Non importa sai c'avevo judo
I party, si sa, sono sempre divertenti, pieni di gente, musica e cocktail, ed è sempre tutto molto bello, se sei tra gli invitati... Se abiti invece nella casa vicino, e non riesci a chiudere occhio per il rumore assordante beh, forse non è tutto rosa e fiori. Ognuno ha reazioni diverse ai party molesti, c'è chi fa finta di niente, chi chiama la polizia e chi si fa giustizia da solo, in
Party Hard facciamo parte di questa categoria, ma ora sotto con la recensione!
Era una notte buia e tempestosa
La trama in
Party Hard non è la componente principale del titolo, abbiamo una trama che viene raccontata tramite un interrogatorio tra una missione e l'altra e introduce il giocatore nel turbine di omicidi che si devono compiere uno dopo l'altro ma serve più che altro da collante per presentare i vari livelli.
Il titolo dei ragazzi di
Pinokl Games investe infatti più sul gameplay vero e proprio, sulle meccaniche intrinseche delle varie mappe piuttosto che sulla storia raccontata. L'idea di raccontare la vicenda sfruttando il sistema dell'interrogatorio è però ben congeniata e riesce a rendere motivati i vari massacri e a far luce sulla vicenda cammin facendo lasciando il giocatore sempre sul filo del rasoio. Non vogliamo svelarvi troppi particolari o farvi rovinosi spoiler quindi vi basti sapere che in
Party Hard impersonerete un feroce assassino il cui unico scopo è quello di eliminare tutti i partecipanti alle varie feste dislocate un po' in tutto il territorio americano. Si va dal classico barbeque tra amici a feste in ville con piscina o casinò passando per barche e feste in campagna.
Cara, ho spento il gas?
Il cuore centrale di
Party Hard è il suo gameplay e le modalità e i metodi che utilizzeremo per eliminare i vari festaioli presenti nei livelli. In ogni livello il nostro compito sarà infatti sempre lo stesso: fare piazza pulita di tutti i partecipanti alla festa di turno. Detto così sembra facile, ma non lo è, decisamente.
Party Hard è un gioco che richiede la vostra pazienza, e lo fa capirete fin da subito. Ogni livello ha una sua pianta predefinita, ma tutto quello che è all'interno dello stesso è posizionato in maniera casuale, le trappole attivabili nei livelli, le persone, le situazioni e anche le guardie o gli oggetti speciali sono generati casualmente e questo vuol dire che non esiste un modo "giusto" e pianificato per affrontare il livello ma dobbiamo adattarci a quanto presente sul campo di volta in volta.
Una volta terminato il livello possiamo affrontarlo nuovamente utilizzando altri assassini una volta sbloccati durante il proseguimento della trama, questo ci permette di rigiocare il livello non solo con una struttura diversa ma anche con un personaggio con caratteristiche peculiari il che ci obbliga quindi a cambiare approccio ogni volta.
Se eliminare uno dopo l'altro i nostri amici del party può sembrare semplice, di fatto non lo è, per varie ragioni, prima fra tutti una IA che reagisce bene alle nostre azioni. Alla vista di un cadavere, ad esempio, ogni persona reagisce in modo diverso, c'è chi scapperà per chiamare la polizia, chi cercherà di attaccarci e chi invece si nasconderà, ognuna di queste reazioni ci obbliga ad affrontare la situazione in modo diverso e a farlo anche velocemente. Fortunatamente non dobbiamo eliminare ogni singolo elemento utilizzando il nostro fidato coltello, ma possiamo attivare delle trappole sparse casualmente sulla mappa, dal cocktail da avvelenare alla cassa da far esplodere o al gas da accendere per fare una piccola strage in cucina, insomma i modi per far fuori i cari partecipanti sono parecchi e tutti molto interessanti.
Party Hard va approcciato come uno stealth game poichè agire nell'ombra è fondamentale per la buona riuscita della nostra missione. Non farci vedere mentre commettiamo un omicidio ci aiuta di molto nell'evitare che la polizia (o peggio ancora l'FBI) intervenga e ci porti dietro le sbarre con la fine immediata della partita. Nel gioco abbiamo modo di ascoltare cosa dicono i partecipanti e cercare di capire se sospettano di noi o meno (magari per eliminarli prima di altri), possiamo anche correre per un breve periodo per cercare di seminare il poliziotto di turno o per allontanarci rapidamente dal luogo dell'omicidio se non abbiamo fatto in tempo ad occultare il cadavere. Insomma il gameplay di
Party Hard è profondo e ci permette di portare a termine la nostra missione in modi sempre diversi.
Psichedelia, tutte le feste di porti via
Dal punto di vista grafico e tecnico il lavoro svolto dai ragazzi di
Pinokl Games è pregevole,
Party Hard presenta infatti un'ottima grafica in pixel art e la definizione dei vari livelli e personaggi è ottima.
I livelli sono completamente visibili a video e, grazie ad una visuale a volo d'uccello, è sempre possibile avere sotto controllo la situazione della festa. Anche gli effetti speciali (se così possiamo dire) delle varie esplosioni e incidenti sono realizzati bene, in pura pixel art come se fossimo a metà anni '90. La direzione artistica del titolo è ispirata e riesce a proporre situazioni e ambientazioni sempre diverse.
Un problema di
Party Hard è la disposizione delle stanze nei vari stage che tendono ad essere simili tra loro, ma la diversità di metodi per concludere il livello evita di trovarci di fronte a cloni già visti.
Il sonoro del gioco svolge un ruolo importanti nel titolo, la colonna sonora ci accompagna infatti livello per livello e crimine dopo crimine diventando quasi un nostro cavallo di battaglia. Anche gli effetti sonori sono molto curati e realistici per quanto possibile.
Sono realizzate molto bene anche le scene di intermezzo anche se dobbiamo far notare che il goco non presenta la lingua italiana e può non essere semplice seguire la storia per chi non mastica l'inglese, visto che i testi a video scorrono abbastanza velocemente rendendo la lettura faticosa.