Tra erbe, intrugli, pozioni e... mostri
Ogni volta che parliamo di un dungeon crawler, o di un roguelike o, più in generale, di un titolo dove si scorge tra le righe la possibilità di ricercare elementi ed uccidere mostri ci si concentra principalmente sulla parte "violenta" del tutto (e spesso anche un po' fine a se stessa). Oggi parliamo invece di un gioco che ci chiede di guardare l'altro lato della medaglia, quello forse meno carico di avventura ma altrettanto importante: stiamo parlando di
Potion Permit. Il titolo sviluppato da
MassHive Media e pubblicato da
PQube cerca di affrontare un tema che solitamente non viene toccato dal mondo videoludico quello del farmacista (un po' distante da quello che però conosciamo noi). Se volete saperne di più seguiteci nella nostra
recensione di Potion Permit per PC.
La trama di Potion Permit
Abbiamo detto fin dall'intro che
Potion Permit è un titolo abbastanza atipico e infatti vestiremo i panni di un farmacista/medico/alchimista che verrà inviato sull'isola di
Moonbury per rappresentare la
Medical Association, un'associazione che si occupa di curare le persone. Sistemati rapidamente i preparativi ci ritroviamo quindi alla stazione dove, ad attenderci troviamo il sindaco che ci accompagna al pub della cittadina dove è stato allestito un piccolo comitato di benvenuto. Scopriremo presto però che non tutti sono contenti del nostro arrivo perchè, a quanto pare, la Medical Association ha qualcosa di macabro che cela nel suo lontano (e forse nemmeno troppo) passato.
Ed è con questo incipit che vi lasciamo il piacere di scoprire il resto della trama che verrà svelata missione dopo missione. Avrete modo di far la conoscenza degli abitanti e di guadagnare la loro fiducia: un compito che può dimostrarsi più arduo di quello che si pensa. Purtroppo, anche se sono presenti svariate lingue, l'italiano non è tra quelle supportate dal gioco infatti
Potion Permit non è localizzato in italiano e, per procedere speditamente nelle venti e passa ore che vi condurranno ai titoli di coda, una buona conoscenza della lingua inglese è consigliata.
Il gameplay di Potion Permit
Potion Permit è una sorta di "simulatore di farmacista/medico/ecc", il gameplay del titolo è difatti diviso in vari blocchi che ci mettono di fronte, pad alla mano, a diverse possibilità. Uno dei compiti che siamo chiamati a compiere è quello della visita dei pazienti: dovremo fare una prima diagnosi sfruttando una serie di mini giochi. Una volta scoperto il malanno non resterà altro che fornire la cura giusto? "Ni", nel senso che la cura non è sempre "già pronta" ma è proprio qui che dovrete mettere in campo le vostre doti in fatto di alchimista e ricercatore di ingredienti.
In Potion Permit convivono più giochi allo stesso tempo: si va dal manageriale all'action e il risultato è decisamente buono!
Per cercare e reperire gli ingredienti dovremo fare forza sul nostro lato più avventuriero perchè, molto spesso, gli ingredienti più rari e preziosi (nonchè utili) sono recuperabili da mostri oppure in zone remote che saremo chiamati ad esplorare. Ed ecco come il titolo mostra la sua natura più action e dimostra come i ragazzi di
MassHive Media siano stati in grado di far confluire nello stesso titolo anime e dinamiche così differenti. Una volta reperiti i materiali dovrete dedicarvi alla preparazione delle pozioni tramite una meccanica di gameplay simil-tetris che ci è piaciuta particolarmente: originale e divertente. Una volta completata la pozione non ci resterà che somministrarla al paziente di turno e attendere che i risultati si vedano.
Tutto perfetto quindi? No, purtroppo ci sono alcune lacune che è bene sottolineare perchè, se è vero che da una parte Potion Permit presenta un gameplay loop interessante ed originale, è altrettanto vero che alcuni problemucci qui e li minano l'integrità totale. La parte di raccolta degli elementi potrebbe venirvi presto a noia perchè per poter aumentare il raggio d'azione delle vostre ricerche avrete bisogno di più denaro e di più elementi per crare i vostri strumenti, il tutto creando un circolo vizioso che vi "obbligherà", in un certo senso, a dedicarvi a molto farm. Certo, non sono difetti fortemente impattanti, ma è giusto evidenziarli in sede di recensione.
L'arte e la tecnica di Potion Permit
Per raccontarvi della
direzione artistica di Potion Permit potremo far parlare gli screenshot: il titolo pubblicato da PQube presenta una pixel art molto classica (anche se di stampo sufficientemente moderno) e un design di ambientazione e personaggi colorato e molto curato. Siamo stati piacevolmente colpiti dalla cura generale della produzione e dall'attenzione nel cercare di creare un mondo originale e coerente con se stesso. Un plauso va agli sprite: curati e ben definiti.
Niente da segnalare sul fronte tecnico: durante le nostre partite su
Steam Deck non abbiamo trovato alcun genere di problema. Il titolo è segnalato come
Deck Verified ed in effetti tutto funziona a meraviglia senza necessità di trucchetti o configurazioni particolari.
Buona anche la colonna sonora che abbiamo trovato adatta al contesto e alla tipologia di gioco.