Due ruote, una passione
Siamo arrivati ormai alla quarta incarnazione di quello che è diventato, a tutti gli effetti, il punto di riferimento in materia di simulazioni motociclistiche di casa
Milestone. Stiamo, ovviamente, parlando di
RIDE 4 ultimo arrivato di un brand che ha saputo, anno dopo anno, migliorare sotto molti aspetti e che ha, soprattutto, dimostrato come i ragazzi milanesi di Milestone ascoltino i feedback che i giocatori riportano di anno in anno. Se siete appassionati delle due ruote sapete benissimo che il mercato, al momento, è ancora in cerca di un vero e proprio leader nel campo dei simulatori motociclistici e Milestone sembra intenzionata a colmare questa lacuna ma ora, bando alle ciance, salite in sella con noi nella
recensione di RIDE 4 per XBOX One.
La trama di RIDE 4
Come al solito è difficile parlare di trama e narrazione quando si ha a che fare con titoli sportivi o simulatori di guida anche se al tendenza ad introdurre le modalità carriera in questi titoli sta via via colmando la lacuna. Ovviamente non vi aspettate una trama da
Premio Strega ma, se non altro, permette anche a chi vorrebbe avere una sorta di filo conduttore per esplorare il mondo di gioco.
RIDE 4 presenta una buona quantità di modalità di gioco, fin dai primi minuti però ci si rende immediatamente conto di come Milestone abbia voluto mettere in risalto la
Modalità Carriera. Gli sviluppatori milanesi hanno completamente reinvitato questa modalità e ora avete la possibilità di cimentarvi in un numero davvero impressionante di gare con moto di cilindrata e tipo anche molto differenti tra loro.
Chi si aspettava una modalità carriera piatta e molto lineare dovrà ricredersi (almeno in parte) visto che per progredire dovrete recuperare le varie patenti di guida e gareggiare e ognuno di questi "momenti di gioco" vi porterà via parecchio tempo. Avanzare nella trama vuole anche dire guadagnare esperienza e crediti in-game, gli stessi crediti che vi consentiranno di acquistare nuovi mezzi e di potenziarli.
Se è vero che la modalità carriera rappresenta, in un certo senso, la vera e propria porta d'ingresso nel mondo di gioco di
RIDE 4, è altrettanto vero che il titolo ha anche altre frecce al proprio arco. Le
gare singole sono ancora presenti e consentono al giocatore di affrontare delle partite molto rapide senza dover necessariamente intraprendere tornei o altro.
Non poteva ovviamente mancare la possibilità di effettuare gare in
multiplayer con una buona varietà di modalità e gare da poter effettuare aumentando in modo sensibile la longevità del titolo. Infine vi ricordiamo che
RIDE 4 è localizzato in italiano e che quindi potrete districarvi tra i menù e nel mondo di gioco senza problemi anche se non conoscete la lingua inglese.
Il gameplay di RIDE 4
Ma passiamo al vero cuore e perno centrale della produzione: il gameplay. Possiamo definire
RIDE 4 come un simulatore di guida motociclistico ma in effetti il titolo di Milestone non è così strettamente legato al concetto di simulazione o meglio, non solo. Andiamo però con ordine,
RIDE 4 prende quanto di buono fatto e visto in
RIDE 3, lo migliora e cerca di aggiungere altro. La meccanica che sta alla base del titolo è strettamente legata alla personalizzazione della moto e alle impostazioni che si possono andare, volta per volta, a definire. Sicuramente RIDE 4 non è un titolo adatto a chi pensa di prendere in mano il pad e cominciare a sgasare a destra e a manca senza soluzione di continuità:
il titolo di Milestone non è un arcade.
Ma quindi
RIDE 4 è dedicato agli appassionati di simulazione? No, non proprio, RIDE 4 cerca infatti di tenere il proverbiale piede in due scarpe senza però (per fortuna) scontentare nessuno. Grazie ad un sistema di impostazioni e configurazioni abbastanza profondo è possibile abilitare o disabilitare gli aiuti alla guida, la possibilità di riavvolgere il tempo e via di questo passo. Ovviamente il gameplay non vira mai troppo sull'arcade ma, sicuramente, ammorbidisce di molto la curva di apprendimento del giocatore. Se desiderate godervi appieno il gioco di Milestone preparatevi a fare un investimento in termini di tempo abbastanza sostanzioso: per apprendere tutte le meccaniche e le sfumature che RIDE 4 propone vi servirà dedizione e pazienza.
Tra le novità più interessanti rispetto al precedente capitolo troviamo la nuova gestione dell'usura dei pneumatici e una rivisitazione dell'intelligenza artificiale che ci è sembrata decisamente migliorata. Anche parlando di AI dobbiamo fare un piccolo distinguo: ai livelli di difficoltà più alta si riescono ad apprezzare in misura maggiore i miglioramenti, l'IA diventa più aggressiva, competitiva ma mai impossibile da eguagliare. Molto buono il sistema di controllo che saprà regalarvi grandi soddisfazioni (soprattutto dopo che avrete imparato a sfruttare sapientemente gli input analogici): insomma un sistema che risulta complesso da padroneggiare fino in fondo ma in grado di soddisfarvi appieno. Sempre parlando di controlli ci siamo trovati molto bene con il pad di XBOX One, sia per quanto riguarda la corsa degli analogici che la sensazione generale di guida, anche questa volta il pad di casa Microsoft si è rivelato all'altezza delle aspettative.
L'arte e la tecnica di RIDE 4
Ed eccoci arrivati al vero tallone d'Achille della produzione: il
comparto tecnico. Oggi, ormai a fine generazione, le aspettative da questo punto di vista sono molto alte e sembra che Milestone non si sia impegnata troppo a fondo in questo reparto. In parte potete verificare anche voi stessi con gli screen pubblicati in questa recensione: alcuni sembrano delle piccole fotografie in altre si nota una certa mancanza di cura. C'è da aggiungere che, sicuramente mentre giocherete non vi verrà naturale cercare di difetti, impegnati come sarete a fare del vostro meglio nella gara, ma per chi guarda da fuori la sensazione di "lavoro poco rifinito" è molta.
Qualche problemino l'abbiamo riscontrato anche in termini di fluidità,
RIDE 4 gira bene su XBOX One X ma non benissimo, l'utilizzo della modalità performance non solo è consigliato, ma si rende quasi obbligatorio se volete giocare davvero con una buona fluidità. Buona invece la cura dei dettagli delle modo così come gli effetti atmosferici che sono resi molto bene e che aiutano molto ad immergere il giocatore nel mondo di gioco. Chiari, puliti e semplici i menu che rendono tutto molto accessibile anche con pochi passaggi.
Sotto il profilo audio non c'è molto da dire: il sonoro fa il suo lavoro (e lo fa anche discretamente bene) ma non offre nulla di innovativo, un buon lavoro che ben si adatta ad una produzione di questo tipo.