Il mondo visto dagli occhi dell'Osservatore
Obsidian è considerata (a ragion veduta, a parer nostro) una delle software house più importanti nel panorama dei giochi di ruolo, diciamo che il team composto prevalentemente da ex membri di
Black Isle Studios si gioca la partita del team di sviluppo di RPG più blasonato con il team belga dei
Larian Studios (autori dell'eccellente
Divinity: Original Sin II). Oggi ci troviamo a parlare di uno dei giochi di ruolo di maggior spessore usciti negli ultimi anni, il seguito di quel piccolo capolavoro che fu
Pillars Of Eternity: stiamo, ovviamente, parlando di
Pillars Of Eternity II: Deadfire e più in particolare della
Ultimate Edition che è disponibile da pochi giorni su
XBOX One e
Playstation 4. Se siete pronti a vestire i panni dell'Osservatore e tornare nell'Eastern Reach, seguiteci nella nostra
recensione di Pillars Of Eternity II: Deadfire Ultimate Edition.
La trama di Pillars Of Eternity II: Deadfire Ultimate Edition
L'elemento che più ci colpì di
Pillars Of Eternity fu, senza ombra di dubbio, lo spessore della sua trama: i ragazzi di
Obsidian avevano già dimostrato più volte in passato di saperci fare alla grande sotto il profilo narrativo e
Pillars Of Eternity fu l'ennesima riconferma delle ottime qualità del team di sviluppo. Proprio per questo motivo siamo partiti con delle attese altissime per questo secondo capitolo e, purtroppo, parte delle nostre speranze si sono vanificate. Non fraintendeteci, la trama di
Pillars Of Eternity II: Deadfire e, soprattutto, la sua narrazione sono di ottimo livello, stiamo parlando comunque di un titolo che vanta ore e ore di dialoghi e testi, un mondo di gioco vivido ed estremamente dettagliato, dotato di una sua lore e di un suo "ambiente" ben definito ma (c'è un ma) ci saremo aspettati qualcosa di più imponente. Dal punto di vista della trama, in se e per se, il titolo di
Obsidian sembra raccontare lo stesso racconto già sentito migliaia di volte facendolo sembrare però una storia nuova, ed è qui che il team di sviluppo dimostra la sua differenza rispetto alla concorrenza: gli ex
Black Isle Studios sono capaci di raccontare storie in modo eccelso.
Pillars Of Eternity II: Deadfire inizia esattamente dove finiva il primo capitolo (motivo per cui è vivamente consigliato giocare prima il primo episodio) con la resurrezione del dio
Eothas che, partendo proprio dalla nostra fortezza di
Caed Nua iniziare a seminare morte e distruzione. Inutile dire che sul suo cammino trova anche noi ma le cose non vanno propriamente bene per il nostro eroe che si trova sopraffatto dall'ira (e dal potere) del rinato dio che ha tutta l'intenzione di scatenare la sua furia sul mondo intero. Non tutto è perduto e, grazie al dio Berath, che ci riporta in vita, possiamo rimetterci sulle tracce della divinità fuori controllo. Inutile dire che nessuno fa niente per niente e il nostro eroe si trova così incatenato da un patto con Berath e può mettersi in marcia con una prima destinazione ben chiara: l'arcipelago di
Deadfire.
Non vogliamo assolutamente svelarvi null'altro della trama e vogliamo lasciarvi il piacere di scoprire ogni piccolo dettaglio e segreto di
Pillars Of Eternity II: Deadfire, ci teniamo invece a ricordarvi che la Ultimate Edition (disponibile anche per
XBOX One e
Playstation 4) offre ai giocatori tutte le espansioni e i DLC del capitolo originale. Inutile dire che queste aggiunte aprono un'infinità di nuove linee narrative e rendono ancora più profondo l'impatto narrativo che il titolo ha verso il giocatore. Il monte ore del titolo diventa praticamente incalcolabile, molto presto vi troverete sommersi dalle subquest e da racconti e storie che vi permetteranno di scoprire sempre di più sul mondo di gioco: da questo punto di vista
Pillars Of Eternity II: Deadfire riesce a pieno nel suo intento: quello di creare, e far vivere al giocatore, un mondo fantasy eccezionale.
Il gameplay di Pillars Of Eternity II: Deadfire
Prima di parlare della parte di gameplay pad alla mano, parliamo un secondo dell'editor iniziale del personaggio e delle possibilità che offre: gli appassionati di GDR troveranno sicuramente pane per i loro denti. Un vero purista di giochi di ruolo potrebbe passare ore nella scelta della razza, della sottorazza, del lavoro del nostro alter-ego, ma non solo, della classe (selezionabile tra un ventaglio di oltre dieci) e della sottoclasse, fino a decidere il luogo di nascita e i valori relativi alle nostre caratteristiche (come specializzazioni in armi ecc). Insomma tutto si può dire tranne che l'editor del personaggio sia scarno o poco personalizzabile.
Pad alla mano
Pillars Of Eternity II: Deadfire non fa nulla per nascondere le sue radici, anzi, il secondo capitolo sviluppato dai ragazzi di
Obsidian si rifà per molti aspetti al capitolo precedente. A prima vista (e non solo a prima vista) l'interfaccia di gioco è praticamente identica al predecessore e questo aiuta gli utenti già appassionati della serie a trovarsi subito a proprio agio. Gli sviluppatori hanno reso l'esplorazione del mondo di gioco molto più semplice e immediata: la mappa di gioco è enorme ed è possibile muoversi nelle macro-aree attraverso la nostra imbarcazione. Una volta scesi dalla nave ci troviamo a comandare il nostro party come nel più classico dei GDR di stampo occidentale.
Inutile dire che sul piano ruolistico
Pillars Of Eternity II: Deadfire offre grandi opportunità sul piano del gameplay vero e proprio, partendo dalle possibilità offerte dalle scelte multiple dei dialoghi fino agli approcci che avremo verso le diverse situazioni che ci si parano davanti. Non di soli dialoghi vive però un GDR e la componente tattica degli scontri è stata presa particolarmente a cuore dal team di sviluppo californiano. Il combat system risulta praticamente invariato rispetto al precedente capitolo e offre un sistema profondo che difficilmente vi verrà a noia. Fondamentalmente, anche da questo punto di vista, i ragazzi di Obsidian non hanno inventato niente di nuovo ma il sistema regge alla grande e siamo sicuri saprà offrirvi grandi soddisfazioni.
Se la carne al fuoco vi sembra molta dovete sapere che non abbiamo ancora parlato del crafting e delle side-quest: due componenti fondamentali del gameplay. Il primo vi consente di migliorare (a costi più ragionevoli) l'equipaggiamento (e non solo) del protagonista, mentre grazie alle subquest potrete avere modo di conoscere meglio il mondo di gioco e di fare, al contempo, esperienza. Infine vogliamo portare alla vostra attenzione due importanti elementi presenti in
Pillars Of Eternity II: Deadfire: un corposo tutorial che vi consentirà di prendere confidenza col mondo di gioco e le sue meccaniche in breve periodo e, fondamentale per questo tipo di giochi, la localizzazione in italiano: il titolo di
Obsidian riporta infatti i testi tradotti mentre l'audio rimane con un eccellente doppiaggio in inglese.
L'arte e la tecnica di Pillars Of Eternity II: Deadfire
Non faremo molti giri di parole:
Pillars Of Eternity II: Deadfire ci ha letteralmente incantato dal punto di vista stilistico e artistico. Il titolo sviluppato da
Obsidian ha carattere e carisma da vendere. Il team di sviluppo è riuscito a staccarsi in modo considerevole dal fantasy classico e a proporre un'ambientazione che fonde perfettamente il fantasy con il genere piratesco senza scadere nel banale. Merito soprattutto di una
direzione artistica ispirata e estremamente chiara che non cerca il compromesso ma che invece va dritta per la sua strada senza paura di "scontentare" qualcuno:
Pillars Of Eternity II è così o lo si ama o lo si odia (intendiamo dal punto di vista prettamente di design).
Guardando gli screen allegati a questa recensione è innegabile come il titolo prenda grande spunto dai classici GDR degli anni 90 (qualcuno ha detto
Baldur's Gate?) e, al netto di una componente grafica al passo coi tempi, la direzione artistica è chiaramente ispirata al titolo di
Black Isle Studio e
Iterplay. Dal punto di vista tecnico possiamo dire che il motore di gioco regge benissimo e durante le nostre partite su
XBOX One X non abbiamo mai riscontrato dei veri e propri problemi. Stesso discorso si può fare per la componente sonora del gioco: decisamente alla altezza delle aspettative e perfettamente adatta ai contesti di gioco.