Una storia tutta da scoprire
Spesso nel mondo videoludico abbiamo a che fare con investigazioni, ricerche e scoperte da fare, sempre più spesso gli sviluppatori e i publisher cercano di proporre prodotti semplici che in qualche modo portino il giocatore al finale del titolo senza che quest'ultimo faccia molta fatica, alle volte senza quasi "giocare". E' di tutt'altra natura il titolo di cui andiamo a parlare oggi:
Return of the Obra Dinn, ultima creazione del brillante
Lucas Pope autore del già eccellente
Papers, Please. Se volete scoprire cosa è successo alla
Obra Dinn seguiteci nella nostra
recensione di Return of the Obra Dinn per Nintendo Switch.
La trama di Return of the Obra Dinn
Siamo particolarmente attratti dai videogiochi che raccontano una storia, ancora di più da quei titoli che la bella storia te la fanno scoprire, passo dopo passo. Ecco
Return of the Obra Dinn finisce dritto dritto in questa categoria, anzi fa molto di più,
la trama di Return of the Obra Dinn la costruirete voi, scelta dopo scelta, intuizione dopo intuizione. Una caratteristica praticamente unica di
Return of the Obra Dinn è proprio quella di non obbligare il giocatore a giocare tutto: il videogiocatore potrà scegliere quando "terminare" l'avventura (ovviamente il gioco mette dei paletti ma davvero potrete decidere quando, secondo voi, avrete le idee abbastanza chiare sull'accaduto).
Partiamo però dall'inizio e scopriamo perchè ci troviamo sulla
Obra Dinn, per fare questo dobbiamo fare un altro altro passo indietro per capire cos'è la Obra DInn e un minimo accenno sulla sua storia. Siamo ad inizio '800 e il nostro protagonista è un
investigatore assicurativo della Compagnia delle Indie Orientali, la società ci ha chiamato perchè un evento davvero particolare è appena accaduto: la Obra Dinn è tornata in porto. La Obra Dinn è una nave partita nel 1802 con destinazione l'estremo oriente, la nave non è però mai giunta a destinazione, è il
14 ottobre 1807 che si presenta, come nulla fosse, in porto ed è qui che entriamo in scena noi.
Ecco quindi che, dotati di una bussola decisamente anomala, ci troviamo sull'imbarcazione ed ora è tutto nelle nostre mani, il nostro compito è scrivere le pagine del libro di bordo
raccontando quello che è successo alla Obra Dinn e al suo equipaggio. Tutto il gameplay del titolo gira intorno alla storia scritta da Lucas Pope e la narrazione riveste il vero ruolo da protagonista dell'intera produzione. Inoltre
Return of the Obra Dinn è localizzato in italiano e la localizzazione è eccellente.
Il gameplay di Return of the Obra Dinn
Abbiamo capito che il
cuore pulsante di Return of the Obra Dinn è la sua narrazione emergente che getta il giocatore in un contesto dandogli solo le informazioni minime per poi mettere nelle sue mani il destino dell'intera produzione. Ed è proprio questo quello che rende
Return of the Obra Dinn un titolo che andrebbe giocato da tutti, si perchè
il titolo sviluppato da Lucas Pope disintegra completamente la barriera tra protagonista e giocatore, in ogni momento dell'avventura tutto quello che avrete scoperto è esattamente quello che sa il nostro protagonista (o la nostra protagonista a seconda del sesso del personaggio che il gioco decide in modo casuale all'avvio della partita).
Cerchiamo di spiegarci meglio, se state giocando ad un titolo della serie
Batman Arkham ad esempio, il nostro eroe ha un sistema abbastanza semplice per "investigare", attiva una funzione che permette al gioco di "cercare per voi" e Batman (il protagonista) ha sempre delle informazioni in più rispetto a voi. Ecco in
Return of the Obra Dinn questa cosa non succede, siete voi che dovete cercare, creare relazioni e annotare gli indizi (anche su fogli di carta veri, in certi casi) e ricostruire cosa è accaduto sulla nave. Tanto tempo fa avevamo
recensito The Witness per XBOX One e, anche in quel caso, alcuni enigmi per poter essere risolti, necessitavano di una buona dose di pensiero laterale e di appunti presi fuori dal gioco stesso, ecco in Return of the Obra Dinn succede la stessa cosa.
Il nostro protagonista ha a sua disposizione due strumenti per dipanare le nubi che si celano sui fatti accaduti sull'Obra Dinn: una speciale bussola e il diario di bordo che, pian piano andremo a completare. Grazie alla bussola possiamo rivivere vari momenti accaduti sulla nave, letteralmente tornare indietro nel tempo e rivivere il momento in una sorta di flashback dove l'evento clou è congelato e
noi possiamo muoverci sulla scena per analizzare i protagonisti e trarre le nostre conclusioni. Non esistono conclusioni giuste o sbagliate a priori ma potremo convalidarle a gruppi di tre. Una volta che abbiamo compilato almeno una pagina del diario per ogni evento possiamo considerare conclusa l'avventura e arrivare al finale. Che il finale scelto sia completo o meno, corretto o meno non dipenderà però dal gioco ma da noi e dalle nostre supposizioni, per questo
Return of the Obra Dinn mette nelle mani del giocatore anche il finale, spetterà al giocatore decidere quando "ha capito abbastanza" e, in questo frangente,
Lucas Pope ha fatto una cosa rarissima nel media videoludico (e anche in altri media in realtà): quella di far decidere al giocatore la fine della storia, il giocatore è giudice e giudicato nello stesso momento.
Per potersi godere appieno Return of the Obra Dinn vi diamo due consigli: primo
giocate al titolo in sessioni abbastanza ravvicinate così da potervi ricordare i vari legami (oppure segnateveli con carta e penna) e
rigiocate l'avventura perchè siamo sicuri che nelle run successive arriverete a conclusioni differenti (poichè conoscete già la storia, o almeno credete di conoscerla).
L'arte e la tecnica di Return of the Obra Dinn
E anche sul profilo artistico
Lucas Pope da lezione di stile a tanti altri sviluppatori e produttori sul mercato.
Return of the Obra Dinn è una mucca viola in un campo di mucche pezzate: il titolo riesce a farsi notare immediatamente per via della sua precisa intenzione di essere semplificato all'estremo ma non per questo poco curato o semplicistico. Abbiamo apprezzato moltissimo la scelta di sottrarre elementi di distrazione ed offrire al giocatore una visione quasi in wireframe: il design al servizio di narrazione e giocabilità.
Il titolo vi offre inoltre la possibilità di scegliere tra diversi setting grafici che scimmiottano vecchi sistemi operativi o PC, si va da una versione a tinte "verdi" che è stata la nostra scelta per tutta l'avventura fino a tinte sul blu che fanno riaffiorare alla mente i pomeriggi passati su
Commodore 64. Tecnicamente parlando durante le nostre partite su
Nintendo Switch non abbiamo notato alcuni tipo di problema o di rallentamento e il titolo si è sempre dimostrato solido.
La colonna sonora è forse la parte più debole della produzione, ripetitiva e non eccelsa, ottimo invece il doppiaggio in inglese e
l'eccellente localizzazione dei sottotitoli in italiano, localizzazione che permette anche a chi non conosce l'inglese di poter godere di questa piccola perla.