Da grandi titoli nascono... grandi titoli
L'abbiamo detto più volte e continueremo a ripeterlo allo sfinimento: mai come in questa generazione gli indie hanno fatto sentire la loro voce e regalato ai videogiocatori delle vere e proprie perle videoludiche. Sono innumerevoli i titoli sviluppati da piccole case di produzione che ci hanno appassionato, il primo titolo che ci salta in mente è l'eccezionale
Dead Cells, impossibile poi non citare l'incredibile
Disco Elysium o il più recente
Deep Rock Galactic. Abbiamo volutamente citato generi e periodi di pubblicazione diversi proprio a voler dimostrare quanto la produzione sia varia, sia in termini di release date che di genere. Ovviamente abbiamo lasciato centinaia di titoli fuori dalla nostra citazione ma oggi siamo qui per aggiungerne, forse, uno che arriva proprio sul finire dell'anno, stiamo parlando di
ScourgeBringer, un titolo in grado di mixare sapientemente
Celeste e
Dead Cells. Ora abbiamo la vostra attenzione? Bene, seguiteci nella nostra
recensione di ScourgeBringer per Nintendo Switch.
La trama di ScourgeBringer
Come al solito iniziamo dal comparto narrativo e dalla lore del titolo. Possiamo dirvi subito che
la trama di ScourgeBringer non presenta un tessuto narrativo particolarmente complesso ma non per questo il titolo è lacunoso sotto questo punto di vista. I ragazzi di
Flying Oak Games, una coppia di sviluppatori francesi che abbiamo avuto modo di conoscere grazie al loro precedente titolo:
Neurovoider, hanno creato un contesto narrativo molto interessante e affascinante lasciando nelle mani del giocatore lo svolgersi della trama.
Il mondo di
ScourgeBringer è un mondo devastata da un conflitto che dura da anni, da ormai troppo tempo. Non è sempre stato così però, la vita scorreva felice, almeno fino al giorno dell'arrivo del terribile
monolite nero. La sua comparsa ha seminato morte e distruzione in tutto il pianeta, i morti, dal suo arrivo, ormai non si contano più, ne tra i civili ne tra i prodi guerrieri che, a più riprese, hanno cercato di distruggere il monolite dall'interno. Si, sembra infatti questa l'ultima speranza per la popolazione: distruggere l'invasore inviando dei guerrieri in missione suicida. Inutile dire che nessuno di loro ha mai fatto ritorno e il monolite galleggia ancora inesorabile sulle teste di tutti.
Questo è il mondo di
ScourgeBringer ed è in questo contesto che
Khyra (la nostra protagonista dai bianchi capelli) viene inviata all'interno del monolite. In compagnia di un automa a supporto la nostra eroina dovrà farsi largo all'interno del nemico e distruggerlo dal suo interno. La storia come potete capire non è stratificata, non offre una narrazione profonda ma il mondo di gioco, la sua lore è affascinante e originale. Vi lasciamo il piacere della scoperta e non vi raccontiamo oltre, vi diamo però una buona notizia:
ScourgeBringer è localizzato in italiano.
Il gameplay di ScourgeBringer
Iniziamo subito col dire che
ScourgeBringer non è un gioco facile, non è un titolo che si gioca e che arriva ai titoli di coda da solo. L'ultima fatica dei ragazzi di
Flying Oak Games è accessibile a tutti, non è un titolo che vi obbliga a ricordare sequenze di tasti e combo o che ha comandi intricati, anzi tutt'altro, è un gioco che, pad alla mano, da una sensazione di controllo molto importante. E' quando siete all'interno della stanza che state affrontando (stanze che vengono generate proceduralmente dal gioco) che vi renderete conto che tutto quello che avete imparato nel tutorial non è nient'altro che l'ABC del gameplay e che ora dovete mettere in pratica ed applicare ogni singolo, semplice, elemento.
E' proprio grazie al tutorial che
ScourgeBringer vi spiega le meccaniche che stanno alla base del gameplay: è qui che imparate a colpire con i fendenti di spada, che imparerete ad utilizzare il dash aereo, a saltare da una piattaforma all'altra e sfruttare un nemico come trampolino per colpire il successivo. E la cosa più bella è che, alla fine del tutorial, vi sentirete gasatissimi perchè sarete convinti di padroneggiare il gameplay, ma la vostra convinzione verrà meno in poco tempo. Si perchè all'interno dei vari livelli vi renderete conto che ora, tutto quello che avete imparato, dovete metterlo in pratica, dovete inanellare le combo, dovete saltare al momento giusto e sfruttare lo slancio del dash per scavalcare quell'ostacolo che sembra invalicabile. Vi renderete conto che, spesso, i nemici a schermo sono molti e che i proiettili arrivano da tutte le parti e capirete che la morte è sempre li, dietro l'angolo, e che dovrete armarvi di pazienza per provare e riprovare.
Ogni sconfitta però non deve essere un motivo di retro-front, ogni morte è un insegnamento e, grazie all'Albero Sacro potrete potenziare
Khyra e renderla più potente per il prossimo giro di combattimenti. Ma non sarà solo la nostra agile e spietata protagonista a migliorare, no saranno le vostre skill che, pian piano affioriranno. Vi renderete conto che non è solo grazie ai nuovi power up che procederete più spediti, ma grazie alla vostra esperienza col mondo di gioco. Giocando a
ScourgeBringer abbiamo vissuto le stesse sensazioni provate con
Dead Cells (qui potete leggere la nostra
recensione di Dead Cells per XBOX One), ma non solo, c'era dell'altro, i movimenti rapidi di Khyra ci hanno portato alla mente
Celeste, i salti incredibili di
Madeline nella sua scalata verso il monte.
L'arte e la tecnica di ScourgeBringer
Anche sotto il
profilo della direzione artistica e del comparto prettamente tecnico ScourgeBringer non delude affatto. Certo, l'approccio stilistico non si può definire "originale" in senso stretto, la pixel art di cui il titolo si fregia è sicuramente di ottima fattura ma molto canonica, molto "classica" per certi versi. Anche le palette cromatiche utilizzate ci sono sembrate abbastanza semplicistiche se così possiamo dire ma l'impatto nel suo complesso è sicuramente interessante.
Niente da obiettare sul fronte tecnico, nelle nostre partite su
Nintendo Switch (giocate rigorosamente in modalità portatile) non abbiamo mai notato il minimo cedimento o rallentamento. In un titolo come ScourgeBringer dove la differenza tra la vita e la morte può essere appesa ad un singolo frame è fondamentale che il motore di gioco sia all'altezza del gameplay e così è.
Buona anche la colonna sonora e il comparto audio in generale, buone le melodie che accompagnano la nostra eroina nelle sue peripezie all'interno del monolite nero.