Vivo o morto, tu verrai con me!
È quasi una regola non scritta quella che, nel mondo videoludico, quando si sente la parola tie-in si associa, quasi sempre, una produzione di basse, bassissime pretese. Abbiamo fatto questa premessa perchè, alla scoperta della messa in produzione di un titolo dedicato a
Robocop il nostro primo pensiero non fu assolutamente positivo, eppure oggi siamo qui per raccontarvi di un gioco che, malgrado alcuni evidenti difetti, riesce a dimostrarsi assolutamente valido. Stiamo parlando di
Robocop: Rogue City, sviluppato dal team di
Teyon e pubblicato da
Nacon. Grazie ad un codice ricevuto dal publisher abbiamo avuto modo di giocare il titolo e siamo pronti a raccontarvi la nostra opinione a riguardo, se volete farci compagnia continuate nella
recensione di Robocop: Rogue City per PC (giocato su Steam Deck).
La trama di Robocop: Rogue City
Prima di addentrarci nella recensione e di parlare della
trama e, sopra tutto, della
narrazione di Robocop: Rogue City dobbiamo fare due parole sugli sviluppatori dietro al titolo e questo per evitare possibili preconcetti che potrebbero offuscare l'opera stessa. Conviene quindi togliere subito l'elefante dalla stanza e parlare dei ragazzi di
Teyon, un team che fino ad ora non ha saputo farsi notare per i propri capolavori, anzi, a loro dobbiamo il terrible
Rambo: The Videogame e il passabile
Terminator Resistance. Ecco, dimenticate entrambi i titoli, Robocop: Rogue City non è sicuramente candidato ai Game of The Year ma è un titolo assolutamente solido, divertente e, sopra tutto, coerente con se stesso e con la lore di Robocop.
Ci tenevamo a fare questa premessa perchè spesso si parte con dei pregiudizi che possono minare la corretta valutazione di una produzione e non volevamo che questo accadesse. Detto questo la trama di
Robocop: Rogue City è ambientata a cavallo tra il secondo e il terzo episodio e racconta una storia originale che prende molto (
e sfrutta anche tanto ndr.) di quello proposto dai film ma con una linea narrativa a se stante. Ovviamente torniamo a vestire i panni del super poliziotto che prende, come è giusto, le sembianze di
Peter Weller (
che ha anche prestato la sua voce per il doppiaggio! ndr.), la Detroit di Robocop: Rogue City è la stessa città rappresentata nei film dove la delinquenza ha ormai preso il sopravvento e la violenza sembra essere l'unica legge che i criminali capiscono. Inutile dire che, anche questa volta, toccherà a noi salvare la città ma non saremo soli: nel titolo trovano infatti spazio anche i comprimari che abbiamo imparato ad amare nei film come l'agente
Anne Lewis e molti altri.
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Ad ogni modo
Robocop dovrà fronteggiare un nuovo criminale che sa decisamente il fatto suo: il
New Guy. Nella prima missione, che funge anche da tutorial e che permette di prendere confidenza col sistema di controllo, avremo a che fare con i criminali che hanno occupato il palazzo di
Canal 9 e toccherà a noi il compito di portare tutti in salvo. Al netto della trama (che risulta godibile e che fa sentire il giocatore all'interno di un film) abbiamo apprezzato in modo particolare il tentativo (
riuscito ndr.) degli sviluppatori di trasmettere qualcosa di più oltre le semplici immagini a video:
Robocop: Rogue City tocca temi delicati e le scelte che dovrete prendere influenzeranno gli eventi (anche se non in modo drastico). Vi lasciamo la scoperta delle varie missioni e, più proseguirete, più vi renderete conto del grande lavoro di studio del materiale originale che gli sviluppatori hanno fatto per realizzare il titolo. Vi ricordiamo inoltre che
Robocop: Rogue City è localizzato in italiano.
Il gameplay di Robocop: Rogue City
Inutile negarlo, entrare nei panni di Robocop ha fatto scendere in noi una lacrimuccia. D'altra parte Robocop è stato uno degli eroi della nostra infanzia e di titoli a lui dedicati non se ne sono visti parecchi. Il secondo timore che avevamo era quello di trovarsi di fronte al classico che non tenesse conto del protagonista, di quello Robocop è e rappresenta. Anche da questo punto di vista ci ha fatto piacere notare come i ragazzi di
Teyon siano riusciti a esaltare le caratteristiche (e i problemi) che il poliziotto robot portava con se. Se siete abituati agli sparatutto in stile
DOOM, con salti, lanci, movimenti rapidi e quant'altro dimenticatevi tutto: qui impersonate una pesante, poco scattante ed estremamente devastante macchina da guerra,
siete Robocop!
Robocop: Rogue City vi fa sentire davvero nei panni di Robocop, sia per la sua potenza distruttiva che per la sua umanità
La classificazione più chiara e limpida di
Robocop: Rogue City è quella di
FPS classico vecchia scuola. Il titolo non mostra infatti velleità o colpi di testa particolari: gli sviluppatori si sono concentrati sul rendere al meglio possibile le sensazioni che il giocatore potesse provare nei panni di un personaggio come Robocop. Fin dai primi minuti è chiaro come la potenza di fuoco del nostro eroe sia devastante e si ha fin da subito la sensazione di esser invincibili, sensazione che si scontra con la realtà dopo che ci si rende conto che i colpi ci fanno male (
e neanche poco! ndr.). È in quel preciso momento che vi rendete conto che le azioni come abbassarsi, saltare per evitare i colpi, correre verso gli avversari qui non sono possibili e vi dovete assolutamente reinventare. L'elemento più importante del
gameplay di Robocop: Rogue City è, dal nostro punto di vista, la sua totale vicinanza al personaggio visto nei film. Ovviamente non dovete stare fermi a farvi crivellare di colpi, potete mettervi dietro un muro (stando attenti che questo non venga tirato giù dai colpi dei criminali visto che i muri qui si spaccano), aspettare il momento e fare fuoco.
È proprio quando iniziano le sparatorie che
Robocop: Rogue City offre il meglio di se: preparatevi a monitor che scoppiano, vetri che vanno in frantumi, foglio di carta distrutti e pezzi di pareti o colonne che si sbriciolano. Per certi versi alcune situazioni ci hanno ricordato l'ottimo
CONTROL di
Remedy, almeno per l'effetto a video che si ha durante una sparatoria (se vi siete persi la nostra opinione sul titolo potete leggere la nostra
recensione di CONTROL per farvi un'idea). Se vi state domandando se potete usare la mitica
Auto-9 la risposta è si ed essa sarà sempre disponibile ma non sarà l'unico strumento di morte a vostra disposizione. Potrete infatti contare su mitragliatori, pistole, fucili pesanti e tutto quello che i malviventi lasciano sul loro cammino. Anche l'ambiente circostante può però essere usato come arma e scagliare un monitor in faccia ad un teppista è sempre una buona idea. Prima parlavamo di sentirsi invincibili, Robocop ha a sua disposizione una barra della salute abbastanza generosa ma potrete in ogni momento ricaricarla grazie a degli utili stimpack che trovate nei livelli. Nei livelli avrete modo di recuperare anche refurtiva e prove come farebbe un vero poliziotto.
Abbiamo giocato a Robocop: Rogue City su Steam Deck e siamo rimasti piacevolmente colpiti da come il titolo si lasci giocare alla grande sulla piccola portatile di casa Valve. Giocare con il controller integrato nella console è comodo e il sistema di comandi funziona alla grande. Durante le nostre partite non abbiamo nemmeno avuto problemi di input lag o altro. Se vi state domandando se si fa altro oltre che sparare in
Robocop: Rogue City la risposta è fondamentalmente no, la meccanica alla base del titolo è essenzialmente quella di un classico FPS, certo, nel titolo trova anche una sua parte la componente esplorativa che fa però più da collante tra le varie missioni che da vero perno dell'avventura. Abbiamo però qualche chicca come la personalizzazione dell'
Auto-9 che ci consente di rendere l'approccio al gioco più simile ai nostri gusti.
L'arte e la tecnica di Robocop: Rogue City
Non possiamo che lodare il lavoro svolto dal punto di vista artistico e di contesto:
Robocop: Rogue City è una lettera d'amore ai film e al contesto che questi rappresentano. Il rischio di uscire con elementi stereotipati o novità aggiunte di testa propria nella produzione era alto e invece il team di sviluppo ha preferito seguire un approccio molto conservativo, quasi dogmatico verso i titoli cinematografici. L'atmosfera che si respirava nei film si respira anche in questa produzione e questo forse è il maggior pregio del titolo. I personaggi, le ambientazioni (e i suoi anni), le atmosfere, i colori... tutto ricorda Robocop.
Dal punto di vista tecnico dobbiamo sicuramente evidenziare qualche problema, non grave ma comunque presente. Partiamo col dire che
Robocop: Rogue City gira su Steam Deck in modo decente con un frame rate che varia dai 30 ai 50 FPS sfruttando l'FSR e sacrificando chiaramente dettagli e configurazioni pesanti. L'elemento più problematico lo si trova nei testi davvero piccoli che rischiano di non essere leggibili anche in momenti in cui sono davvero necessari. Durante le sparatorie non ci si rende conto del frame rate che fluttua ma se tenete l'FPS counter in alto a sinistra noterete che è decisamente ballerino. Di contro non abbiamo notato particolari errori o problemi durante le nostre partite anche se qualche bug qua e la si è fatto notare (sopra tutto legato al motore grafico).
Ottima la componente sonora col doppiaggio di Robocop in carico all'attore originale, Peter Weller, che rende l'idea di quanto il titolo sia stato curato anche da questo punto di vista. Ottimi anche gli effetti sonori e la resa che hanno a video nei vari contesti.