Arkane ma cosa succede?
Ci sono titoli che si attendono con ansia, in alcuni casi perchè la software house produttrice ha sempre sfornato piccoli capolavori, altri perchè promettono grandi cose, altri ancora perchè alcuni questi elementi si ritrovano tutti nello stesso istante. Ecco, il titolo di cui parliamo oggi fa parte della terza categoria, gli ingredienti per un successo c'erano (il passato è d'obbligo) tutti:
Arkane Studios e i suoi titoli precedenti (
Prey,
Dishonored,
Deathloop), meccaniche di gameplay interessanti e, in più, un publisher decisamente importante, eppure qualcosa non è andato per il verso giusto. Stiamo parlando di
Redfall uno dei titoli che doveva dimostrare che
XBOX ha le carte in regola per competere con
Playstation e
Switch sul piano delle esclusive ma il titolo non si è assolutamente dimostrato all'altezza delle aspettative. Seguiteci nella nostra
recensione di Redfall se volete sapere cosa non funziona nell'ultima fatica degli autori di
Dishonored.
La trama di Redfall
Prima di parlare della
trama di Redfall vogliamo fare una piccola introduzione perchè, pad alla mano, è evidente che il titolo non era assolutamente pronto per finire sul mercato. Redfall è un titolo che aveva sulle spalle una grande responsabilità, è uno dei titoli che doveva dimostrare un bel po' di cose e tutte molto importanti. La prima cosa che Redfall doveva dimostrare era che anche
Microsoft era in grado di portare sul mercato esclusive di un certo peso:
SONY può vantare titoloni del calibro di
Horizon Zero Dawn,
God Of War e
The Last of Us (giusto per citare i primi che ci sono venuti in mente) e
Nintendo dalla sua può giocarsi nomi del calibro di
The Legend of Zelda o i vari
Mario (ma sono solo la punta dell'iceberg) mentre la casa di Redmond da questo punto di vista latita parecchio. La seconda cosa che Redfall doveva dimostrare era la capacità che gli
Arkane Studios avevano mantenuto il tocco magico che ha regalato al mondo del gaming capolavori di un certo spessore (e se avete dubbi date una letta alla nostra
recensione di Prey per avere un'idea di cosa stiamo parlando).
Purtroppo
Redfall non è stato in grado di portare una vera esclusiva di peso sulla console di casa Microsoft ne è riuscito a regalare un altro capolavoro alla software house che ha dato i natali a Dishonored. Diciamolo senza mezzi termini: ad esser buoni allo stato attuale
Redfall sembra un titolo uscito da due generazioni fa di console (e non stiamo parlando solo sul piano tecnico eh), a pensar male sembra invece che il titolo di Arkane sia stato fatto uscire "perchè doveva essere buttato fuori" ma è assurdo che la sua uscita sia stata approvata: Redfall è un gioco che non riesce a trasmettere in alcun modo la passione che gli sviluppatori dovrebbero mettere in un progetto di questo tipo.
Redfall è la più grossa delusione sul piano videoludico di questo inizio anno.
Ma quindi è tutto da buttare? Assolutamente no. L'idea alla base del titolo c'è: la trama che vede una città americana messa sotto scacco da un gruppo di vampiri e la nascita di questi esseri che si rifà all'Aevum. Il modo in cui il titolo cerca di coinvolgere il giocatore nel mondo di gioco è interessante, il tono usato funziona cercando di portare, almeno nei primi momenti dell'avventura, il giocatore in un mondo oscuro (salvo poi infrangersi con una linea narrativa che risulta a tratti comica). La trama e il modo in cui gli avvenimenti si susseguono risulta abbastanza frammentata complice anche la scelta di ambientare
Redfall in un
open world che toglie molto alla possibilità di seguire linee rigide sulla narrazione sacrificando, di fatto, sull'altare del gameplay la componente narrativa dell'avventura. Ad ogni modo, all'inizio del titolo dovrete scegliere con quale protagonista affrontare l'avventura tra
Devinder Crousley,
Jacob Boyer,
Layla Ellison e
Remi de la Rosa. Loro quattro si trovano sulla barca che sta cercando di lasciare l'isola di Redfall quando, i vampiri grazie ai loro poteri, bloccano l'acqua creando un muro impenetrabile e negando ai fuggitivi la libertà. Ci svegliamo sulla nave mentre due vampiri stanno pranzando con un altro essere umano e, solo grazie alla luce del sole, riusciamo ad avere salva la vita.
Lasciamo quindi il porto per dirigerci alla stazione dei pompieri dove, da li, inizieremo ad aiutare la resistenza in una trama che ricorda (per il tipo di missioni e di tono) quelle presenti nei vari
Far Cry. Non andremo oltre per evitarvi spoiler ma sappiate che la narrazione prosegue molto diluita e lineare fino ai titoli di coda con sporadici colpi di scena qua e la. La trama principale vi terrà impegnati per circa venti ore e vi ricordiamo anche che
Redfall è localizzato in italiano, sia per i sottotitoli che per il doppiaggio.
Il gameplay di Redfall
Passiamo ora a parlare del gameplay di Redfall: se speravate di trovarvi di fronte a colpi di genio come quelli presenti in
Prey o alla varietà offerta dai titoli della saga di
Dishonored resterete delusi. Redfall è, per definizione, uno sparatutto cooperativo a mondo aperto; il gameplay del titolo cerca di recuperare delle meccaniche di gameplay tipiche dei titoli cooperativi (come
Back 4 Blood)
e portarle in un open world "alla Ubisoft". Ognuno dei quattro protagonisti che dovete scegliere all'inizio dell'avventura ha infatti caratteristiche uniche che lo rendono complementare agli altri tre membri della banda. Certo, potete giocare a
Redfall in solitaria ma è chiaro fin dalle prime ore di gioco che non è assolutamente quello il vero target degli sviluppatori. Il titolo risulta molto più divertente in cooperativa (sopra tutto se giocato con amici) ma, anche in modalità multigiocatore, restano i problemi che affliggono il titolo e di cui vi parliamo poco sotto.
Redfall è un titolo che riesce ad essere divertente se giocato in compagnia
Abbiamo detto che ogni personaggio ha delle caratteristiche uniche che lo rendono più o meno adatto a determinate situazioni, durante la scelta del vostro protagonista
Redfall vi mostra chiaramente a video le caratteristiche e le abilità speciali del personaggio. Nulla però vi vieta di farlo evolvere in modo leggermente differente visto che, salendo di livello, avete la possibilità di investire i punti esperienza potenziando le abilità speciali o altre più generiche. Missione dopo missione potrete anche potenziare i vostri equipaggiamenti e trovarne di nuovi, dovrete anche fare l'abitudine al fatto che, se portare due pistole uguali il titolo le considera proprio due pistole distinte e quindi se le equipaggiate entrambe dovrete ricordarvi di ricaricarle tutte. Il sistema di crescita del personaggio è molto tradizionale ma nel contesto del titolo funziona senza grossi problemi. I problemi iniziano a palesarsi quando invece dobbiamo parlare di avversari e di interazione col mondo di gioco.
Gli avversari che incontrerete in Redfall sono principalmente di tre tipi: gli
umani passati dalla parte dei vampiri, i
vampiri minori e i
boss. Gli umani potete considerarli vera e propria carne da macello visto che l'intelligenza artificiale che li muove è qualcosa di realmente imbarazzante: l'IA degli avversari sembra uscita da un titolo dei primi anni duemila, gli avversari non vedono le torce, non si accorgono della vostra presenza anche quando siete vicinissimi a loro, reagiscono con tempi di risposta lunghissimi e non hanno mai una reale strategia in testa (capiterà di vederveli arrivare addosso mentre li crivellate senza pietà). Questo è un problema molto grosso perchè spacca completamente il senso di immersione nel mondo di gioco e rende, di fatto, inutile tutta la componente stealth che poteva essere fruttata decisamente meglio. Ci sono poi i vampiri che sono anch'essi mossi da un'AI abbastanza imbarazzante ma almeno sono più ostici da tirare giù e regalano qualche soddisfazione di più. Infine troviamo i boss: ecco le boss battle sono mediamente semplici e i pattern degli avversari sono spesso prevedibili e non certo vari (dimenticatevi gli scontri presenti in
ELDEN RING). Sempre parlando di intelligenza artificiale c'è un altro elemento che ci ha lasciato di sasso: se parlate con un NPC (e potrete farlo a pochi minuti dall'inizio del gioco al termine della prima missione) e vi sposterete noterete che questi non girerà nemmeno la testa e resterà immobile guardando di fronte a se anche se gli siete andati fisicamente alle spalle se questo non è indici di poca cura diteci voi...
Le cose non vanno meglio quando si parla del mondo di gioco: gli ambienti in Redfall sono spogli e poco curati, la cura riposta nella realizzazione di
Dunwall o della
Talos I è imparagonabile rispetto a quanto si vede nella cittadina di Redfall. In alcuni ambienti le cose vanno leggermente meglio, sopra tutto nei luoghi al chiuso dove qualche dettaglio in più si nota ma qui arriva un altro problema e cioè l'interazione con il mondo di gioco. Certo, non pretendevamo una interazione come quella vista in
CONTROL (o forse si, speravamo proprio in qualcosa di simile?) dove ad ogni colpo si vedevano fogli volare, veri andare in frantumi ecc? Qui no, sembra tutto granitico esattamente come succedeva, ad esempio, in
Half Life, anni prima che i motori fisici entrassero prepotentemente nel mondo dei videogiochi.
Anche sul piano del sistema di shooting le cose non vanno tanto meglio: il feedback dei colpi + poco incisivo e le abilità speciali dei protagonisti, visti da soli, servono davvero a poco. La varietà di armi è sufficiente ma spesso non avrete modo di scegliere in modo strategico un'arma rispetto ad un'altra, vi basterà tenere sempre carica "quella più grossa" e via. Abbiamo giocato a
Redfall su Steam Deck e abbiamo usato il pad integrato nella portatile di casa Valve: ecco, se non altro, i comandi funzionano bene anche con il controller.
L'arte e la tecnica di Redfall
Parlando di direzione artistica e produzione tecnica dobbiamo fare due discorsi molto diversi. Partiamo dal piano artistico:
l'ambientazione di Redfall è sicuramente affascinante, è affascinante il mondo di gioco, il design dei vampiri e la stessa muraglia d'acqua che circonda l'isola o il faro nella notte eterna che avvolge la città, questo è fuori dubbio. Ottimo è, almeno secondo i nostri gusti, lo stile utilizzato per dare forma ai vampiri e abbiamo anche apprezzato il setting da "fine anni 90" che permea la produzione (girare per Redfall a tratti ci ha ricordato passaggi di Stranger Things). Buone anche le scelte cromatiche e meno buona, sempre secondo il nostro gusto, la scelta di utilizzare una sorta di "frame" per raccontare i vari passaggi della storia con immagini ferme e il parlato in sottofondo.
L'ambientazione di Redfall è sicuramente affascinante
Le cose degenerano invece sul piano tecnico:
Redfall è mosso da
Unreal Engine 4 e qui ci aspettavamo un livello di ottimizzazione decisamente diverso. Al netto che il titolo è segnato come "Deck Verified" perchè effettivamente gira su Steam Deck, per farlo arrivare ad un frame rate decente dovrete scendere a parecchi compromessi (anche con glitch grafici evidenti). Certo potrete dire, serve un PC più potente e infatti su configurazioni più performanti Redfall gira bene ma la resa grafica non è certamente quella da "titolo only next gen". Le cose poi, da quello che leggevamo in questi giorni, sono decisamente preoccupanti per la versione
XBOX Series X (ammiraglia di casa Microsoft) che vede un
frame rate bloccato a 30 FPS. Ora la cosa è quasi scandalosa visto che stiamo parlando di un titolo first party che doveva essere uno dei cavalli di battaglia di XBOX di quest'anno...
Comparto audio assolutamente nella media, niente per cui gridare al miracolo e, anzi, anche qui qualche problema c'è. I problemi non si trovano tanto nel tono della soundtrack che potremo definire mediocre (nel senso buono del termine) quanto nel fatto che anche in questo frangente manca di rifinitura visto che ci è più volte capitato di trovare musiche completamente fuori contesto (con ritmi allegri mentre si parlava di morti ammazzati, insomma non propriamente bene). Il doppiaggio in italiano è piacevole ma abbastanza piatto, bene invece le parti narrate tra una missione e l'altra (complimenti alla doppiatrice).
PS: Se vedete il voto della componente tecnica e artistica e leggete un 6 dovete sapere che quel 6 è la media tra
l'8 che avremmo voluto dare alla componente artistica e il 4 che merita invece quella tecnica.