Passo dopo passo
Oggi parliamo di un titolo che abbiamo tanto atteso, un sequel che speriamo riesca ad ottenere più attenzioni del precedente titolo: stiamo parlando di
Remnant 2, seguito diretto di
Remnant: From the Ashes che abbiamo avuto la fortuna di recensire su
XBOX prima e su
Nintendo Switch poi. Ci aspettavamo molto da questo nuovo lavoro sviluppato dai ragazzi di
Gunfire Games e pubblicato da
THQ Nordic e
Gearbox (che ringraziamo per averci fornito un codice per provare il gioco) perchè il primo
Remnant era davvero un ottimo gioco che, purtroppo, non ha ricevuto le attenzioni che si sarebbe meritato. Se siete curiosi di sapere come se la cava la nuova produzione di Gunfire Games armatevi di tutto punto e seguiteci nella
recensione di Remnant 2 per PC (giocato su Steam Deck).
La trama di Remnant 2
Prima di parlarvi della
trama di Remnant II vogliamo mettere subito in chiaro una cosa: Remnant: From the Ashes non era certamente un gioco perfetto, aveva luci ed ombre e questo seguito ha cercato di andare a migliorare quei grandi e piccoli elementi che rendevano il tutto meno glorioso di quanto sarebbe dovuto essere. Ecco, se vi state domandando se Remnant 2 è riuscito a correggere e a rettificare quei piccoli (e meno piccoli) problemi presenti nel titolo precedente la risposta è un
sì convinto. Fatta questa doverosa premessa facciamo due parole su trama e narrazione di Remnant 2 che rappresentano, con tutta probabilità, la componente più debole dell'intera produzione.
In Remnant 2 vestiamo un'altra volta i panni del classico sconosciuto sopravvissuto ai Root che si aggira per il mondo in cerca di un posto dove trovare un futuro. Pur non sapendolo ancora, il ragazzo, ha trovato il suo futuro al
Ward 13 (si, è lo stesso del primo capitolo e non è l'unico riferimento al prequel) dove, in compagnia di un'amica, trova rifugio e fa la conoscenza del
comandante Ford. Non passa molto tempo prima che si comprenda che il nostro personaggio non è propriamente uno come tanti ma rappresenta (guarda un po') proprio il prescelto che dovrà occuparsi di estirpare la piaga dei Root una volta per tutte. Avrete presto modo di scoprire che, purtroppo, i Root non sono una piaga che sta infestando solo il nostro pianeta ma che altri cinque mondi stanno per essere sopraffatti da questi esseri e il nostro compito sarà quello di andare di mondo in mondo per eliminare il male alla sua radice, una volta per tutte.
Dal punto di vista narrativo Remnant 2 non riesce a brillare, la trama raccontata è molto semplice e fa più da pretesto per portarci da un mondo all'altro piuttosto che da vero e proprio canovaccio narrativo. Certo, la lore del titolo resta sempre interessante e ricca di fascino, così come sono ricchi di fascino molti dei mondi e delle ambientazioni con cui avremo a che fare ma questo non toglie quanto il comparto narrativo sia decisamente basilare. Detto questo dobbiamo dire di essere rimasti soddisfatti della localizzazione italiana, si
Remnant 2 è tradotto in italiano, e della qualità della traduzione stessa.
Il gameplay di Remnant 2
Se c'è invece un elemento dove
Remnant II brilla davvero quello è, senza ombra di dubbio, il
gameplay. Come scrivevamo poco sopra i ragazzi di
Gunfire Games hanno fatto un gran lavoro per migliorare e perfezionare quelli che erano, oggettivamente, i problemi del titolo precedente e hanno fatto questo ascoltando sia il feedback della community che quello della critica specializzata. Il risultato ottenuto è un gioco divertente, profondo e ricco di opportunità e di cose da fare, eccellente in single player e totalizzante in cooperativa.
Gunfire Games ha fatto tesoro dei difetti e li ha sfruttati per migliorare il gameplay generale della sua creazione ottenendo un ottimo risultato.
Remnant II è un third person shooter epico che saprà tenervi incollati allo schermo per, letteralmente, centinaia di ore
Ma come hanno ottenuto questo eccellente risultato i ragazzi di Gunfire Games?
Cosa rende Remnant 2 così divertente e appagante? Beh, la formula magica messa in pista dagli sviluppatori si divide in diversi elementi che cerchiamo di sviscerare di seguito. Prima di tutto il combat system e il feeling che si prova durante i combattimenti:
Remnant 2 non è un gioco facile (già al livello più semplice da filo da torcere), fin dai primi attimi vi renderete conto che non potrete contare su coperture di nessun genere e che dovrete affidarvi solo alla vostra abilità e ai vostri riflessi si volete portare a casa il risultato (e la pellaccia). Il numero limitato di munizione vi pone poi nella continua condizione di pensare sempre a quello che state facendo e che dovete fare, necessariamente, bene. Per fare in modo che ogni colpo conti i ragazzi di Gunfire Games hanno introdotto un sistema di moltiplicatori del danno per i colpi critici che vi obbliga a giocare meglio piuttosto che rapidamente.
Il sistema di classi (qui definito
archetipi) permette poi al giocatore di personalizzare il proprio stile di gioco con una possibilità pressochè infinita di varianti andando addirittura a fondere insieme due classi diverse. Se siete indecisi tra una classe più difensiva e di supporto piuttosto che una legata alla forza bruta potete cominciare con l'archetipo del medico ed affiancargli un secondo archetipo più legato al danno (ad esempio). Ma non saranno solo le classi a decidere il futuro del vostro personaggio: avrete infatti modo di personalizzare la vostra build tramite gli anelli (che potrete equipaggiare fino a otto), oltre che reliquie, mod e armi di diverso tipo e qualità. Inoltre
Remnant 2 è un gioco che sa premiare il giocatore: durante le vostre
scampagnate nei vari mondi di gioco (tutti davvero evocativi) avrete modo di scontrarvi con boss opzionali che lasceranno sul terreno del bottino decisamente interessante.
Sui boss andrebbe poi fatto un discorso a parte: quelli che abbiamo incontrato (e non sono tutti, visto che una sola run non vi permette di vedere completamente il mondo di gioco) ci sono sembrati sempre ragionati e molto diversi tra loro, sia per approccio al combattimento che per moveset.
Prima di passare a parlare di arte e componente tecnica dobbiamo dirvi un'altra cosa riguardo, questa volta, la progressione: in Remnant 2 dovrete viaggiare verso altri mondi e questi non saranno sempre uguali per tutti i giocatori ma nemmeno completamente generati casualmente. In ogni partita infatti i mondi
uno,
tre e
quattro sono affrontati in modo casuale mentre il primo e il quinto mondo sono fissi. Questo vuol dire che ogni giocatore inizierà (potenzialmente) una partita diversa da quella appena conclusa o da quella che sta giocando un amico. Inoltre le varie aree sono generate dal sistema prendendo dei pezzi pre-confezionati di mondo e inserendo delle situazioni diverse generando, di fatto, livelli sempre nuovi ma che hanno una connotazione (in un certo senso) umana, non demandati unicamente ad un algoritmo per la loro generazione. Abbiamo trovato questa scelta davvero azzeccata e perfetta nel gameplay del titolo.
Non possiamo non fare due parole sul comparto multigiocatore e cooperativo del titolo che apre ad un approccio al titolo ancora diverso. Da un certo punto di vista
Remnant 2 risulta più facile giocato in cooperativa ma dall'altro non toglie assolutamente nulla alla fruizione del gioco nelle sue meccaniche di base. Vi ricordiamo che, al momento, non è integrato alcun sistema di cross-play quindi se volete giocare con i vostri amici dovete giocare sulla stessa piattaforma. Chiudiamo confermando che, pad alla mano (o console alla mano nel nostro caso visto che l'abbiamo
giocato su Steam Deck),
Remnant 2 offre un sistema di controllo preciso e che non abbiamo riscontrato alcun tipo di input lag.
L'arte e la tecnica di Remnant 2
Cominciamo a parlare della direzione artistica di
Remnant 2: i ragazzi di
Gunfire Games avevano già dimostrato di saperci fare col primo capitolo della saga,
Remnant: Before the Ashes infatti presentava un mondo di gioco originale e molto interessante e il suo seguito segue la stessa strada e la porta, anzi, all'ennesima potenza. I cinque mondi che andrete a visitare sono completamente diversi tra loro e, al netto delle preferenze personali, ci sono sembrati tutti ispirati, iconici e (in alcuni casi) anche indimenticabili. Ottimo anche il design dei nemici (molto vari e perfettamente integrati nei vari biomi), dei personaggi e degli equipaggiamenti.
Remnant 2 è mosso dall'
Unreal Engine 5 e già solo per questo era un titolo molto atteso da molti giocatori: beh possiamo dire che ci troviamo di fronte ad un lavoro estetico meno sontuoso delle aspettative (il nuovo
Layers of Fear ha fatto un lavoro migliore da questo punto di vista) ma il risultato generale è comunque molto buono. Abbiamo giocato a
Remnant 2 su Steam Deck, il titolo è indicato come
Deck Verified e si fa giocare molto bene. Ovviamente per mantenere un frame rate decente sui 30 FPS dovete fare parecchie rinunce dal punto di vista grafico. Il piccolo schermo di Steam Deck riesce comunque a limare i difetti e se lo giocate in portabilità il feeling visivo è comunque molto buono.
Bene anche dal punto di vista del sonoro con una soundtrack epica e ricercata che si sposa perfettamente con un'effettistica ambientale e sonora in generale di ottimo livello.