Robbie ti ruba il paradiso
Qualche anno fa (ormai ne sono passati parecchi) uscì un titolo che, in un certo senso, riaprì la strada ai giochi "difficili" e non stiamo parlando di sua maestà
Dark Souls ma del più "piccolo"
Super Meat Boy (qui trovate la nostra
recensione di Super Meat Boy per Nintendo Switch). Il titolo sviluppato dal team Meat poneva il giocatore davanti ad un livello di sfida molto alto ma non inaccessibile e, sopratutto, dove le capacità del giocatore la facevano da padrona. E' sulla stessa scia del famoso platform che i ragazzi di
Pixel Reign ci presentano la loro ultima creazione:
Robbie Swifthand And The Orb Of Mysteries. Allo stesso modo del suo illustre predecessore anche questo platform mette davanti al giocatore un titolo complesso e difficile da padroneggiare ma che sa regalare grandi soddisfazioni. Se volete saperne di più armatevi di pazienza e seguiteci nella nostra
recensione di Robbie Swifthand And The Orb Of Mysteries per
Nintendo Switch.
La trama di Robbie Swifthand And The Orb Of Mysteries
E partiamo dalle basi, come al solito, e parlando cioè della
trama di Robbie Swifthand And The Orb Of Mysteries, nel titolo di
Pixel Reign impersoniamo il famoso ladro
Roberto, detto
Robbie una piccola canaglia che ha un unico obiettivo nella vita: accumulare quanta più ricchezza possibile. Capirete bene che non ci troviamo di fronte ad un vero e proprio San Francesco ma tantè.
Il nostro protagonista (chiamarlo eroe ci sembra un po' eccessivo) si sveglia nel bel mezzo di un misterioso dungeon e fa la conoscenza di un fluttuante spirito blu. L'essere etereo spiega al nostro ladruncolo che ha la possibilità di ricevere una grandiosa e ricchissima ricompensa e di uscire dal dungeon (avendo di conseguenza salva la vita) se le riporterà l'
Orb of Mysteries che è sperduto all'interno del labirintico dungeon nel quale Robbie è intrappolato. Inutile dire che alla parola ricchissima il nostro era già pronto per partire e recuperare il famoso globo.
Questo è l'incipit narrativo che fa da sfondo a
Robbie Swifthand And The Orb Of Mysteries e come avrete ben avuto modo di capire non è decisamente un'introduzione da Premio Strega ma è, se non altro, sufficiente a metterci alla ricerca dell'
Orb of Mysteries. Va detto, spezzando una lancia in favore degli sviluppatori, che questo genere di giochi raramente ha una trama articolata e ben definita, anche perchè a conti fatti risulta abbastanza inutile ai fini del gameplay e della fruizione del titolo.
Il gameplay di Robbie Swifthand And The Orb Of Mysteries
Ed eccoci a disquisire della parte più interessante della produzione: il gameplay. Facciamo una piccola premessa prima di iniziare a parlare delle caratteristiche tecniche e del tipo di gioco che propone l'ultima fatica dei ragazzi di
Pixel Reign:
Robbie Swifthand And The Orb Of Mysteries non è un gioco per tutti. Questo è un concetto che deve restare ben saldo nella mente di ogni possibile acquirente: se avete pazienza e siete disposti a scontrarvi con un titolo punitivo (ma al contempo in grado di regalare soddisfazioni) allora continuate a leggere, altrimenti se siete quel genere di giocatore che preferisce i titoli guidati o meno impegnativi conviene che non prendiate in considerazione questo gioco.
Siete giocatori della prima categoria? Appassionati di
Celeste e
Super Meat Boy? Bene! Allora possiamo continuare a parlare di gameplay e di
Robbie Swifthand And The Orb Of Mysteries. Il titolo è un platform 2D dallo stampo abbastanza classico e propone al giocatore un obiettivo (sulla carta) abbastanza semplice: recuperare un antico manufatto. Il problema è nella strada che separa noi dal recupero del globo:
Robbie Swifthand And The Orb Of Mysteries è infatti infarcito di trappole, avversari ed enigmi che metteranno a dura prova le vostre capacità e la vostra pazienza.
Fortunatamente i controlli di Robbie sono perfetti, sempre precisi e senza un minimo di lag e per questo, ogni volta che moriremo potremo solo ed esclusivamente attribuire la colpa a noi stessi. Rispetto ad altri giochi potrete però provare ogni livello infinite volte (senza limiti) e selezionare il grado di sfida che volete affrontare (tra "Not so hard", "Hard" e "Insanity"), non sarà però sufficiente avere nervi saldi e riflessi pronti per raggiungere la fine del livello perchè per scoprire le varie trappole mortali dovrete (non sempre ma molto spesso) caderci dentro e proprio da questo elemento nasce la meccanica
Trial & Error che fa da base al sistema di gioco. Questo potrebbe allontanare un'altra categoria di giocatori: quelli che non vogliono continuare a "morire per imparare". Ovviamente questa tipologia di giochi soffre di una certa ripetitività di fondo, ripetitività che potrebbe mettere in ginocchio anche i più accaniti e convinti fra di voi.
Vi ricordiamo infine che
Robbie Swifthand And The Orb Of Mysteries non è localizzato in italiano ma, di contro, non avrete bisogno di una grande conoscenza della lingua inglese per poter godere del titolo poichè, come dicevamo poco sopra, non c'è molto da seguire a livello di trama.
L'arte e la tecnica di Robbie Swifthand And The Orb Of Mysteries
Robbie Swifthand And The Orb Of Mysteries è, dal punto di vista del design e della direzione artistica, decisamente interessante. I ragazzi di
Pixel Reign sono riusciti a proporre un titolo con una buona atmosfera, ricco di elementi coerenti col mondo di gioco e perfettamente integrati tra loro. Ogni livello è realizzato a mano (e la differenza rispetto ai giochi con i livelli creati proceduralmente si vede eccome) ed è ricco di elementi e dettagli unici: sembra che gli sviluppatori ci abbiano messo davvero il cuore nella realizzazione di ogni singolo elemento.
Nella nostra prova su
Nintendo Switch, dove abbiamo giocato a
Robbie Swifthand And The Orb Of Mysteries in modalità portatile non abbiamo mai notato rallentamenti o problemi di varia natura e il gioco si è sempre comportato molto bene con un'ottima resa grafica e una fluidità eccellente. Tecnicamente il titolo si presenta quindi solido e perfettamente adatto all'ibrida di casa Nintendo. Chiudiamo il paragrafo parlando della componente sonora e musicale: anch'essa curata e perfettamente adatta al titolo.
Sfoglia la galleria