del DS e sapevamo di dover giungere a compromessi ma non ci aspettavamo certo di trovare una situazione così critica. I controlli risultano infatti macchinosi ed eccessivamente confusionari rendendo di fatto la riuscita di ogni azione più legata alla mera fortuna che non alla propria abilità.
Forse la parte più riuscita della produzione (anche perché praticamente invariata) è quella relativa all’alla direzione artistica. Il titolo offre infatti sempre quel tocco originale e giocoso che tanti cuori ha infranto. Dal punto di vista tecnico le cose (almeno per quanto riguarda la versione XBOX One che abbiamo provato) vanno abbastanza bene, non abbiamo infatti riscontrato problemi prestazionali ma c'è anche da dire che li elementi “mossi" a schermo non dovrebbero mettere in serie difficoltà nessuna console attuale.
Le musichette di sottofondo riescono a tenerci compagnia per le prime fasi di gioco poi rischiano di diventare ripetitive anche quelle ma se non altro provano a fare bene il loro lavoro. Buona la traduzione italiana che ci consegna un prodotto, se non altro, ben localizzato nella nostra lingua.
Scribblenauts Showdown è un titolo che ci ha profondamente deluso, l’idea di snaturare così un’esperienza di gioco che era diventata parte stessa della serie ha del folle. Chiariamo il concetto, non è che una serie non debba “innovare” ma qui le cose sono andate proprio in direzione diametralmente opposta ed è un vero peccato perché dall’arrivo della serie di Scribblenauts su console Sony e Microsoft ci aspettavamo decisamente di più. A salvarlo dalla completa catastrofe interviene la modalità Sandbox che riesce a tenere il titolo a galla e farlo arrivare alla (risicata) sufficienza.
Trama 6.00
Gameplay 5.50
Arte e tecnica 7.00
alcuni mini giochi divertenti
gameplay completamente snaturato