Tanti auguri Resident Evil
Quest'anno una delle serie più famose e popolari di
Capcom,
Resident Evil, compie venticinque anni: un quarto di secolo, non male per un videogioco. Dopo l'eccellente
Resident Evil 7 (se volete saperne di più potete leggere la nostra
recensione di Resident Evil 7: Biohazard) Capcom torna con un capitolo canonico della serie che riprende da dove ci eravamo lasciati con l'ultimo capitolo. Abbiamo già ribadito più volte come la software house giapponese sia riuscita a tornare sui binari e infatti, ultimamente, non sbaglia un colpo e Resident Evil Village è qui proprio per dimostrarlo. Prima di continuare nella nostra recensione vogliamo ricordarvi che il titolo non è adatto ad un pubblico sensibile e che se vi lasciate spaventare per poco forse il titolo non fa propriamente per voi. Detto questo non ci resta che invitarvi a continuare a leggere la nostra
recensione di Resident Evil Village per XBOX One.
La trama di Resident Evil Village
Parlare della trama di un Resident Evil è sempre difficile, la serie ha sulle spalle venticinque anni di vita e il filone narrativo (seppur con tutte le varianti di ogni capitolo) è sempre legato, più o meno strettamente, ai capitolo precedenti. Non fa eccezione questo nuovo capitolo che vede nel finale di
Resident Evil 7 l'incipit narrativo per questo ottavo capitolo, o meglio
Resident Evil Village inizia proprio dove il capitolo precedente finisce (o meglio, giusto qualche anno più in la). Non vi spoilereremo nulla del capitolo precedente anche se, ovviamente, se l'avete iniziato avrete già avuto modo di conoscere i protagonisti e nella fattispecie:
Ethan Winters (che è il vero e proprio protagonista) e la moglie
Mia (che i giocatori di RE 7 ricorderanno come ben poco amichevole all'inizio del gioco).
Detto questo
Mia,
Ethan e la piccola
Rosemary (o
Rose per semplicità) vivano felici, gli eventi vissuti in
Lousiana sono ormai lontani e tutto sembra scorrere sereno, almeno fino a quando, una notte
Chris Redfield fa irruzione in casa Winters con un manipolo di soldati, uccide
Mia e rapisce
Ethan e
Rose. Ethan si sveglia quindi di fianco ad un cambio devastato, qualcuno (o qualcosa) ha distrutto il convoglio e ha eliminato tutti i soldati che ne facevano parte ma di Chris non vi è traccia. È così che Ethan cerca aiuto e si imbatte in un villaggio dell'Europa orientali e qui gli eventi prendono una piega decisamente fuori dal normale (come se fino ad ora tutto fosse "tranquillo" e normale).
Ed è proprio nel villaggio alla base di
Castel Dimitrescu che faremo i primi incontri con creature spaventose e questo non è che l'inizio dell'orrore che aspetta il giocatore. Faremo la conoscenza di Dama Dimitrescu e delle sue figlie e di tutto quello che sembrerà uscito da un film dell'orrore, o meglio, da una vera e propria antologia dell'horror. Buone notizie per chi sperava che Resident Evil Village fosse disponibile in italiano,
Resident Evil Village è completamente localizzato in italiano, con un doppiaggio molto buono (anche se non eccellente).
Il gameplay di Resident Evil Village
Parliamo quindi del gameplay di questo nuovo
Resident Evil Village: prima di entrare nello specifico dobbiamo però mettere in guardia i più sfegatati fan della serie: Resident Evil Village ha una deriva molto più action rispetto a quanto siete abituati e, per certi versi, non è propriamente un
survival horror. Non scappate,
Resident Evil Village non è diventato il nuovo
DOOM (nel caso voleste saperne di più sull'ultimo DLC del famoso titolo
ID date una letta alla nostra
recensione di DOOM Eternal: The Ancient Gods Part 2recensione di DOOM Eternal), semplicemente sono state rimosse alcune meccaniche che lo rendevano più "di nicchia" per così dire.
Resident Evil Village fa virare la serie verso una componente molto più action, sacrificando molte delle meccaniche survival horror che hanno reso celebre il titolo.
Resident Evil Village premia un gameplay più frenetico, non vi capiterà quasi mai di restare a corto di munizioni e anche gli scontri con i nemici risulteranno molto meno soverchianti rispetto al passato. Certo, ne avrete ancora di salti sulla sedia da fare ma l'approccio generale verso il titolo cambia radicalmente. È come se gli sviluppatori di Capcom avessero voluto riprendere delle meccaniche di
Resident Evil 4 per riportarle in questo nuovo capitolo. Gli enigmi, che per certi versi erano parte del cuore dell'esperienza di Resident Evil, vengono in questo nuovo capitolo un po' depotenziati e, seppur presenti, non hanno lo stesso mordente visto nei titoli precedenti. Ottimo il gunplay del titolo che offre una libertà maggiore al giocatore e lo pone di fronte a sequenze che raramente avete modo di vedere in altri titoli horror. Epici anche gli scontri con i boss, ma la cosa che più ci ha colpito è il perfetto susseguirsi degli eventi a schermo orchestrati da una narrazione sempre presente che riesce a reggere alla grande la maestosità del titolo.
Pad alla mano poi
Resident Evil Village è un vero e proprio gioiello, il pad di
XBOX One si comporta perfettamente e il feedback dei controlli è sviluppato magistralmente. Dimenticate la lentezza e la legnosità di altri titoli, qui (narrazione permettendo) avrete modo di approcciare il titolo come meglio credete senza dover necessariamente piegarvi al volere del genere di appartenenza. Resident Evil Village è un titolo che sa come far divertire il giocatore e lo fa con una miriade di modi diversi, non ci si annoia mai e dietro ogni angolo troverete sempre una sorpresa: che sia il mercante del Duca pronto a vendervi qualcosa piuttosto che un vampiro famelico del vostro sangue. Il gameplay cambia in continuazione passando da fasi stealth a fasi più concitate, da momenti di esplorazione ad attimi di calma intanto che cercherete di risolvere l'ennesimo enigma.
Abbiamo giocato il titolo a
difficoltà normale e abbiamo trovato il tutto un po' sottotono rispetto alla difficoltà media di un Resident Evil, questo vuol dire che se siete dei giocatori scafati della serie il nostro consiglio è quello di iniziare con una difficoltà più alta. Se invece siete novizi e volete approcciarvi a questo mondo per la prima volta
Resident Evil Village è dannatamente adatto vista la sua curva di difficoltà tutt'altro che ripida. Anche da questo punto di vista
Capcom ha cercato di bilanciare bene il gioco per rendere "un titolo alla portata di tutti" e l'operazione sembra completamente riuscita (al netto del pubblico molto impressionabile ma li c'è poco da fare).
L'arte e la tecnica di Resident Evil Village
E chiudiamo con l'analisi tecnica e artistica del titolo, da quello che potete vedere negli screenshot il livello qualitativo raggiunto dal titolo
Capcom (e dal
RE Engine che muove il tutto) è decisamente alto. Ma al netto di quanti poligoni vengono mossi dal motore di gioco quello che ci ha colpito è (un'altra volta) la
direzione artistica. Gli artisti di Capcom hanno mostrato ispirazione e competenza, sia da un punto di vista di originalità che di continuità verso la serie. Siamo rimasti colpiti fin dall'introduzione, col libro animato che sembra quasi un cartone uscito dalla mente di
Tim Burton. Ottime le scelte cromatiche, i dettagli e le architetture generali (a tratti ci sembrava di essere tornati nelle terre di
Ariandel) così come il design dei personaggi, da quelli principali alle comparse.
Tecnicamente parlando il
RE Engine è ancora in ottima forma, abbiamo giocato a
Resident Evil Village su XBOX One X e la resa estetica è decisamente in linea con le aspettative. Durante le nostre partite abbiamo sempre trovato il frame rate molto stabile e non abbiamo riscontrato bug o problemi che potessero compromettere il gameplay. I toni di colori sono molto slavati (e anche da questo punto di vista ricordano molto
Resident Evil 4) ma il titolo è sempre molto leggibile. Se siete dotati di una console di nuova generazione,
XBOX Series X o
Playstation 5, noterete come il dettaglio grafico sia più elevato ma lontano da quello che le due nuove macchine possono offrire: in fin dei conti
Resident Evil Village è un altro titolo cross-gen.
Ottimo anche il lavoro svolto sul piano sonoro: la colonna sonora è ispirata ed evocativa, gli effetti audio sono eccellenti ed è anche presente il
doppiaggio in italiano. Vogliamo fare due parole proprio sul doppiaggio, se da una parte fa infatti immensamente piacere
potersi godere Resident Evil Village nella nostra lingua, è altrettanto vero che la qualità del doppiaggio inglese è decisamente migliore.