8.00

Recensione Phantom Abyss per PC

Vi sentite dei novelli Indiana Jones? Allora seguiteci nella recensione di Phantom Abyss per PC

Tra templi, maledizioni e reliquie

Oggi parliamo di un titolo che ha saputo farci imprecare in svariate occasioni, di un gioco che ha messo a dura prova la nostra pazienza ma che, al contempo, ha saputo darci grandi soddisfazioni. Uscito da pochi giorni dall'Early Access, stiamo parlando di Phantom Abyss. Opera prima del team australiano di Team WIBY e pubblicata da Devolver Digital (che ringraziamo per il codice fornitoci per provare il prodotto), abbiamo avuto modo di giocare alla versione definitiva (la 1.0) che vede tante novità rispetto alla sua versione in Early Access. Se percorrere a rotta di collo le rovine di templi antichi alla ricerca di preziose reliquie vi intriga non dovete far altro che seguirci nella recensione di Phantom Abyss per PC (giocato su Steam Deck).
 

 

La trama di Phantom Abyss

Partiamo subito col dire che la trama di Phantom Abyss non ha molto da raccontare: il genere del titolo infatti non favorisce certamente una narrazione intensa ne, tanto meno, la rende obbligatoria ai fini ludici della produzione. Diciamo che, anche senza una vera e propria trama, l'essenza di Phantom Abyss rimane pressochè invariata. Quella che invece non manca è la lore della produzione che, da questo punto di vita, è sicuramente presente anche se, anche in questo caso, non così essenziale da comprendere. 
  

 
Ad ogni modo l'incipit vede il nostro protagonista (noi stessi) addentrarci in un tempio alla ricerca di una preziosa reliquia ma, una volta messo piede nel tempo ci accorgiamo di non essere soli, una sacco di altri fantasmi sono infatti intrappolati tra i mattoni dell'antica costruzione. È seguendo questi fantasmi che Phantom Abyss prepara il giocatore alla fase di onboarding spiegando, passo per passo, le semplici meccaniche che regolano il gameplay e che dettano, di fatto, le regole del gioco. Il primo livello è infatti una sorta di breve (ma fondamentale) tutorial che serve a prendere confidenza con i comandi di gioco. Imparerete come saltare, come effettuare un dash in avanti, come scivolare sotto gli ostacoli e, sopra tutto, otterrete la vostra fidata frusta. 
 
Ora che impugnate la vostra preziosa frusta, miei giovani Indy, sarete pronti ad affrontare la marea di templi, generati proceduralmente, che il titolo vi mette a disposizione con il grande obiettivo di primeggiare sugli altri giocatori. Per non far mancare quel pizzico di atmosfera avrete modo, nell'hub di gioco (ma non solo ndr.) di incontrare altri fantasmi che condivideranno diversi aneddoti, quegli aneddoti di una vita eterna legata al tempio. Vi ricordiamo, prima di passare a parlare del gameplay del titolo che Phantom Abyss non è localizzato in italiano e che per comprendere le didascalie e i dialoghi con i vari fantasmi vi serviranno una conoscenza, anche minima, della lingua inglese.
 

 

Il gameplay di Phantom Abyss

Se dal punto di vista narrativo non abbiamo molto da dire su Phantom Abyss le cose cambiano quando si parla di gameplay. O meglio, non è che le meccaniche di gameplay del titolo siano moltissime, il tutto è abbastanza semplice ma abbiamo comunque qualche punto da approfondire. Partiamo dal presupposto che Phantom Abyss è un titolo principalmente multiplayer ma che giocherete la maggior parte del tempo in single player perchè il multiplayer del titolo è asincrono e quindi le iterazioni con gli altri giocatori sono filtrati da una barriera temporale. Ma cosa dobbiamo fare in Phantom Abyss? Nel titolo del Team WIBY dovrete correre attraverso antichi templi pieni zeppi di trappole mortali, tesori e fantasmi di altri giocatore. Già, e proprio i fantasmi sono croce e delizia della produzione ma andiamo con ordine.
   

Phantom Abyss è un titolo impegnativo che sa regalare grandi soddisfazioni e altrettanti momenti di frustrazione.

 
Phantom Abyss è un titolo difficile, difficile nello stesso modo in cui può esserlo Spelunky (come, non lo conoscete? Correte subito a leggere la nostra recensione di Spelunky e fate ammenda!), solo in prima persona. In effetti i due titoli hanno dei punti in comune: in entrambi i titoli impersonate degli esploratori, in entrambi i titoli potete sfruttare la frusta, in entrambi i titoli i livelli sono generati proceduralmente e in entrambi i titoli si muore che è un piacere. A differenza del titolo di Mossmouth però in Phantom Abyss la visuale è in prima persona e la sfida con gli altri giocatori è molto più diretta. 
 
Una volta completato il tutorial vi troverete nell'hub di gioco dove potrete iniziare ad esplorare altri templi tutti regolati dalle stesse meccaniche di base: se si muore si è finiti, altri fantasmi ci accompagneranno, la difficoltà non è mai banale e il recupero delle reliquie è essenziale sia per fare punti che, spesso, per proseguire. Si perchè alcune reliquie vi offriranno dei bonus (e dei malus) che hanno effetto durante la singola run ma che possono cambiare sensibilmente le sorti della partita. In alcuni casi potrete ottenere il doppio salto (e solo Dio sa quanto questo può rivelarsi utile durante le folli corse ndr.) o avere accesso ad altri bonus che vi renderanno la corsa meno ostica. Pad alla mano Phantom Abyss si fa giocare alla grande: dovrete prendere un po' di confidenza col sistema di gioco, dovrete imparare a riconoscere le trappole, a capire quando è il caso di seguire il fantasma di un altro giocatore e quando no, dovrete imparare a iniziare a rotolare poco prima di toccare terra (per evitare il danno da caduta) e come sfruttare a vostro vantaggio frusta e dash.
 
Abbiamo giocato a Phantom Abyss su Steam Deck e dobbiamo dire che il titolo è perfettamente giocabile sulla portatile di casa Valve. Certo, bisogna prendere confidenza con il sistema di controllo perchè alcuni salti millimetrici non è sempre facile farli impugnando la console e, al contempo, giocando. Oltre alla classica modalità avventura Phantom Abyss vi permette di cimentarvi nella run del giorno che presenta un livello unico con una sola possibilità di essere giocato e che, ovviamente, offre ricompense preziosissime. Come da tradizione dei roguelike tra una partita e l'altra potrete investire il bottino recuperato in potenziamenti che renderanno le successive run se non più facili almeno approciabili. Prima di passare a parlare di arte e tecnica vi ricordiamo che più scendete in profondità nei vari templi più le ricompense si faranno preziose ma, al contempo, la difficoltà crescerà.
 

 

L'arte e la tecnica di Phantom Abyss

Siamo rimasti piacevolmente colpiti dalla direzione artistica di Phantom Abyss: nulla che faccia gridare al miracolo sia chiaro, ne nulla di particolarmente unico e originale ma la visione d'insieme della produzione artistica del titolo è assolutamente buona. Phantom Abyss prende attinge a piene mai i cliché tipici dell'universo di Indiana Jones (siamo in grande attesa di Indiana Jones e l'Antico Cerchio dobbiamo ammetterlo ndr.) e lo reinterpreta a modo suo con colori sgargianti e momenti oscuri. 
 
Dal punto di vista tecnico il motore di Phantom Abyss ci ha soddisfatto: il titolo non ha mai presentato problemi o rallentamenti su Steam Deck e avere un frame rate stabile in questo tipo di giochi è essenziale. D'altra parte il tempismo per evitare le trappole, i salti millimetrici, le schivate all'ultimo secondo possono fare la differenza tra la morte ed una run vittoriosa. I ragazzi di Team WIBY hanno ben dosato la resa estetica e le performance del gioco e hanno, inoltre, lavorato molto bene sull'interfaccia per fare in modo che tutto fosse chiaro e immediato al giocatore. 
 
Bene anche la componente sonora che ben si sposta con le atmosfere: possiamo dire che la componente audio non evidenzia ne momenti particolarmente epici ne scade a bassi livelli.
 

 

Phantom Abyss

Va detto che Phantom Abyss non è certamente un titolo adatto a tutti. Se tendete ad arrabbiarvi in modo particolare quando qualcosa non va come vorreste il titolo di Team WIBY potrebbe non fare proprio al caso vostro ma se invece siete alla ricerca di una sfida continua allora Phantom Abyss è assolutamente un titolo da prendere in considerazione. Certo, la sua ripetitività di fondo potrebbe stancarvi ma il fatto che i vari templi sono generati proceduralmente e che la sfida proposta è sempre molto alta regala al titolo una longevità di tutto rispetto. La possibilità di potenziare il vostro alter ego aumenta ulteriormente la varietà e le sfide continue con amici (o perfetti sconosciuti) rendono il titolo un must have per chi sta cercando una vera sfida.

8.00

Trama 6.00

Gameplay 8.50

Arte e tecnica 8.00

Pro:

molto sfidante

sistema di multiplayer originale

sa creare assuefazione

Contro:

manca l'italiano

alla lunga ripetitivo

difficoltà alta

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