Chi di cubi ferisce, di cubi perisce!
Qualche anno fa, un programmatore svedese pressoché sconosciuto, aveva dato vita nella sua stanzetta a quello che sarebbe stato uno dei titoli più importanti della storia dei videogiochi. Un titolo che avrebbe rivoluzionato il mercato videoludico, stiamo ovviamente parlando di
Minecraft! Il gioco è riuscito a crearsi una sua fetta (enorme aggiungerei) di utenti affezionati e ha saputo creare un vero e proprio genere a se. Nel corso degli anni sono stati diversi i videogiochi più e meno riusciti che hanno cercato di eguagliare e spodestare dal trono il titolo di
Mojang con risultati spesso altalenanti.
Oggi parliamo di
Portal Knights titolo di
Keen Games e
505 Games che prende spunto da
Minecraft ma ne ampia il respiro introducendo meccaniche nuove, vediamo allora come se la cava nella nostra recensione.
Un mondo spaccato
La nostra avventura in
Portal Knights inizia attraverso un filmato introduttivo che ci racconta le vicissitudini dell’universo di gioco. Dopo un periodo di grande tranquillità una terribile cataclisma chiamato “
La Frattura” ha devastato e distrutto i vari portali che collegavano i mondi di gioco tra loro. Questa sciagura ha messo in ginocchio molteplici regni e ora spetta a noi, prodi eroi, rimettere a posto le cose e ripristinare i portali e la loro funzionalità per fare in modo che tutto torni come prima.
La trama di
Portal Knights non è certo una delle più originali che abbiamo visto e funge da mero pretesto per catapultarci nel mondo di gioco e farci divertire con le mille possibilità offerte dall’ambiente e dal sistema.
La prima cosa che ci viene chiesto di scegliere è la classe del personaggio, si perché in
Portal Knights, a differenza di altri sandbox come
LEGO Worlds ad esempio (di cui potete leggere qui
la nostra recensione) non si tratterà solo di costruire o modellare l’ambiente circostante secondo le nostre esigenze, ma dovremo necessariamente combattere.
La natura ibrida sandbox/action 3D del titolo ci obbliga a scegliere tra tre classi disponibili: guerriero, arciere e mago, una scelta che modificherà significativamente il gameplay del gioco
Keen Games. I tre tipi di personaggio si differenziano soprattutto per la modalità di combattimento (melee, ranged o magica) che attueremo nelle nostre partite.
Ti smonto in due!
L’originalità di
Portal Knights rispetto ai concorrenti la si nota fin dalle prime battute di gioco, se da una parte siamo abituati nei vari sandbox a pensare soprattutto a procurarci i materiali, capire cosa costruire e dove e continuare questo meccanismo fino al raggiungimento dei vari obiettivi, nel titolo di
505 Games l’obiettivo ci è sempre chiaro in ogni livello, ricostruire i portali che ci permetteranno di passare al mondo successivo, come ricostruirli poi è un altro paio di maniche e varia da livello a livello.
Già dal prologo che funge da tutorial, il gioco mette il giocatore di fronte a dei piccoli obiettivi che spiegano passo per passo le meccaniche di gioco, dal sistema di raccolta delle risorse, all’uso dell’inventario, dal building system al combattimento, insomma il giocatore è tenuto per mano e non si sente quel senso di abbandono che capita di riscontrare in titoli simili. Forse il fatto di avere già bene in testa il nostro obiettivo finale aiuta ad approcciare il titolo con un appiglio differente.
Oltre alla classe selezionata (che determina sostanzialmente il tipo di attacco e di danno inflitto),
Portal Knights mette a disposizione del giocatore una skill tree per ogni tipologia di combattente e la possibilità di far livellare l’eroe a proprio piacimento aumentando i vari attributi disponibili. Questa crescita in stile RPG del protagonista migliora ulteriormente il livello di personalizzazione del nostro alter ego.
Il sistema di crafting del titolo è profondo e permette di creare oggetti di ogni tipo, dai blocchi per riparare abitazioni, alla costruzione di anelli e armature, veri e propri pezzi d’equipaggiamento che ci consentono di andare a modificare ancora ad un altro livello il nostro eroe. Non solo, costruendo o riparando i tavoli da lavoro e aumentandone il livello sarà possibile assemblare componenti sempre nuove che ci permetteranno di superare anche i livelli più avanzati del gioco.
Il combat system seppur molto semplice nelle meccaniche riesce a regalare delle buone soddisfazioni soprattutto negli scontri con i boss di fine livello, scontri che riescono ad essere molto spesso coreografici ed evocativi. Il giocatore può colpire con l’attacco base, effettuare delle schivate e lockare l’avversario per non perderlo di vista (e con gli slime verdi nascosti nell’erba questa possibilità è tutt’altro che remota).
Vedo il mondo a cubetti
Portal Knights mostra un look ‘n feel che ricorda molto da vicino
Minecraft. A differenza del titolo
Mojang qui però la grafica è molto più curata, i mattoncini che compongono il mondo di gioco sono decisamente più dettagliati e “cartooneschi”. Questa scelta rende il mondo di gioco scanzonato e bello da vedere.
Il motore di gioco riesce a creare ambienti generati proceduralmente sempre molto credibili e divertenti da affrontare. Solitamente i mondi generati sono divisi in due macro sezioni, la prima è quella di superficie che è generata in base a regole per creare tipologie di biomi predefinite, abbiamo biomi legati alle foreste, altri alle montagne, a zone desertiche, vulcaniche ecce cc, la seconda sezione riguarda i dungeon sotterrai che, a differenza della zone all’aria aperta, tendono ad essere più simili tra loro.
E’ possibile affrontare il gioco in prima o terza persona e questo può aiutare il giocatore ad approcciare il titolo in modo diverso a seconda delle esigenze o delle necessità.
Molto buona la colonna sonora che ci accompagna nell’avventura senza risultare invasiva o ripetitiva.
Per gran gioia di tutti in non anglofoni
Portal Knights è localizzato in italiano garantendo quindi anche ai più piccoli o a chi non conosce l’inglese di poter seguire le istruzioni a video o l’avanzamento della trama.
Dulcis in fundo il titolo di
Keen Games supporta anche una modalità cooperativa fino a quattro giocatori in locale o online, rendendo le partite ancora più divertenti.