C'è un mondo da rapinare la fuori
A distanza di dieci anni dal rilascio del secondo capitolo la serie di videogiochi dedicate alle rapine torna prepotentemente sui nostri PC e sulle nostre console! Stiamo parlando di
PAYDAY 3, FPS cooperativo sviluppato dai ragazzi di
Starbreeze e pubblicato da
Deep Silver (che ringraziamo per averci fornito un codice per testare il titolo). Se non conoscete il titolo e non avete mai sentito parlare di
heist game conviene che diate una letta anche alla
recensione di PAYDAY 2 prima di continuare nella lettura. Se invece avete già fatto la conoscenza di
Dallas,
Hoxton e compagni seguiteci nella
recensione di PAYDAY 3 per PC (giocato su Steam Deck) perchè abbiamo un po' di cose di cui discutere.
La trama di PAYDAY 3
Prima di parlare della
trama di PAYDAY 3 (
di cui, onestamente, non c'è molto da dire ndr.) conviene forse fare un piccolo riassunto delle puntate precedenti e, sopra tutto, del perchè PAYDAY è stato un titolo decisamente importante per il mercato videoludico in generale. I ragazzi di
Starbreeze Studio hanno una storia abbastanza importante nel mondo videoludico, a loro si devono dei titoli di sicuro spessore che hanno saputo innovare e stupire: così, giusto per citare qualche titolo non possiamo non ricordare
The Chronicles of Riddick: Escape from Butcher Bay ma anche
The Darkness o
Brothers: A Tale of Two Sons. Pur essendo titoli di sicuro spessore il grosso del loro successo si deve alla serie di
PAYDAY, il cui primo titolo uscì nel
lontano 2011.
È proprio con PAYDAY che il team svedese creò, di fatto, un nuovo genere quello degli
heist game. Questo nuovo genere metteva i giocatori al comando di una squadra di ladri il cui compito era quello di completare le varie missioni recuperando il bottino e cooperando tra loro.
PAYDAY riscosse un buon successo ma il clamore mediatico arrivò con
PAYDAY 2 e, a conferma di quello che vi stiamo dicendo vi basti sapere che il titolo è disponibile su tutte le piattaforme, ha avuto dieci anni (
10 anni! ndr.) di supporto e può contare su trenta DLC. Numeri impressionanti che hanno contribuito a creare una community solida e molto legata al brand. Capite bene che con questi numeri l'hype per il terzo capitolo era salito alle stelle.
Fatta la doverosa premessa, giusto per capire di cosa stiamo parlando, possiamo raccontarvi dell'incipit che muove i nostri scassinatori tornare sulla scena. Si, perchè in effetti i membri originali della banda di soldi ne avevano messi da parte e volevano godersi il meritato riposo. Qualcosa non va però per il verso giusto perchè un'organizzazione segreta minacciala banda e li obbliga a tornare sulla scena. È con questa introduzione che vestiamo nuovamente le maschere da clown e ci gettiamo a capofitto nei vari colpi.
PAYDAY 3 è un titolo unicamente online che non ha una vera e propria storia e che pone l'accento su tutti i contenuti unicamente alla parte online. Anche se non c'è molto da leggere e raccontare sappiate che
PAYDAY 3 è localizzato in italiano.
Il gameplay di PAYDAY 3
Il fatto che la componente
narrativa non sia particolarmente profonda o curata in un titolo unicamente multiplayer non è certo un problema importante, il successo di questo genere di produzioni si ottiene principalmente da due punti: il gameplay che il titolo riesce ad esplodere e il supporto che gli sviluppatori sono in grado di fornire alla loro creatura. Non sono pochi i casi in cui abbiamo visto come l'assenza di questi due elementi ha creato una vera e propria catastrofe. Dal punto di vista del supporto possiamo dire che con Starbreeze possiamo essere abbastanza sicuri così come per la parte di gameplay ma
questo nuovo PAYDAY 3 cosa ha davvero da offrire?
Il più grosso problema di Payday 3 è l'esistenza di Payday 2...
Partiamo parlando dei
contenuti presenti in PAYDAY 3 e della pesante eredità che il titolo di Starbreeze si porta sulle spalle... Il nuovo capitolo della saga propone alla sua uscita unicamente otto (
otto, avete letto bene ndr.) missioni. Ora, se è vero che il titolo viene venduto a prezzo budget e che ci si aspetta che gli sviluppatori svedesi supportino il terzo capitolo come hanno fatto col secondo è altrettanto vero che, da questo punto di vista, la proposta ludica sia abbastanza insufficiente. Non vogliamo essere fraintesi su questo punto: PAYDA Y3 è divertente e appagante, pad alla mano da soddisfazioni così come faceva il suo predecessore ma i contenuti proposti al momento non decisamente inferiori rispetto a
PAYDAY 2.
Abbiamo compreso la scelta di rendere immediatamente disponibili i vari livelli e limitando quindi il senso di progressione del titolo col fatto che, in questo modo, si da subito a disposizione a tutta la community la possibilità di giocare alle mappe preferite ma questo non toglie che il senso di progressione è praticamente assente. Dobbiamo dare atto a Starbreeze che le scelte fatte sono decisamente coraggiose e che il tentativo di innovare sia presente ma questo ha, giocoforza, scontentato lo zoccolo duro dell'utenza. Resta invece immutato il
feeling delle armi, la
libertà di approccio che il titolo offre al giocatore e le scariche di adrenalina che il titolo è in grado di trasmettere.
I vari personaggi si differenziano per le abilità a disposizione e qui il giocatore si trova davanti ad un ventaglio di possibilità decisamente ampio. Se è vero che a prima vista le possibilità di personalizzazione si rifanno principalmente ad equipaggiamento e vestiario dall'altra è evidente come le caratteristiche del personaggio vi consentano di approcciare le varie missioni in modi diametralmente opposti.
PAYDAY 3 da il meglio di se giocato in cooperativa con degli amici ma il nostro consiglio è quello di organizzarvi tramite sistemi esterni perchè al momento la chat vocale non è presente nel titolo e organizzarsi unicamente "guardandosi" non è propriamente la soluzione migliore.
Abbiamo giocato a PAYDAY 3 su Steam Deck e abbiamo trovato il sistema di controllo sufficientemente reattivo per il tipo di gioco anche se, forse, mouse e tastiera risultano ancora l'opzione migliore per questo tipo di titoli.
L'arte e la tecnica di PAYDAY 3
Ma passiamo a parlare del comparto artistico e tecnico della produzione:
PAYDAY 3 si dimostra molto curato sotto il profilo artistico e, anche questa volta, i ragazzi di
Starbreeze hanno saputo mettere la loro dose di carisma nella produzione. È chiaro fin dai primi secondi che PAYDAY 3 è un titolo della saga di PAYDAY, anche senza vedere il nome. Le atmosfere, i personaggi, le location... tutto riporta all'immaginario che il team di sviluppo svedese ha saputo creare e accudire fin dai tempi dell'uscita del primo episodio.
Buono anche il parere rispetto al
comparto tecnico del titolo.
Abbiamo giocato a PAYDAY 3 su Steam Deck e, sacrificando qualche dettaglio, il titolo si è comportato decisamente bene. Il framerate ci è sembrato stabile e la resa a video discreta. La portatile di Valve potrebbe non essere l'opzione migliore per poter godere appieno del titolo ma, a conti fatti, si difende ancora bene. Considerate poi che, nel momento in cui scriviamo, il motore di gioco che muove PAYDAY 3 è l'
Unreal Engine 4 ma gli sviluppatori hanno già fatto sapere che il passaggio all'
Unreal Engine 5 è in programma e avverrà nei prossimi mesi.
Buona anche la componente sonora, sia per quanto concerne la soundtrack che gli effetti audio ambientali.